"E' vivace, simpatico, sempre con la battuta
pronta, prepara dei pranzetti vegetariani prelibati, per non parlare di quei
dolcetti così stuzzicanti e provocanti..." - dal blog "La mia
biblioteca romantica"
Care consorelle
e confratelli,
dopo Bastian (il
Guardiano), Damien (il maggiordomo), Theo (il giardiniere) e Nadir (l’autista),
all’interno della villa di “Spettabile Demone” non poteva mancare l’addetto ai piaceri
del palato. Il demone-cuoco Zaccaria, all’aspetto, non è certo da meno rispetto
ai compagni, tuttavia rimane una figura secondaria, per quanto alcune sue
scelte, quali la votazione iniziale che costringe Iris a intraprendere la sua avventura,
dipendano direttamente da lui. Eppure, in principio, è assai accomodante...
come nel corso della prima scena in cui lo incontriamo, visto da un
personaggio, Damien, che lo conosce da secoli, e che conosce da secoli lui:
Zaccaria stava rimestando legumi all’interno di un pentolone
e i fornelli sbuffanti rimandavano a Damien odori abituali per chi da secoli
era costretto al vegetarianismo. Se ne stava a osservarlo appoggiato con i
gomiti sull’isola della spaziosa cucina, paradiso di Zaccaria, le cui braccia
robuste non si fermavano mai. Il grembiule bianco e il copricapo immacolati, la
fossetta sul mento che si accentuava quando sorrideva fra sé.
«Allora?» proruppe Damien. «Che ne pensi?»
Zaccaria alzò le sopracciglia e, senza alzare lo sguardo
dalle pentole, rispose con aria indifferente: «Io dico che se le cose stanno
davvero come dici...»
«E perché non dovrebbero stare come dico?» replicò Damien,
risentito.
«Stai calmo!» ribatté Zaccaria, sollevando finalmente gli
occhioni grigi su di lui. «Volevo dirti che l’idea non è male. Ma non so se
Bastian accetterà il fatto che hai agito di tua iniziativa senza aspettare il
suo parere. In fondo, per il momento era solo una vaga idea. Forse avremmo
dovuto parlarne di più fra noi. C’è anche il caso che ti chieda di cancellare
la memoria delle due ragazze. E sai che odia farlo in continuazione,
soprattutto quando è conseguenza di qualche sbadataggine.»
Damien sbuffò e alzò le spalle, sollevando di malavoglia i
gomiti dal ripiano. «Sbadataggine...» mugugnò. «Ci ho provato volontariamente.»
Zaccaria ricacciò lo sguardo sulle pentole, alzò il
coperchio di una padella e col mestolo ne saggiò il contenuto. Rilanciò a se
stesso un rapido cenno d’approvazione con il capo e abbassò il fornello. «Non
credo però che lei possa accettare volontariamente»
proseguì, tornando a osservarlo. «E questo significherebbe agire in maniera
ancora più forzata.»
«Ho provato a trascinarla verso la mia mente» confessò
Damien, «ma non ho esagerato. E difatti non mi è parsa molto convinta.»
Zaccaria abbassò un altro fornello e canticchiò: «Il pranzo
è quasi pronto.»
«Ma che fai?» sbottò Damien. «Non mi ascolti?»
«E perché non dovrei ascoltarti?» Zaccaria allargò le
braccia, si strappò il copricapo liberando i folti ricci biondo cenere e gli
rilanciò un’occhiata perplessa. «Tanto finché non ne parliamo con Bastian non
possiamo decidere niente.»
«Bastian! Bastian!» sbuffò Damien. «In fondo, per
contrappasso, il Guardiano avrei dovuto essere io. Sono stanco di dovermi sempre
rivolgere a lui per ogni minima cosa.»
«Ti sono nel cuore, Damien.» Zaccaria lo osservò con
un’espressione che stava fra l’ironico e il compassionevole, e lo innervosì.
«Ma se queste ti sembrano decisioni minime...»
«Insomma, mi appoggerai sì o no?»
«Sicuro, e lo faranno anche gli altri. Bastian troverà una
soluzione.»
«Certo» e l’ironia traslocò sul volto di Damien, «lui ha
sempre una soluzione per tutto.»
«Damien, ma proprio tu...»
«Va’ al diavolo!» mugugnò, prendendo la via per la porta.
«Siamo già all’Inferno, compare.» Damien udì Zaccaria
attraverso la porta appena sbattuta. «Apparecchia, maggiordomo dei miei
stivali!»
In effetti, fra i
cinque demoni, Zaccaria è il più solare, bonaccione e accomodante, però queste
sono caratteristiche che permettono alla battagliera protagonista di mettergli
più facilmente i piedi in testa, dal fargli comprare assorbenti al supermercato
a portarlo a ideare per lei ricette apposite, nonché prenderlo continuamente in
giro...
Zaccaria le
sorrise dal vano della porta sfoggiando la sua adorabile fossetta sul mento. Si
era tolto il grembiule da cuoco, in modo da sfoggiare anche le spalle e i
pettorali attraverso la semplice t-shirt bianca. «La cena è stata di tuo
gradimento?»
Iris avrebbe
voluto rispondere di sì, ma anche di no, oppure che non era tenuta a rispondere
affatto. Si limitò tuttavia ad alzare le sopracciglia e a osservare il
cellulare che lui le stava posizionando sotto il naso. Il suo cellulare. «Sono venuto a riportarti questo.»
«Allora»
proruppe lei, «posso chiamare Bruce Willis?»
Zaccaria parve
non afferrare la battuta. Del resto, se Nadir non conosceva Gomez e Morticia
Addams, c’era il caso che qualcuno al mondo - ma davvero? - non sapesse chi
fosse Bruce Willis. Gaia ne sarebbe rimasta sconvolta.
«Chiama pure la
tua amica. Potrai farlo ogni sera.» Giustappunto, chiamata col pensiero. «Nadir
sta andando da lei per recuperare il resto della roba che avevi inserito nella
lista. Nessuno le cancellerà la memoria, puoi tranquillizzarla in merito al
trattamento, o inventarle quello che vuoi. Dille che vi rivedrete fra quindici
giorni esatti, come stabilito.»
«Veramente non
l’ho stabilito io.»
«Lo so» dichiarò
lui, in tono sommesso. «È colpa mia. Ma ti assicuro che allo scadere dei
quindici giorni sarai felice di aver vissuto quest’esperienza.»
«Tutti non fate
altro che assicurarmi questo, ma il diretto interessato mi pare quello più
dubbioso. Come me lo spieghi?»
«Intendi
Bastian?» Zaccaria spalancò gli occhioni grigi. «Ti riceverà domani. Ha pensato
che oggi fosse stata una giornata già abbastanza stressante, per te.»
«Ma quanta
cortesia!» sbottò, ironica. «Sono davvero esterrefatta di fronte a cotanta
gentilezza.»
«Però dovresti
farlo in mia presenza» proseguì lui, indicando il cellulare. «È meglio se non
le riveli quel particolare sfuggito a Theo.»
«Il particolare
sfuggito a Theo?» ribatté Iris, sardonica. «Avete paura che lei vi crederebbe?»
Poi alzò gli occhi al cielo, puntandosi l’indice sul mento. «Sì, in effetti lei
potrebbe anche crederci.»
«Ma non pensare
che noi siamo...» Il cuoco portò i palmi in avanti e corrugò la fronte. «Forse
l’idea che tu hai...»
«Dei demoni?»
interloquì lei, canzonatoria. «Non ne ho incontrati molti finora, non mi sono
fatta un’idea precisa, a dire il vero.»
Ma sarà proprio una
sua particolare ricetta a innescare il meccanismo romance che deciderà le sorti
dei cinque maschietti in riferimento all’ospite... se volete scoprire quale,
potete leggerlo qui.
Che la Dea vi
benedica
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