Care consorelle
e confratelli,
come vi ho più
volte spiegato nei post all’interno della scheda Consigli magici, molte delle
feste cristiane o in generale della tradizione occidentale sono state mutuate
nel periodo tardo romano e alto medievale dagli antichi calendari agresti o da
quelli delle religioni precedenti. Così come il Natale è correlato al solstizio d’inverno e alla nascita del sole, che fuga le ombre della notte, anche la
Pasqua può essere associata all’equinozio di primavera e alla rinascita della
bella stagione dopo il lungo periodo invernale, ma esistono riferimenti ben più
precisi riguardanti la morte e la rinascita del dio, a partire dall’egizio
Osiride, resuscitato grazie a Iside (vedi il post sulle origini della Befana). Rimanendo in Africa, molte antiche culture
celebravano la morte del dio in date fisse o se il potere veniva meno, ma anche
la tradizione scandinava ci narra del sacrificio dei figli di Odino, per non
parlare, in questo senso, della cultura greca (Crono) ed ebraica (Abramo).
Tutti questi rituali vengono associati all’uccisione dello spirito arboreo,
come buon auspicio per i raccolti, così come sono da ricollegare a quelle che
poi diventeranno le feste per il seppellimento del Carnevale: un cacciare la
morte, per evocare l’estate, la dipartita e la rinascita della vegetazione,
dalla Russia all’India, dall’Austria all’Africa orientale. La leggenda che più
si avvicina a quella celebrata ancora oggi dai cristiani è però quella relativa
ad Adone o Attis o Tammuz, con i cui nomi le civiltà che si affacciavano sul
Mediterraneo simboleggiavano la morte e la rinascita annuale della vita
vegetale. Sulle loro morti circolano numerose versioni (rintracciabili perlopiù
nelle narrazioni degli autori greci), ma ciò che le accomuna è la rigenerazione dopo un periodo di digiuno, per promuovere la fertilità. Se
volete approfondire le storie di queste figure mitiche, potete spulciare il
celebre testo di Frazer “Il ramo d’oro”, 800 pagine enormi e fitte di curiosità
antropologiche da integrare ai manuali storiografici, per confrontare le
versioni delle varie culture.
Che la Dea vi
benedica
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