Care consorelle e confratelli,
questo
minerale non notissimo di un bel colore blu-azzurro screziato - per cui viene
spesso confuso con il quarzo blu o la sodalite - prende il suo nome dal
paleontologo francese Eugene Dumortier, che ne parlò a partire dal 1881.
Si
tratta di una gemma della fiducia, soprattutto in se stessi, perché ci dona
forza, tranquillità e ottimismo nelle avversità, nonché a superare i momenti di
ansia e i bisogni compulsivi legati alle dipendenze (fumo, alcol, etc.), rafforzando
la nostra autostima; è di conseguenza anche una pietra della pazienza: elimina la
cocciutaggine, l’irritabilità e il nervosismo in generale.
Sul
piano fisico, combatte mal di testa, spasmi intestinali, nausea, vomito e
vertigini; attenua inoltre le infiammazioni della pelle.
Che la Dea vi benedica
NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI
Immagine: Parent Géry, Wikimedia Commons
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