giovedì 12 settembre 2019

I miei uomini #19: Diego

"I protagonisti sono quanto di più diverso tra loro si possa immaginare eppure vengono descritti e raccontati alla perfezione, ognuno con le sue caratteristiche, ognuno con pensieri e azioni distinguibili che li rendono unici eppure perfettamente bilanciati nell’insieme." - Dal blog "Storie di notti senza luna"



Care consorelle e confratelli,
per quanto nei romanzi rosa i rocker scapestrati mettano la testa a posto non appena trovano l'eroina di turno, nella vita reale difficilmente rinsaviscono in tempo utile per crearsi una famiglia. Ma "Le streghe della porta accanto" (vedi qui la trama) è un fantasy, e se il gap generazionale fra LUI e LEI è assai ampio, forse il margine di rinsavimento c'è.


D’un tratto, ebbe come l’impressione che la persona ritratta nella foto sulla mensola del camino, forse quell’anziana zia che aveva lasciato la rendita, avesse voltato lo sguardo verso di lui.
Doveva essere proprio al massimo dell’intontimento, se gli scappò di esternarlo: «Per un attimo, ho pensato che la foto si fosse mossa.»
Ma probabilmente fu un bene, perché Vanessa gli corse incontro e rovesciò la cornice sulla mensola. «Che impressione, vero?» E lo rilassò con una risata. «È successo anche a me, devono essere le luci.» Ora la cornice ribaltata traballava sulla mensola. Ma non gli pareva che ci fosse il terremoto. «Rimbalza sempre quando faccio così.» Vanessa tirò di nuovo su il riquadro, che stavolta rimase fermo al suo posto. «Ogni tanto provo a rovesciarla per via di questa impressione, ma Miranda tiene così tanto a zia Gigliola...»
«Miranda ti ha imposto il coprifuoco?» bisbigliò, chinandosi leggermente verso di lei.
«No, del fuoco ancora non mi ha parlato, però ho avuto problemi col vento.»
Quello sventolarsi il collo era un linguaggio in codice per dirgli che stava provando un certo bollore anche lei, senza farsi sentire dalla zia?
Provò a sedersi sul divano, allungando un braccio sulla spalliera – che buffi quei quadernini... – nella speranza che lei accettasse il suo muto invito a sederglisi accanto, ma quel gatto maledetto, con un balzo improvviso, gli saltò sulle gambe e lo fece starnutire di nuovo.
Si alzò di scatto, mentre quel cretino di Manuel gli correva incontro con lo spray, imbarazzandolo con quel gesto poco seducente.
«Che figlio assennato che hai!» Miranda notava solo i gesti cretini, evidentemente.
«Credo che possiamo tornare di là, ora.» Forse Manuel non aveva tutti i torti, visto come stavano andando le cose.

E se fosse proprio una ragazzina sciocca a metterlo di fronte ai suoi stessi difetti mostrandogli quanto possano far male?
Che la Dea vi benedica

Immagine: Pexels/Pixabay

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