giovedì 25 febbraio 2016

Gli animali sacri

Una carrellata sugli animali sacri per gli antichi celti.


Care consorelle e confratelli,
il druidismo delle foreste degli antichi celti era strettamente legato ai totem, di conseguenza alla sacralità degli animali, creature della Madre Terra quanto gli uomini, le piante e i minerali. Il dio dei boschi era il cervo (raffigurato da Cernunnos), animale in grado di guidare per l'eternità il cammino di un guerriero, se questi ne trovava la tomba. Cavalcatura dei guerrieri e simbolo del sole era però anche il cavallo, che non poteva essere usato né per l'alimentazione (come succedeva pure per il cinghiale per i Galli, ma non per gli irlandesi) né per i sacrifici. La forza e le virtù fecondatrici spettavano al toro, tanto che fu impresso sulle monete galliche. A fianco di molte divinità, troviamo anche la figura del cane, soprattutto in compagnia del dio dei fabbri, o come versione celtica dell'egizio Anubi, in quanto conduttore delle anime e guardiano delle sepolture. Una curiosità: dal culto dell'orso (dall'antico celtico "arta") sono derivati numerosi nomi propri gallesi e irlandesi, tra cui il celeberrimo Artù. E che dire della natura divina del serpente? Genio sia dei luoghi umidi sia della terra, veniva spesso associato alla salute delle sorgenti termali, nonché alla fertilità, per l'aspetto fallico. Il gallo (la cresta del popolo omonimo deriva da lui) era invece considerato un animale solare che col suo canto allontanava gli spiriti malvagi della notte, di conseguenza era però anche un animale sacrificale, perché richiesto dalle potenze degli inferi. Tuttavia, gli uccelli in genere erano spesso vittime di queste pratiche, perché le divinità dei boschi e delle fonti li gradivano in offerta (soprattutto anatre e colombe, mentre il cigno era simbolo di immortalità). Per concludere, non possiamo fare a meno di citare l'animale più caro alle streghe, ovvero il gatto. Già per gli egizi era 'veicolo' della dea Iside e anche per i celti ha continuato a "percepire l'energia delle cose": nelle saghe di questo popolo la Dea Ceridwen veniva associata a un gatto nero e diversi clan scozzesi hanno questo animale quale simbolo totemico. Ritenuto 'succubo' delle streghe, nel Medioevo cristiano fu associato al Male e dunque perseguitato, come ahimè accade ancora oggi quando la mente umana si rivela assai inferiore a quella degli animali...
Che la Dea li benedica

Per approfondimenti:
“La magia dei celti” di Pina Andronico Tosonotti (Xenia).

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