Dea della sapienza e delle battaglie ordinate (contrapposte alla guerra violenta), Atena (o Athèna) protegge tutte le arti e tutti i lavori femminili. Nata dalla testa di Zeus dopo che questi venne inghiottito dalla prima moglie, è una dea non troppo ben accetta dalle sacerdotesse delle antiche religioni, che vedevano semmai nel ruolo di dispensatrice di vita il principio del sacro femminino. Non si tratta qui di maternità contrapposta alla ribellione, ma del fatto stesso che questa dea sia nata dalla mente di un uomo, al pari delle costole e delle vergini cristiane sottomesse al ruolo di madri e spose, paradossalmente al contrario rispetto ai culti della Magna Mater. La fanciulla, per il mito greco, simboleggia difatti Prudenza e Forza, e aiuta il padre-protagonista nella lotta contro i Giganti, divenendo sua consigliera e figlia prediletta.
Prediletta non fu per Paride nella contesa per il titolo a bellissima fra le dee, motivo per cui, nel corso della guerra di Troia, si schierò dalla parte dei Greci, in particolare Ulisse. La città di Atene, fra l'altro, deriva il suo nome da quello della dea, che donò alla città il prodigio più utile in una contesa fra divinità: l'ulivo. Sulla sua egida campa la testa di Medusa, donatale dal protetto Perseo, ed è considerata l'inventrice del flauto. Ha insegnato agli uomini a navigare, ad aggiogare i buoi all'aratro, a cavalcare e a usare il fuoco... ovviamente alle donne a tessere e a ricamare.
Voglio però concludere con qualcosa di meno maschilista e ricordare che Atena non si interessò mai al matrimonio, e rispose con le armi al tentativo di rapimento di Efesto.
I Romani la identificarono con Minerva e il 4 agosto è a lei dedicato, anche se alcuni calendari pagani le assegnano il 20 di giugno.
Che la Dea vi benedica
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