sabato 3 maggio 2025

Archeologia stregata #1 L’Alchimista Innominato

Qualcuno ha sentito la voce tra le righe?

Mai capito perché Lucia si desse pena per quello sciapito di Renzo, né perché i milanesi dovessero sciacquarsi la lingua in Arno. Così ho pensato che la peste e la filatura sono centrali non solo nella Milano del Seicento, ma anche nella Firenze del Trecento; che una conversione potrebbe essere alchemica, oltre che religiosa.

Da questi presupposti, ho rivisto trama e cast.

La filatrice Lucia è promessa al ciompo Lorenzo de’ Tramaglini, ma il notaio ser Roderico (fusione fra Don Rodrigo, Don Abbondio e l’Azzeccagarbugli) ha scommesso che la sposerà. Allora il Griso diventa Bigio; Agnese una combinazione fra Perpetua e Donna Prassede; Suor Gertrude scampa al convento grazie agli studi e ora è una maestra laica.

All’epoca dei Comuni, prima di Riforme, Controriforme e Inquisizione, le artigiane sono più libere delle nobili o delle contadine. Se nella scuola comunale ci sono novantanove maschi, può esserci anche l’unica figlia di un artigiano che intende lasciare agli eredi l’attività, magari dando in sposa la lavoratrice (che sa leggere, scrivere e far di conto in bottega) a un lanaiolo fidato.

Per rinviare le nozze, Roderico organizza il rapimento e chiede aiuto all’Innominato, un nobile despota sostenitore del vecchio governo che si nasconde nelle campagne di Fiesole grazie alla sua protezione, per cui riceve in cambio favori discutibili. Nel frattempo, però, la vita isolata e gli studi lo stanno portando su un’altra strada. La crisi di coscienza e il conflitto con la prigioniera gli offrono spunto sulla conversione del metallo in oro letta alla luce di una tradizione arrivata dalla via della seta: l’unione tantrica con la compagna predestinata per compiere la Grande Opera, la trasformazione dell’energia nel corpo dell’adepto.

Questo non rientra nei piani di Roderico... ma la Provvidenza può essere anche un topo appestato che sbarca da una nave, e l’alchimia presume che Sole e Luna, Padre e Madre della Grande Opera siano a parità di funzioni.

L’eroina non subisce, agisce. Non converte l’Alchimista, lo attiva.

Tutto sta nella via che lui sceglierà e se lei saprà guidarlo verso il lieto fine.



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