"Il nuovo conturbante e ingestibile sex symbol..." - Dal blog "Sognando tra le righe"
Care consorelle e confratelli,
mi viene spesso detto che i personaggi maschili dei miei romanzi sono molti oscuri, per quanto non si spingano fino al dark, e in un paranormal romance può rivelarsi non troppo malvagia l'idea del "ti darò all'uomo nero, che ti tenga un mese intero", tanto che stavolta ho pensato di darvelo nero in tutti i sensi. Di Seth in verità sappiamo poco, dunque non potrò rivelarvi moltissimo in questa sede, poiché entreremo in possesso di maggiori dettagli solo con lo scorrere delle vicende, grazie soprattutto ai rituali di ipnosi regressiva a cui viene sottoposta la protagonista per mezzo di una consorella. Perché l'ipnosi regressiva? Perché si tratta di un demone molto particolare, un Avo Caduto, uno dei primi dannati arrivati sulla Terra migliaia di anni fa. In pratica, la caduta l'ha inventata lui, ed è legato alla protagonista, Maya, da un ciclo di reincarnazioni irrisolto. Lo incontriamo per la prima volta su un tetto, di notte, mentre Maya sta tentando il suicidio... e diciamo che la faccenda acquista risvolti imprevisti:
Osservando
meglio la figura, notò che si trattava di un uomo statuario, completamente
nudo, dalla carnagione caffellatte, e lunghe, finissime, lucide treccine nere
che gli ricadevano sulla schiena.
Qualcuno
le stava regalando una bella visione, prima della dipartita.
Rise
di nuovo, e ancor più si sentì euforica e stralunata quando un paio di ali nere
spuntò sulla schiena dell’uomo, sbattendo e frusciando senza che il corpo si
librasse in volo né che compisse il minimo movimento.
Oltre
alla vista ottenebrata dall’alcol, adesso Maya cominciava a vedere le immagini
distorte, per l’effetto ipnotico del sonnifero. Le linee si mescolavano, si
allungavano, si ammorbidivano e cambiavano colore, mentre le luci circostanti
della città addormentata si facevano raggio laser per le sue pupille.
Mosse
alcuni passi verso lo sconosciuto, sgranando gli occhi offuscati, e gli girò
intorno come si può fare con una scultura antica.
Se
tanto doveva andarsene, se ne sarebbe andata con un “BOOOM!”
Il
volto era di una bellezza sconvolgente, e i tratti potevano sembrare quelli di
un mulatto dei tempi moderni, ma l’allucinazione glielo mostrava come un
arcaico abitante della terra del Nilo, o del Tigri, o dell’Eufrate... come se
avesse in sé tutte le razze, o nessuna, o solo i segni distintivi migliori di
ognuna. Le sopracciglia aristocratiche, gli zigomi alti sotto gli occhi chiusi
dalle lunghe ciglia nere, il naso dritto e non camuso, nonostante la pelle
scura, e le labbra carnose inespressive ma da baciare. Indossava una collana di
piccoli turchesi infilzati, un’altra di un materiale che poteva essere bronzo,
con un pendente a forma di scarabeo, anch’esso in turchese, più o meno gli
stessi materiali e temi che gli avvolgevano le caviglie e gli pendevano dalle
orecchie. Poco più in là, giacevano un paio di pantaloni e una maglia dall’aria
più moderna, buttati lì, così, chissà perché.
D’un tratto, le
palpebre dell’uomo si alzarono di scatto e i laser dei lumi della città si
fecero vicinissimi e tangibili in quegli occhi, davanti ai suoi. Una luce
porpora che la ipnotizzava, un lampo di terrore e disperazione paradossale,
giacché spaventata avrebbe semmai dovuto essere lei.
«Avanti, saltami
addosso!» lo incitò, allargando le braccia e facendole ricadere subito lungo i
fianchi, con una rassegnazione in verità compiaciuta...
Dunque... chi ha letto Spettabile Demone sa benissimo che dire una cosa del genere a un caduto su un tetto di notte può essere rischioso, ma può avere anche conseguenze più che piacevoli. Quindi vedete voi continuando a leggere. Sempre chi conosce l'universo demoniaco incontrato col romanzo sopra citato, saprà pure che i caduti ottengono dai loro superiori una villa nel luogo preciso in cui sono discesi, quindi, essendo Seth di Atlantide, ci troviamo in pratica di fronte a un demone senza fissa dimora, dato che la sua casa non c'è più. Se aggiungiamo che per un particolare motivo (quale?) non è interessato alla redenzione e vuole evitare di farsi ritrovare dai personaggi legati alla protagonista, la trama romance rischia di sfaldarsi. Vogliamo che tutti i nodi vengano al pettine e che per questo nuovo romance ci sia l'atteso happy end? Dovremo allora ricordarcelo in svariate epoche e svariati luoghi, grazie agli espedienti magici di cui sopra, per ricomporre il puzzle del vicende passate. Qui, per esempio, lo vediamo in un flashback ambientato nell'era delle Cattedrali, alla corte di Federico II:
... dove il
marmo chiaro e liscio delle strade contrastava con il bianco-rosato
dell’irregolare pietra che si alternava armoniosamente col tufo, soprattutto
nella zona del porto di quell’Apulia dominata dalla casata Sveva; vie strette e
tortuose, che l’avevano condotta fino alla Cattedrale, maestosa e monolitica.
Entrò come al solito ammaliata nella sottostante Chiesa e da essa sgusciò nel
sacello inferiore. Poi salì una scalinata e si ritrovò nella Chiesa superiore,
dove, come ogni volta che seguiva quell’affascinante percorso, rimase accecata
dagli addobbi e dai colori. Impressionata dall’altezza della navata centrale, sostò
immobile di fronte all’altare e cercò di captare ogni sensazione che risaliva
su dai piedi fino alla testa.
E le colonne
divennero tronchi d’albero, i giochi di luce penetranti le vetrate
trasfigurarono nei raggi del sole attraverso le foglie, e antichi canti di
gioia celtici le risuonarono nelle orecchie, anche se adesso dominava ormai la
musica liturgica.
Lì sotto, prima,
sorgeva un antico tempio pagano.
“L’Imperatore
che ti diverti a servire, anche se possiedi maggiori ricchezze di lui, ha
praticato sin da bambino sia ebrei sia musulmani e alla sua corte accoglie
artisti, scienziati, giuristi e filosofi di ogni credo e di ogni colore.”
“Mi stai dicendo
che non ho ancora imparato la lezione?” disse Seth, alle sue spalle. “Sento
cosa c’era un tempo qua sotto. La Cattedrale non si scuoterà perché un demone
con la faccia da saraceno ne ha oltrepassata la soglia. Ma anche tu dovresti
aver capito quanto mi sforzo di venire incontro alla tua Casa, di quanto nei
secoli ho imparato a mantenere il controllo delle mie reazioni, per te, per non
farti del male, anche se solo con una carezza.”
“No, ti stavo
dicendo che devi imparare ad amare gli altri così come ami me, altrimenti tutti
i tuoi tentativi di trovare un modo per metterti in comunicazione con i Bianchi
saranno inutili.”
“Anche tutto
quello che provo per te, mi sembra inutile, se ogni volta fai la stessa cosa.
La prima ci siamo persi, e in Egitto non me lo sarei aspettato, ma in Britannia
mi avevi promesso che non lo avresti fatto, e invece lo hai fatto di nuovo.
Manterrai la promessa, stavolta?”
“Non lo so.”
Di quale promessa stiamo parlando?
Be', anche questo lo si potrà scoprire solo leggendo qui.
Che la Dea vi benedica
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