Qualcuno ha sentito la voce tra le righe?
Mai capito perché Lucia si desse pena per quello sciapito di Renzo, né perché i milanesi dovessero sciacquarsi la lingua in Arno. Così ho pensato che la peste e la filatura sono centrali non solo nella Milano del Seicento, ma anche nella Firenze del Trecento; che una conversione potrebbe essere alchemica, oltre che religiosa.
Da
questi presupposti, ho rivisto trama e cast.
La
filatrice Lucia è promessa al ciompo Lorenzo de’ Tramaglini, ma il notaio ser
Roderico (fusione fra Don Rodrigo, Don Abbondio e l’Azzeccagarbugli) ha
scommesso che la sposerà. Allora il Griso diventa Bigio; Agnese una
combinazione fra Perpetua e Donna Prassede; Suor Gertrude scampa al convento grazie
agli studi e ora è una maestra laica.
All’epoca
dei Comuni, prima di Riforme, Controriforme e Inquisizione, le artigiane sono
più libere delle nobili o delle contadine. Se nella scuola comunale ci sono
novantanove maschi, può esserci anche l’unica figlia di un artigiano che
intende lasciare agli eredi l’attività, magari dando in sposa la lavoratrice
(che sa leggere, scrivere e far di conto in bottega) a un lanaiolo fidato.
Per
rinviare le nozze, Roderico organizza il rapimento e chiede aiuto
all’Innominato, un nobile despota sostenitore del vecchio governo che si
nasconde nelle campagne di Fiesole grazie alla sua protezione, per cui riceve
in cambio favori discutibili. Nel frattempo, però, la vita isolata e gli studi lo
stanno portando su un’altra strada. La crisi di coscienza e il conflitto con la
prigioniera gli offrono spunto sulla conversione del metallo in oro letta alla
luce di una tradizione arrivata dalla via della seta: l’unione tantrica con la
compagna predestinata per compiere la Grande Opera, la trasformazione
dell’energia nel corpo dell’adepto.
Questo
non rientra nei piani di Roderico... ma la Provvidenza può essere anche un topo
appestato che sbarca da una nave, e l’alchimia presume che Sole e Luna, Padre e
Madre della Grande Opera siano a parità di funzioni.
L’eroina
non subisce, agisce. Non
converte l’Alchimista, lo attiva.
Tutto
sta nella via che lui sceglierà e se lei saprà guidarlo verso il lieto fine.
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