venerdì 24 giugno 2016

Il rosmarino

La "rugiada marina" degli antichi.


Care consorelle e confratelli,
quest'oggi, nelle antiche culture, si celebra la notte delle erbe (vedi qui il post esplicativo dell'anno scorso) e vorrei parlarvi di una piantina umile ma utile.
Non starò a descrivervela, dato che è notissima, ma mi limiterò a mostrarvi il rosmarino del mio antro (lo vedete nella foto sopra).
Usato già in epoche antiche da Greci e Romani (questi ultimi lo chiamavano "rugiada marina", ed è esattamente da qui che deriva il suo nome), il rosmarino veniva posto sulle tombe, a mazzi, perché pareva assicurasse serenità nell'aldilà.
Nella farmacopea, ha invece proprietà cardiotoniche, antispasmodiche, antisettiche, cicatrizzanti e afrodisiache. La tradizione magica gli assegna anche virtù purificatrici, e le streghe moderne sono solite confezionarne aspersori con i rametti, per le benedizioni, oppure bruciarne le foglie con l'incenso. Perché non tenerne almeno qualche rametto sul davanzale, dunque?

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