venerdì 31 marzo 2017

Le mie donne #10: Killer di cuori e altri semi

"Non sono un'amante dei racconti, ma devo dire che questi mi sono piaciuti tutti, forse perché le protagoniste femminili sono tutte streghe di una congrega e assistiamo insieme ai loro rituali, alla magia che si sprigiona da essi..." - dal blog "Romance and fantasy for cosmopolitan girls"


Care consorelle e confratelli,
per la raccolta di racconti "Killer di cuori e altri semi" non posterò singole schede su tutte le protagoniste, ma un unico pezzo 'cumulativo', per presentarvele l'una dopo l'altra. Partiamo dalla prima...


♥ KILLER DI CUORI - Stregare un negromante invidioso non è semplice quando ha riportato in vita l’uomo dei tuoi sogni per ucciderti.

Rita è una giovane strega al momento non troppo contenta della sua vita, dato che non ha né il lavoro né l'amore. Grazie a un giro cartomantico di un'amica, scopre che sta per incontrare una persona molto importante, e non immagina certo che sia un... morto. Anzi, un senzatetto riportato in vita da un malvagio negromante che vuole vendicarsi per un suo rifiuto e che ha pensato bene di evocare qualcuno o qualcosa che non potrebbe essere sospettato di omicidio. Ovviamente le cose andranno in una maniera diversa rispetto a quella prevista, ma vediamo come la nostra eroina si imbatte per la prima volta in questo misterioso sconosciuto.


Fu dopo essere stata travolta dal tanfo del cassonetto che notò l’uomo accovacciato all’angolo della strada. Passavano ancora poche auto, lei era riuscita a dormire giusto cinque o sei ore, già tanto, visto l’andazzo dell’insonnia da stress, e quel fagotto ripiegato su se stesso le fece arricciare il naso più per la concentrazione che per il tanfo del cassonetto. La istigò pure ad affondare il mento nel bavero del piumino, alla vista di quelle braccia nude. Ma non aveva freddo? Era sicuramente ubriaco fradicio.
Be’, non poteva certo essere lui.
Allora perché la stava scrutando con quell’attenzione morbosa che la mise sul chi vive? E si rese conto che quel “chi vive” era da ascriversi ai pronostici di Sara, più che all’istinto di conservazione, quando si ritrovò a muovere alcuni passi verso la figura.
Lui si voltò subito dal lato opposto, ma Rita aveva fatto in tempo a scorgerne i tratti duri segnati dalla barba incolta. Non sembrava molto interessato a fregarle il vuoto portafogli, pareva semmai imbarazzato per l’inattesa osservatrice.
Si fermò a pochi passi di distanza da lui e le sorse spontaneo un: «Bisogno d’aiuto?»
Lui scosse il capo, mantenendolo chino. Infine, parve rassegnarsi alla sua curiosità e alzò gli occhi neri su di lei.
Non era male, ma se lei si riduceva a valutare uomini sul marciapiede in preda ai postumi di un’evidente sbronza solo per confidare nella divinazione di un’amica, voleva dire che era proprio alla fame, in tutti i sensi.
Non tanto da cedere alle avances di quel vecchio negromante che la tormentava da quando si erano incontrati all’expo di magia per le feste dell’equinozio d’autunno, comunque.
Rita cercò di recepire una qualsivoglia emanazione dall’uomo. E, strano, ma non avvertì sensazioni esattamente positive. Anzi, proprio un bel niente. Quasi fosse un cadavere.
E questo la incuriosì.

Non vi racconterò in questa sede come proseguirà la vicenda, e passo quindi a presentarvi la seconda protagonista.

♣ LA FELCE E IL FALÒ - C’è un orco molto più sexy di quelli delle fiabe. Per la sua specie sei mostruosa. Potrai sedurlo con la magia della natura?


Sara è l'amica della protagonista del racconto precedente e un giro di carte fatto a se stessa le suggerisce che forse pure lei avrà uno strano incontro. Nel suo caso si tratterà di un orco! Un orco bellissimo, fra l'altro, che tuttavia la vede... brutta. Certo che, se i presupposti di partenza sono pessimisti, potrebbe esserci poco da fare, lei stessa si vede così:

Si alzò di scatto e si diresse rapida nel corridoio, poi in camera, verso l’anta centrale dell’armadio, in cui era incastonato uno specchio che le rimandò un’immagine armoniosa e fiera: alta, ben fatta, soda, bel viso, pelle diafana, occhi chiari, sorriso radioso. Perché nessuno la voleva? Forse i corti capelli neri la facevano apparire troppo maschiaccio? O l’abbigliamento trasandato non la rendeva abbastanza seducente? Eppure Rita le diceva sempre che semmai le gonne di tela e le maglie gualcite ad arte lasciavano trasparire meglio le sue curve, che si svelavano così ancora più morbide.
Quel Jack di fiori già le stava antipatico. Ovunque lo avesse incontrato, l’avrebbe vista solo come un’amica.

Ma la magia farà sicuramente il suo corso, per cui si potrà sperare in un lieto fine?

♦ CLAUSOLA DI RESCISSIONE - E se Paganini, Mozart, Chopin, Vivaldi e Beethoven tornassero per un talent show con un gruppo black metal? Chissà cosa ne penserebbe un’opinionista strega...


Be', l'opinionista strega di sicuro male non ne penserà, ma si tratta di un ambiente a lei estraneo e oltretutto non può far capire alla produzione che i suoi poteri sono reali...

Lady Morgana sistemò le lunghe ciocche corvine in uno spicchio di vetro che la incorniciò tra Babbo Natale e un pupazzo di neve pallido quanto lei, poi lanciò un’occhiata al display del cellulare, e valutò con un tentennio del capo che forse avrebbe dovuto chiamare un taxi, per non arrivare in ritardo agli studi. Anzi, di quel passo e con quell’indolenza, si sarebbe presentata a lavori iniziati comunque.
Sbuffò più volte, nell’attesa.
Non aveva proprio voglia di andare avanti con quella storia. All’inizio i soldi le avevano fatto comodo, dato che non navigava nell’oro, ma cominciava ad aver paura di tradirsi, prima o poi.
Compì tutto il tragitto sul sedile posteriore del taxi con le unghie rosso sangue conficcate nella fronte, gli occhi chiusi più per la rassegnata pena nei confronti di se stessa, che per la concentrazione, e s’incamminò verso il retro dell’entrata degli studi con l’aria di quella che sta per affrontare il patibolo... o il rogo.
Dall’ingresso principale provenivano rumori e grida assordanti. Dovevano esserci un sacco di candidati, quel giorno. E lei, che in verità era pure un po’ snob, non si trovava a suo agio in certe situazioni, se non per prenderle in giro tramite il blog.
Pensare che era partito tutto da lì, e da quella sfida che l’aveva spronata a esporsi per racimolare un po’ di visite e di click sui banner pubblicitari.
I corridoi brulicavano di addetti ai lavori, e c’era qualcosa di strano nell’aria...
Con il suo indovinare a menadito tutti i risultati dei talent, comprensivi di percentuale dei votanti, aveva attirato le simpatie di chi riteneva fosse tutto truccato, e difatti quella era stata una delle sue iniziali velleità; ma gli idioti della produzione avevano pensato bene che un’opinionista un po’ gotica un po’ dark, con la sfera di cristallo, avrebbe fatto audience. Non solo. Le sue mansioni non avrebbero dovuto limitarsi alla presenza in studio nel corso delle dirette. Era tenuta a dare una mano anche ai provini, data la quantità di gente da sfoltire.
Disdetta...
Fortuna che ormai erano agli sgoccioli, e la prima puntata sarebbe andata in onda da lì a una settimana, in pompa magna per la Vigilia di Natale, con tutto il target di famiglie a tavola in attesa di andare a Messa.
E se l’istinto l’avesse portata a dire o fare qualcosa di ancor più esagerato, soprannaturale, alieno e incredibile, presto o tardi?

Andrà a finire come sperato? O addirittura troverà l'amore richiesto nella letterina a Babbo Natale? Ma è proprio babbo Natale?

♠ LA FAME DEL GHOUL - Può l’amore di una strega andare oltre l’apparenza di un mostro che cambierebbe aspetto grazie alla passione?


Viviana seguì ogni indicazione. Era la prima volta che si univa a un Grande Sabba, e la frequentazione della sede cittadina della Congrega le aveva fatto scoprire una miriade di nuovi modi di vedere il mondo, cacciandole ogni pregiudizio dalla mente. Preghiere e rituali studiati su antichi testi di stregoneria irlandese, documenti odorosi di noce moscata che risalivano addirittura agli antichi celti, antenati di Demetra, e che l’avevano resa nuova e primitiva al tempo stesso.

Quella non era una festa del Diavolo a cui le donne che sorridevano al suo fianco si sarebbero concesse fra grida e anatemi disumani. La studentessa alla sua sinistra, la professionista alla sua destra e la casalinga pochi passi più in là erano lì solo per gioire di quelle sensazioni che aveva già iniziato a percepire rimanendo immobile, a occhi chiusi, nel mormorio delle compagne. Un ritorno alla natura, alle origini, per assorbire la forza dell’intero creato, in quanto donna, e primaria detentrice del potere della creazione.


Questa è Viviana, la protagonista dell'ultimo racconto, una donna che si è separata da poco e ha trovato nell'interesse per la Vecchia Religione un modo per rinascere in armonia con altre persone che si sentono come lei. Ma adesso c'è qualcosa che manca nella sua vita e non può certo trattarsi del dolcissimo ma feroce mostro che incontra nel bosco. Oppure sì? Lo saprete solo leggendo Killer di cuori e altri semi.
Che la Dea vi benedica

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