"I personaggi sono meravigliosi, il demone poi è davvero unico." "Ora sogno un camaleontico demone Bulkruth come mia cameriera personale!" - Due lettrici su Amazon
Care consorelle
e confratelli,
quello che vi
voglio presentare oggi è un po’ l’anello di congiunzione fra la trilogia delle Spose e l’autoconclusivo “Spettabile Demone.” Bulkruth è il 'terzo protagonista' di “Luna di notte: Le spose della notte 2”, perché si tratta del guardiano
della prigione magica in cui si trovano rinchiusi Dunia ed Elias. Essendo
d’accordo con il Presidente dell’Alto Consiglio e Grande Magus della Cabala
Jeremiah, inizialmente non è ben chiaro da che parte stia. Si presenta come un
ectoplasma virale che ricopre le pareti della caverna con voce altrettanto
cavernosa, una sorta di alone scuro che incombe sugli inquilini della prigione;
è insidioso, strafottente e minaccioso, ma pure simpatica canaglia, per cui la
faccenda si fa complicata. Perlopiù, tuttavia, nel corso del romanzo, noi lo
vediamo così:
Improvvisamente,
sentì che il materasso si abbassava dietro di lei, come se qualcuno si fosse
sdraiato sul letto, e il cuore le balzò in gola. Rimase in silenzio, col
respiro trattenuto. Il fruscio dell’entità era svanito. Bulkruth non parlava.
Elias non poteva entrare.
Puzza di zolfo...
Poi, si fece
coraggio, e si voltò.
Con uno scatto
balzò giù dal letto e rimase a fissare l’immagine che si era trovata a lato.
Una gigantesca
forma umanoide dai muscoli lucidi e neri se ne stava sdraiata su un fianco,
disinvolta, con la testa sormontata da corna appoggiata su una mano che
terminava in lunghi artigli. Gli occhi di brace gettavano lampi sulle lenzuola
e qualcosa di viscido e grinzoso si dipartiva dalle ampie spalle.
La figura si alzò
a sedere e Dunia indietreggiò di qualche passo.
Quelle cose che
sgusciavano dalle sue spalle erano ali. Enormi ali di pipistrello a riposo.
La faccia scura e
spigolosa aprì una sorta di sorriso e lunghe zanne gialle lasciarono scivolare
fuori la voce di Bulkruth: «Ti senti sola?»
«Bulkruth?» provò
a indovinare, quasi certa della risposta.
«Al suo servizio.»
E il demone fece un gesto con un artiglio come per invitarla a tornare al suo
posto.
«Non così sola,
diciamo.»
Ma perché è
l’anello di congiunzione con “Sperttabile Demone”? Solo perché è un demone? Gli
abitanti della villa di Sebastian Blackdeeman erano molto più belli... Sentiamo
cosa ci dice:
«Suvvia, balla con me!» Bulkruth la strinse
ancor più per la vita. «Pensa che quello che ti teneva prima fra le braccia era
il mio vero aspetto.»
«Tu, bellissimo?» Si sentiva la bocca impastata,
e avvertiva la sua stessa voce dire cose comiche e assurde al contempo. «Sei un
demone...» Allungò mollemente il bicchiere verso una cameriera di passaggio,
per ridarglielo indietro, ma la ragazza sparì sul posto insieme al bicchiere, e
Dunia si accigliò, tornando a concentrarsi sulle braccia di Bulkruth che, in
effetti, riuscivano a sorreggerla assai bene. «Che stai dicendo?»
«Ti piacevo?» Le zanne di Bulkruth si
spalancarono per la gioia, e il ragazzo tornò fra le sue braccia, al posto del
demone. Le ali da pipistrello adesso erano piumate e trascoloravano dal bianco
al nero in maniera alternata. «Noi demoni siamo bellissimi, solo che voi siete
abituati a raffigurarci tutti neri e con le corna, e ormai mi ci sono abituato
anch’io.»
Bulkruth è dunque
in grado di assumere tutte le sembianze che vuole, confondendo non poco i
prigionieri. Può compiere magie di vario tipo, materializzazioni, e addirittura
trasformarsi in una sorta di maxi-schermo per mostrare scene che stanno avvenendo
a distanza o che sono avvenute nel passato, altrove. Tutto questo gli è
possibile solo perché, da caduto, si è affidato a un Grande Magus, nell’attesa
che le sue buone azioni gli facciano guadagnare la redenzione. Un caduto come
Damien, per esempio, afferma di preferire la sua "dannata libertà", a questa
schiavitù. Ma forse solo perché non ha ancora incontrato Jeremiah...
Che la Dea vi
benedica
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