Care consorelle e confratelli,
questo alberello cespuglioso è assai diffuso nel bacino del Mediterraneo, e sin dall'antichità è stato considerato un divino emblema di grazia e verginità. I Romani ne indossavano delle coroncine a simbolo di vittoria ottenuta senza spargimento di sangue, e l'usanza era stata tramandata addirittura da Greci ed Egizi. Dedicato a Venere e Afrodite, il mirto poteva essere anche nefasto, soprattutto il cespuglio che cresceva a Trezene, piantato per ordine di Fedra.
Nella farmacopea è molto popolare, sia per l'olio sia per il liquore. Nella tradizione magica, invece, il mirto è sfruttato per tutte le operazioni che hanno a che fare con l'amore e la purificazione.
Che la Dea vi benedica
NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI
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