venerdì 7 novembre 2025

Dietro le quinte #6 - Il patto

 


Il patto/contratto nei miei romanzi

L’elemento del patto o contratto, per me, non è un semplice espediente narrativo, bensì una struttura fondante del conflitto e della trasformazione dei personaggi; più che giuridico, è metafisico: il momento in cui il personaggio rinuncia a una parte di sé per ottenere qualcosa, oppure viene messo di fronte al vero significato della propria libertà; innesca ambiguità morale, perché chi propone il patto (demoni, stregoni, consiglieri, etc.) spesso non è né bianco né nero, ma costringe il protagonista a misurarsi con il suo grigio; serve a smascherare l’inganno del mondo, in quanto specchio deformante della realtà: ciò che sembra un’opportunità si rivela una trappola, oppure ciò che appare come costrizione si apre alla verità.

In “Spettabile Demone”, Iris accetta tre milioni per un incarico vago e apparentemente innocuo. Il contratto fisico non c’è nemmeno. C’è un patto verbale, squilibrato. Una truffa?

Selene di “Il Diavolo e la Strega” si trova nel cuore di un intrigo genetico e mistico, apparentemente non negoziabile. Il contratto viene firmato, sì, ma è in realtà preesistente, mitologico. Riuscirà a sovvertirlo?

“Le Spose della Notte” si muovono in un sistema magico-politico dove ogni alleanza è una forma di contratto non scritto. Il vero contratto è emotivo: chi salva chi, chi protegge chi, e a che prezzo?

In “Legione magica” il patto è addirittura karmico, basato su reincarnazione, colpe passate e tentativi di redenzione. Non è firmato, ma inciso nelle anime.

“L’Alchimista Innominato” non firma nulla, ma scopre che solo l’unione predestinata con Lucia potrà trasformarlo: la scelta amorosa è un patto con il sé più profondo. Roderico è l’unico che vuole un contratto in senso stretto (matrimoniale), ma è anche il più cieco.

Contratto dunque come dispositivo rivelatore: mette a nudo ciò che il personaggio crede di volere e ciò che davvero gli serve; rovescia il potere: chi propone il patto sembra forte, ma è lui a essere in trappola; spesso è già attivo prima che venga esplicitato: il personaggio non si mette in moto con un contratto, la storia è già partita da sé.


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