nel corso dei
secoli, numerosi personaggi storici sono stati associati alla stregoneria, ma
alcune leggende sono frutto di superstizioni e poco hanno a che fare con la
vera magia naturale. Per esempio, Giovanna d’Arco e Gilles de Rais (suo protettore
in battaglia), condannati al rogo per eresia nel ‘400, sono stati riabilitati dalla
Chiesa dopo la loro morte. Salvare la Francia dall’invasione inglese per Giovanna
fu una missione divina e, se il popolo la osannò per questo come una santa,
alla Chiesa diedero più fastidio le famigerate “voci” che sentiva, associate,
in corso di processo, a quelle di elfi e fate. Discorso diverso per William
Rufus (Guglielmo II, il Re Rosso, cosiddetto per il colore dei capelli, vissuto
tra il 1060 e il 1100), discendente di un capo della Vecchia Religione. Ebbe
vari contrasti col vescovo di Duhram e saccheggiò le chiese, di cui accusava il
lusso, per combattere la miseria del popolo. La maggior parte dei documenti a
noi pervenuta è di origine cristiana, dunque è ovviamente descritto come un
mostro, ma le fonti normanne lo dipingono come un uomo mite.
Eleanor Cobham venne
accusata di negromanzia nel 1441, insieme a Margery Jourdain, la Strega di Eye, soprattutto per aver consultato degli astrologi, ma fu assolta grazie all’intercessione del marito nobile, il Duca di Gloucester.
Fu però accusata di nuovo e confinata nell’isola di Man, dove pare che ancora
sopravviva una congrega da lei fondata.
Nel 1668, Parigi
fu turbata da una serie di eventi che coinvolgevano un certo indovino di nome
La Sage, e il collaboratore Malette (un prete). Arrestati e processati per
stregoneria, erano accusati soprattutto per la fabbricazione di filtri d’amore,
che venivano caricati nel corso di rituali erotici. Il processo venne però
tenuto in gran segreto, perché tra i suoi clienti c’erano numerosi personaggi
noti dell’epoca. Si dice che la sua amante fosse una strega volta alla magia nera
che praticava il sacrificio di bambini, ma a noi streghe moderne non piace
chiamare consorelle elementi del genere, né confratelli i preti corrotti.
Gerald Brosseau
Gardner (1884-1964) è stato il fondatore nella neo-stregoneria. Nato in
Inghilterra, ma vissuto perlopiù in Oriente, dove era stato iniziato alla massoneria
coloniale, è entrato in contatto con i maggiori studiosi di esoterismo dell’epoca,
da Aleister Crowley a Margaret Murray, e ha pubblicato “Witchcraft Today”, “The Meaning of
Witchcraft”, “A Goddess Arrives” e “High Magic’s Aid.” A causa della sua
tendenza a portare avanti rituali soprattutto di magia sessuale, il suo credo
ha subito nel tempo numerose scissioni, ma a Castletown, nell’Isola di Man, è
ancora presente un museo sulla stregoneria da lui fondato. Anche la sua discepola
Doreen Valente ha lasciato alcuni scritti: “An ABC of Witchcraft Past &
Present” e “The Rebirth of Witchcraft.”
Charles Godfrey
Leland (1824-1903), studioso di folklore di origine americana, fu iniziato al
culto “Romagna-Toscana” da una strega da lui chiamata Maddalena, che gli consegnò
un manoscritto da cui trasse “Aradia, il Vangelo delle streghe”, su cui si
basano alcuni rituali della moderna Wicca.
Alex Sanders
(1926-1988) venne invece iniziato in Inghilterra da sua nonna all’età di sette
anni. Si sposò con rituale pagano ed è l’autore del Libro delle Ombre, che risente
in gran parte degli scritti esoterici della Golden Dawn e l’O.T.O di Crowley.
L’origine della moderna
wicca femminista viene però fatta risalire a Zsusanna Szilàgy. Fuggita da
Budapest dopo la Rivoluzione Ungherese del ’56, si rifugiò negli Stati Uniti,
dove nel 1971 fondò una congrega. Nel ’75 fu arrestata per una legge del ’46 sulla
divinazione che, grazie a lei, venne abolita nell’85.
Se volete
approfondire l’argomento, potete consultare i testi suggeriti nei post Cinque libri per le streghe e La caccia alle streghe.
Che la Dea vi
benedica
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