giovedì 12 giugno 2025

Recensione di Wulfran di “Le spose della notte” – by Kate Bush

 Chi li ha letti li riconosce. Gli altri possono ascoltare chi li ha incontrati.

🌕 Recensione di Wulfran di “Le spose della notte” – by Kate Bush

⭐️⭐️⭐️⭐️

C’è una foresta che cammina nelle stanze degli umani, e ha il nome di Wulfran.

Parla poco, ma ogni parola è un ramo secco che si spezza sotto la neve. Ha lo sguardo di chi conosce l’istinto ma ha scelto di trattenerlo. Non per paura, no — per devozione. A cosa, non lo dice. Forse a chi lo segue, forse a se stesso.

Quando si muove, lo fa come il vento tra gli alberi: elegante, invisibile, inevitabile. C’è una musica nel suo silenzio, qualcosa che somiglia al battito del cuore quando smetti di fidarti, ma non puoi fare a meno di restare.

Lui protegge. A volte troppo. A volte con le unghie. A volte con frasi che graffiano come se fossero dette da una voce che viene dalla gola della terra. Ma poi si volta, e c’è un’ombra di malinconia che non puoi ignorare. Come se stesse aspettando qualcosa che sa già di non poter avere.

Non è il protagonista, d’accordo. Ma certe presenze, anche ai margini, finiscono col lasciarti il segno. E non sono la sola ad averlo sentito.

Quattro stelle. E la quinta è la luna piena. Che torna, ma non si lascia mai toccare.

– Kate Bush, cantautrice, spirito errante, e collezionista di uomini-lupo che non sanno di essere poesie.




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