Riflessione personale...
Penso che tanti cervelli si siano spenti negli ultimi anni a leggere sempre il solito libro scritto dalla solita entità, se non se ne accorgono. Sui social vedo passare estratti di romanzi per cui mi sembra impossibile che non si noti. Ma la gente non capisce che sta diventando tutto omologato?
Cerco di comprendere cosa spinge gli autori a scrivere con l'IA. Nel senso... che gusto c’è? La scrittura è passione. La fantasia è una cosa, l’algoritmo un’altra. Anzi, ne è l’esatto opposto, in fatto di prevedibilità.
Forse il desiderio di notorietà? E cosa provano nel sapere che non è merito loro? A cosa serve? Per i soldi? Nemmeno, al giorno d’oggi, in un paese in cui non legge nessuno. Ai calendari editoriali, alla visibilità su Amazon? Questo sì, può darsi. Ma tutto il gusto sta nell’immaginare, nel pensare, nel farsi scivolare dalle dita quello che vediamo nella testa.
Sì, anch’io ho chiesto a ChatGPT, ma di giocare! Per immagini dei miei personaggi da postare qua e là, per giocattoli che mi rappresentavano. Ma chiedere un intero romanzo, o anche solo scene, dialoghi, una copertina, un lavoro che finora è stato fatto dall’emozione umana va oltre ogni mia accettazione.
E allora ho chiesto a ChatGPT di farmi una stima e mi ha detto che il 40% degli autori che oggi pubblica si fa scrivere i romanzi interamente da lui. E in parte? Sono rimasta scioccata, anche se in realtà lo immaginavo.
La gente vuole McDonald’s, non apprezza più la pizza cotta nel forno a legna. Non è un discorso nostalgico da boomer, “ai miei tempi e bla, bla, bla”, è una questione di genuinità, contrapposta al vuoto e all’abitudine. Il McDonald’s fa proprio male alla salute, come la narrativa preconfezionata al cervello.
La letteratura prefabbricata non stimola perché è scontata, soffoca la curiosità, toglie spessore alla lingua, ai pensieri, alle emozioni. Disattiva il cervello!
Conoscere un’unica struttura, fatta di stile piatto, fa perdere la cognizione di tutto il resto. Leggere male, a lungo, è negativo, e si vede, così come il mangiare male ci fa ammalare.
La pizza cotta nel forno a legna oggi spiazza,
non se ne comprende il gusto, perché va oltre l’abitudine, la consolazione, il
facile consumo... la logica dell’algoritmo.
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