Nell’antico
Egitto, l’individuo femminile era una persona giuridica con gli stessi diritti
degli uomini, nonché proprietaria di beni di cui disponeva indipendentemente
dalla potestà tipica delle società patriarcali, sotto cui ritornò però nelle
epoche oscure delle prime due dinastie e nei tre periodi intermedi. Al di fuori
di questi intervalli, pure il culto funerario era individuale e in villaggi in
cui era predominante l’attività operaia, se impossibilitata a lavorare in
squadra per questioni di scarsa forza fisica, la donna entrava a far parte del tribunale
che amministrava le opere, oppure si adoperava nel campo degli ordini per
l’approvvigionamento dei materiali.
Se i mariti spesso le definivano “sorelle” nei componimenti poetici a loro dedicati, dall’Antico Regno esisteva persino il divorzio. Talvolta il motivo risiedeva nel ripudio del marito a causa dell’adulterio, ma non mancano testimonianze su donne che abbandonarono il marito per le stesse ragioni e che ricevettero indennizzi.
Ovviamente in questa società era ancora forte il culto della Dea Madre, in particolare Iside, per cui erano molte anche le ‘spose divine’ consacrate alla vita del tempio, ma non meno note erano diverse Regine quali Nefertari, celebre sposa di Ramses II o Nefertiti, moglie di Akhenaton, il faraone eretico (vedi qui gli approfondimenti sulla morte del figlio Tutankhamon).
Se i mariti spesso le definivano “sorelle” nei componimenti poetici a loro dedicati, dall’Antico Regno esisteva persino il divorzio. Talvolta il motivo risiedeva nel ripudio del marito a causa dell’adulterio, ma non mancano testimonianze su donne che abbandonarono il marito per le stesse ragioni e che ricevettero indennizzi.
Ovviamente in questa società era ancora forte il culto della Dea Madre, in particolare Iside, per cui erano molte anche le ‘spose divine’ consacrate alla vita del tempio, ma non meno note erano diverse Regine quali Nefertari, celebre sposa di Ramses II o Nefertiti, moglie di Akhenaton, il faraone eretico (vedi qui gli approfondimenti sulla morte del figlio Tutankhamon).
Le donne avevano
dunque un ruolo attivo nella vita di corte e del clero, e la loro educazione
era pari a quella impartita ai maschi; anche le femmine di estrazione modesta
potevano accedere alle scuole del palazzo e del tempio, fino a conseguire
specializzazioni e intraprendere una carriera a corte, fra cui quella di
scriba. Non rare erano pure le proprietarie terriere o le figure dedite ad
attività artigianali (tutti femminili erano i settori produttivi legati a cosmesi e
acconciature, per esempio).
Insomma, aspetti non certo scontati alla luce di quanto il Medioevo ci portò indietro per opera delle grandi religioni monoteiste...
Insomma, aspetti non certo scontati alla luce di quanto il Medioevo ci portò indietro per opera delle grandi religioni monoteiste...
Consigli di
lettura:
Enrichetta
Leospo - Mario Tosi – La donna nell’Antico Egitto (Giunti)
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