Il mito della vegetazione che muore per risorgere.
Il declino e la rinascita della vegetazione è ben rappresentato del mito greco di Demetra e Persefone, simile a quello persiano di Afrodite/Astarte e Adone, a quello frigio di Cibele e Attis e a quello egizio di Iside e Osiride (per non parlare dei saccheggi cristiani). Abbiamo sempre una dea che piange l’amato: la vegetazione, il grano che muore per risorgere in primavera. Se però nelle leggende orientali il defunto è un amante, e in quella cristiana un figlio, in questo caso si piange una figlia.
L’Inno a Demetra (VII secolo a. C.) è il documento più antico che tratta di questa leggenda: la giovane Persefone sta raccogliendo fiori in un prato, quando si apre una voragine da cui emerge Plutone, dio dei morti, che la rapisce per farne la sua sposa nel mondo degli Inferi. Demetra la cerca per terra e per mare e, apprendendone la sorte, volta le spalle agli dèi: maledice la terra e fa sì che il grano non germogli più finché non le sarà restituita la figlia. Zeus convince così Plutone a liberare Persefone, ma, prima di farla partire, le fa ingerire dei chicchi di melograno, in modo che torni subito da lui. Zeus decreta tuttavia che da quel momento in poi Persefone trascorrerà due terzi dell’anno con la madre e uno negli Inferi, da cui tornerà ogni anno per ricoprire la terra di vegetazione.
Lo scopo del poeta è evidentemente quello di descrivere i Misteri Eleusini, nascosti in tutte le successive celebrazioni incentrate sul grano e le spighe. Le due dee ne sono esse stesse personificazione, soprattutto la figlia, con i suoi mesi sottoterra e quelli in cui sopra risorge. Frazer, nel celebre “Il ramo d’oro”, ipotizza addirittura che Demetra, la madre, potrebbe impersonare il raccolto dell’anno precedente che ha dato vita all'attuale, ma l’interpretazione più accreditata è quella che vede in Demetra la Terra, dal cui grembo nascono il grano e tutte le altre piante.
In ogni caso, l’intera iconografia antica le considera entrambe associate alla figura del grano. La fede dei greci in Demetra è poi sopravvissuta tramite i romani con Cerere e Proserpina.
Sull'argomento, correlato a Frazer, vi potrebbe interessare anche il post La primaverile morte e resurrezione degli dèi.
Vi ricordo inoltre, in riferimento al cambio delle stagioni, che - come ho spiegato qui - il solstizio d'estate quest'anno è caduto ieri, non il 21.
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