Care consorelle e confratelli,
comunissima nei luoghi incolti dal mare alla montagna, la borsapastore (o borsa di pastore, borsacchina, erba raperina, erba di Giuda, capsella) deriva il suo nome dalla forma dei frutti che somigliano alle bisacce dei pastori e dei monaci questuanti; nel Medioevo era chiamata anche 'sanguinaria', per le sue proprietà emostatiche, riconosciute pure dalla moderna farmacopea. Questa pianticella ha anche proprietà astringenti, ipotensive ed eccitanti, e le rosette delle foglie possono essere consumate con l'insalata.
Un infuso di borsapastore può rivelarsi utile in caso di ciclo mestruale troppo abbondante; basta mettere una o due manciate di pianta fresca (o una di pianta secca) in 1 l d'acqua, lasciare in infusione per 15 minuti e berne 4 o 5 tazze al giorno. Per uso esterno (es: detergere piaghe o ferite), il decotto richiede le stesse quantità.
Che la Dea vi benedica
NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI
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