lunedì 22 agosto 2016

Le bacche di ginepro

Basta invocare Frau Wachholder per tenere lontani i ladri.


Care consorelle e confratelli,
diffusissimo anche nel nostro paese, il ginepro ci offre delle bacche che non sono note solo per l'uso che ne facciamo in cucina. Sin da epoche remote, infatti, questa pianta era conosciuta per le sue proprietà medicamentose, per esempio per infusi contro tosse e raucedine.
Dal tronco, però, venivano ricavati anche oli speciali: il cadino, con cui si imbalsamavano i morti, e il sabino, utilizzato in ere antichissime come abortivo.
Sono tuttavia le bacche a giocare un ruolo cruciale sia in cucina sia in magia. L'acquavite era un potente elisir digestivo e l'arbusto spinoso era considerato simbolo di tutto quanto "respinge." Ecco che il ginepro veniva piantato nei giardini per tenere lontane le negatività, oppure se ne sistemavano delle fascine nei pressi delle porte d'ingresso.
In Germania, persisteva la credenza nel Frau Wachholder (il genio del ginepro), in grado di rendere grandi servigi e tenere lontani i ladri. Curvare fino a terra un ramo di questa pianta, tenerlo fermo con una pietra invocando il genio, costringeva il ladro a restituire il bottino.
Le streghe moderne considerano le bacche di ginepro un ottimo rimedio contro le fatture nere e le ritengono capaci di tenere lontane le visite indesiderate. Le bacche (talvolta anche i rami) vengono bruciate con l'incenso per purificare gli ambienti, ma si possono pure inserire nei sacchettini profumati portafortuna, insieme ad altre piante dell'erboristeria magica.

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