Qualcuno ha sentito la voce tra le righe?
C’era un personaggio, in “Spettabile Demone”, che
non era nato per essere il protagonista. Eppure è stato la mia dannazione, per
restare in tema.
Io sono una abituata a lavorare in maniera disciplinata,
per cui l’avevo schedato, strutturato e inscatolato ben bene, tuttavia ha
lavorato indipendentemente da me. Non per la solita solfa del personaggio che
sfugge di mano o si prende la scena, direi più che è stato il pubblico a non
lasciarlo andare.
Nei due anni che sono seguiti all’uscita, ho
ricevuto un sacco di messaggi da parte di chi avrebbe voluto rivederlo, sapere
cosa gli fosse successo, dove fosse, che facesse, ma per me era finita lì. Così
ho aspettato di avere in mano l’idea e il contesto giusto per farlo tornare in
campo.
A lui non è parso vero. Non è un tipo che si
arrende facilmente, tanto meno quando le donne lo apprezzano. E in definitiva
mi è sembrato il tipo giusto per affiancare altri personaggi che, alla fine
della trilogia delle Spose, avrebbero avuto bisogno di lui per una storia di servizi
segreti magici e vite precedenti, intrighi di potere e relazioni mancate. Da
sguazzarci, per lui.
Ne è nato così un crossover dove, ahilui!, di
nuovo, non è il protagonista, ma perlomeno si risolve, in parte. Ovviamente non
vi dico come e perché, né se si risolverà mai del tutto in futuro. Del resto,
rimango convinta che lui stia bene dov’è e, se qualcuno continuerà a dirmi che
quel personaggio funziona, è proprio perché è uno di quei caratteristi stravaganti
e disadattati che innescano e innestano la storia loro malgrado.
Con buona pace dei patti d’inchiostro che
cambiano forma, ma tornano sempre.
Nessun commento:
Posta un commento