Con l’ascesa
delle religioni monoteiste, si assiste a una spaccatura tra maschile e
femminile, spirituale e materiale, divino e terreno. Gli uomini acquistano
potere a discapito della Grande Madre che aveva dominato fino ad allora in
quanto creatrice per natura e, per compensazione, diventano sovrani e
conquistatori, cominciando anche a ricoprire ruoli occupati in precedenza dalle
donne: sacerdoti, veggenti, poeti e medici. La femminilità non è più vista come
una caratteristica naturale, equilibrante, tranquillizzante, ma come uno
spauracchio.
Da Israele ad
Atene, l’ideologia patriarcale si fonda sull’inferiorità della donna, che ora
può essere repressa e disprezzata giacché colpevole del peccato originale,
oppure sfruttata come una proprietà, uno strumento di piacere (per Allah). Jahwe
è unico artefice della creazione, non è associato ad alcun principio femminile,
perché è in grado di infondere la vita con il solo utilizzo della parola. Dio
bandisce le sacerdotesse e sarà servito solo da uomini. Già in Esiodo leggiamo
che Zeus ha inviato agli uomini la donna come uno “splendido male” o una
“trappola”, ma sono certo gli autori della Genesi ad aver ribaltato
drasticamente il culto della Grande Madre, trasformando il frutto della Dea dell’Amore
in quello mortale di Eva, e il serpente simbolo di terra e di vita dalla
preistoria a Creta nell’emblema del demonio. Eva, al pari dell’uomo mal
riuscito di Aristotele o di Atena che esce dalla testa di Zeus, è solo una
costola del maschio, umiliata sin dalla nascita, rea più di Adamo, che cade nel
peccato solo a causa sua. Sant’Agostino stesso dirà che Adamo non sarebbe stato
sedotto dal peccato, se non fosse stato per Eva, ma già San Paolo aveva
sottolineato le deficienze della donna: “La donna ascolti l’istruzione in
silenzio con piena sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare e di
dettare legge all’uomo, ma se ne stia in silenzio. Non fu Adamo a venire
sedotto e a introdurre la trasgressione” (Prima lettera a Timoteo. 2, 11-14).
Anche riformatori moderni come Giovanni Calvino (1509-154) hanno ribadito il
concetto: “Rientra quindi nell’ordine naturale che la donna sia l’aiutante
dell’uomo.” In tempi recenti si è poi cercato di fornire interpretazioni più
femministe e meno sessiste appigliandosi ad alcuni passaggi oscuri della
Bibbia, ma lo stesso Vangelo vede nel rapporto fra Gesù e la Madre (spogliata
del ruolo divino, invece che della verginità) una continua negazione
dell’importanza del ruolo femminile (“Donna, che ho a che fare io con te?” Gv,
2, 4; “Chi è mia madre?” Mt, 12, 46) e i pregiudizi sono troppi per non
confermare l’impronta patriarcale della triade “Padre, Figlio e Spirito Santo.”
Allo stesso modo, nel buddismo e nell’induismo, seppur non ascrivibili al monoteismo, la donna è diventata “strumento
di passione” che impedisce l’uscita dal Samsara. La celtica Ceridwen,
detentrice del paiolo dell’abbondanza, si è tramutata per i conquistatori
cristiani nella strega nera che rimescola nel calderone tutti i suoi spaventosi
elementi. Il Grande Femminino è ora oscuro e malvagio.
Qualcosa di
diverso succede per i popoli germanici che non sono ancora stati raggiunti da
questa Nuova Religione. Norne e Valchirie hanno in mano il destino, le donne
combattono in battaglia accanto agli uomini e sono ancora viste come
‘guaritrici.’ La Chiesa però finì col bandire le ‘sagge’ quali streghe, e
persino la Grande Madre Universale Berta dovette soccombere alla
cristianizzazione, diventando vecchia, brutta e cattiva. Le successive cacce
sono state poi solo il metodo utilizzato da questo sistema per rimuovere il
problema delle ‘guaritrici’ che spaventavano anche per il loro dispensare
metodi contraccettivi, mentre alla società facevano comodo più servi della
gleba possibili... e avere più servi ignoranti e sottomessi possibili è tutt'oggi,
ahimè, il motivo per cui i sistemi religiosi e politici ancora trasmettono
concetti ridicoli su inferiorità e diseguaglianza.
Buon 8 marzo!
Consigli di lettura: Franz Baumer, "La Grande Madre - Scenari da un mondo mitico", (ECIG).
Nessun commento:
Posta un commento