domenica 24 aprile 2016

L'umorismo del Dizionario Infernale

Un libro divertente che a una prima occhiata sembra tutt'altro...


Care consorelle e confratelli,
girovagando per bancarelle, a qualcuno di voi sarà capitato di imbattersi nel librone che vedete in foto. A un primo impatto potrebbe apparire come un testo orrorifico e blasfemo, ma in realtà è una raccolta dai risvolti umoristici che affronta con ironia il folklore popolare. Certo, trattandosi di un volume enciclopedico di oltre 1.300 pagine, non si legge in un pomeriggio, ma le voci catalogate in ordine alfabetico sono di facile accesso e spesso divertenti.
Il titolo esteso riporta: "Dizionario Infernale o Repertorio Universale degli esseri, dei personaggi, dei libri, dei fatti e delle cose che riferisconsi alle apparizioni, alle divinazioni, alla magia, al commercio dell'Inferno, ai demoni, alle streghe, alle scienze occulte, agli incantesimi, alla Cabala, agli spiriti elementari, alla pietra filosofale, ai prodigi, agli errori, ai pregiudizi, alle imposture, alle arti degli zingari, alle varie superstizioni, ai racconti popolari, ai pronostici, e generalmente a tutte le credenze false, meravigliose, sorprendenti, misteriose o sovrannaturali." Già abbiamo il fiatone, ma tant'è...
Il testo è la traduzione dell'opera di Collin de Plancy "Dictionnaire infernal" (Parigi, 1844), con aggiunte riguardanti l'Italia a cura di Carlo A. Valle (Torino, 1870). Illuminista figlio della Rivoluzione, de Plancy, per quanto in seguito tornato nel grembo della Madre Chiesa, non ha peli sulla lingua e ridicolizza a più riprese pregiudizi e intolleranze (in particolare quelli riferiti al periodo dell'Inquisizione), riportando fatti e biografie di dubbia attendibilità senza mai mancare di usare circonlocuzioni quali "se si voglia prestar fede", "Tizio pretende che...", "dicono", "su questo argomento fabbricarono le più assurde favole", etc.
Le voci del testo sono talvolta brevi e concise definizioni, talaltra lunghi excursus su particolari figure mitologiche o personaggi correlati al mondo magico. La parte più succosa e divertente però è quella delle leggende in appendice, che si configurano come veri e propri racconti fantastici.
Dovesse ricapitarvi di incontrare Collin tra una fiera e una bancarella, buttateci un occhio, e magari potreste anche farci un pensierino.
Che la Dea vi benedica

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