giovedì 30 giugno 2016

La melissa

Favorire l'amore con la cedronella.


Care consorelle e confratelli,
questa piantina molto somigliante alla mentuccia selvatica si sviluppa in cespuglietti di poche decine di centimetri, ricoperti di peluria. Le foglie richiamano tuttavia il profumo del limone, motivo per cui è conosciuta anche con il nome di cedronella (da non confondersi col cedrino).
Per quanto riguarda la tradizione magica, la melissa è legata alla sfera di Venere e pertanto viene sfruttata per propiziare l'amore. Per esempio, è possibile cucire un cuoricino di stoffa rossa e riempirlo con 7 o 9 foglioline. Lo si potrà poi o indossare o riporre nell'armadio. Basta che l'operazione venga eseguita di luna crescente.
Che la Dea vi benedica

mercoledì 29 giugno 2016

L'Alchimista Innominato

Disponibile da oggi su Amazon il nuovo romanzo in uscita il 6 luglio!


E se i promessi sposi fossero vissuti nella Firenze del Trecento?
Se Lucia fosse stata una filatrice a favore dei diritti delle lavoratrici?
Se l’Innominato si fosse dedicato alla ‘conversione’ del metallo in oro?

Firenze, 1348. La filatrice Lucia è promessa al lanaiolo Lorenzo de’ Tramaglini, ma il notaio ser Roderico ha scommesso che la sposerà. Nonostante il vantaggioso cambio di programma, Lucia oppone resistenza al progetto del notaio, che minaccia di screditarla agli occhi della legge a causa delle sue idee politiche. Per rinviare le nozze, Roderico organizza il rapimento della ragazza e chiede aiuto all’Innominato, un nobile despota che si nasconde nelle campagne di Fiesole grazie alla sua protezione, per la quale riceve in cambio favori di natura criminale. Nel frattempo, però, la vita isolata e gli studi stanno portando l’Innominato su un’altra strada. La crisi di coscienza e il conflitto con la prigioniera gli offrono spunto sulla ‘conversione’ del metallo in oro letta alla luce di una tradizione arrivata dalla via della seta: l’unione con la compagna predestinata per compiere insieme la Grande Opera, la trasformazione dell’energia sessuale nel corpo dell’adepto, per risalire all’armonia perduta. Ma questo non rientra nei piani di Roderico...

ANONIMA STREGA si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie: i romanzi “Spettabile Demone” e “Il Diavolo e la Strega”, la trilogia “Le spose della notte”, e racconti disseminati per vari blog. In una vita precedente ha già avuto a che fare con i libri, ma i vaghi ricordi sono perlopiù negativi, e per libertà di movimento si dichiara disinteressata a qualsiasi proposta editoriale. Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi. Da lì dispensa consigli magici attraverso anonimastrega.blogspot.it

Genere: romance/storico
Numero di pagine: 238
Editore: Self
Prezzo: 1,99 euro
Data di uscita: 6 luglio 2016

martedì 28 giugno 2016

Tè alla frutta

Una bevanda ricca di beta-carotene per l'estate.


(Il mio albicocco)

Care consorelle e confratelli,
oggi vorrei proporvi un buon metodo per unire gli effetti drenanti e rinfrescanti del tè a quelli antiossidanti dei frutti gialli, ovvero quelli ricchi di beta-carotene, molto diffusi soprattutto in questo periodo dell'anno.
Per ottenere circa mezzo litro di tè, vi occorreranno due pesche, due albicocche e un'arancia. Il tè, non aromatizzato e preparato in separata sede, potrà essere addolcito a piacere col miele e in seguito versato (freddo) in una caraffa in cui, sempre in precedenza, avete sistemato la frutta: le pesche e le albicocche tagliate a fettine e l'arancia in piccoli pezzetti.
Il tutto va fatto insaporire per un paio d'ore e servito a temperatura ambiente.
Che la Dea vi benedica


lunedì 27 giugno 2016

Il geode

Una pietra simbolo del nostro intero pianeta e della maternità.


Care consorelle e confratelli,
le "pietre cave" sono sassi all'apparenza comuni che, una volta spaccati, si rivelano pieni di cristalli, spesso quarzo, calcite o calcedonio (nelle figure vedete i miei geodi di ametista e agata).
Possono essere di dimensioni varie: piccoli come questi o anche grandi come una parete di roccia.
Ovviamente sono considerati simboli della Terra e l'intero nostro pianeta è in effetti come un enorme geode ripieno di minerali.
Utili per la meditazione e la protezione, per tradizione favoriscono le nascite, proteggono le madri dagli aborti spontanei e vengono in genere associati a tutto quanto riguarda il concepimento e la maternità. Non è un caso se, nella trilogia delle Spose della notte, la Grande Madre Sibilla ne utilizza uno molto grosso a protezione di una neonata.
Che la Dea vi benedica

Elemento: Terra
Divinità: la Grande Madre
Sfera d'azione: protezione, meditazione, favorisce il parto


domenica 26 giugno 2016

Il culto delle acque e delle fontane

I poteri miracolosi delle fonti magiche.


Care consorelle e confratelli,
tra i vari culti celebrati sin dall'antichità, quello delle acque e delle fonti è forse il più remoto, per la forza generatrice dell'elemento.
I celti sono stati uno dei popoli che più ha raccolto quest'usanza primitiva. Le "fonti magiche" avevano il potere miracoloso di guarire dai mali e perciò erano meta di pellegrinaggio: si va da quella di Pleuyegat-Mysen, ormai quasi abbandonata, a quella di Barenton, la più famosa della Bretagna, presso cui si dice che Viviana del lago incontrò il mago Merlino. Ma troviamo anche le fontane gemelle di Notre-Dame du Guiaudet, commemoranti il ritrovamento di una statua della Vergine, posta dove le nicchie ospitanti le più antiche Dee Madri erano state svuotate. La Fontana dei Sette Santi - santi che detronizzarono gli dèi celtici - è una delle più note riguardo i poteri salvifici, ma la Nostra Signora di tutti i Rimedi per eccellenza è quella di Rumengol. Si narra che Gradlon, Re di Cornovaglia, vi fece costruire una cappella per soppiantare un santuario druidico, e le sue acque sono rinomate in particolare per la guarigione dalle bruciature. 
Le Tre fonti di Noyale sorgono nel punto in cui una ragazza morta decapitata per aver rifiutato le avances di un chierico giunse vagando con la testa in braccio alla ricerca di un eremo. Le tre sorgenti nascono da tre gocce di sangue cadute dal capo.
Ma potremmo aggiungere anche la fontana di Saint-Gèrard-Silfiac, che guarisce le malattie che deturpano la bellezza delle donne; quella di Saint-Nodez, che cura i mali dei piedi; e quella di Juvence, che sembra ringiovanisca... sarà una fontana come questa, quella di cui parla il mio Fulke nelle Spose della notte?
Che la Dea vi benedica

Per approfondimenti:
Tosonotti - La magia dei celti (Xenia)

sabato 25 giugno 2016

Una nuova storia per l'estate

Uno storico molto particolare in arrivo a luglio!


Care consorelle e confratelli,
mentre sto finendo di mettere a punto lo spin-off di Spettabile Demone e della trilogia delle Spose, ho deciso di far uscire per l'estate un nuovo ebook autoconclusivo che ancora giaceva nel cassetto.
Per prendere un po' di respiro da streghe, maghi, demoni e diavoli, ho lasciato fuori la magia intesa in senso stretto, anche se sarà presente in maniera diversa e più sottile, come vi spiegherò non appena - fra pochissimi giorni, dato che l'uscita è prevista per la prima metà di luglio - vi fornirò ulteriori dettagli, nonché approfondimenti.
Il tutto sarà incentrato comunque su un'altra sezione dei Consigli magici che mi sta particolarmente a cuore: non più rituali e incantamenti pagani, ma storia e mistero. Ebbene sì: si tratterà di un rosa storico, ma non nel senso che di solito intendiamo quando ne parliamo; sarà una rivisitazione di cui al momento non posso dirvi di più, se non che da un certo punto di vista potrebbe apparire addirittura come un'ucronìa.
Quello che vedete in alto è uno scorcio in anteprima della copertina (non aspettatevi dame e merletti, andremo nel Medioevo), ma sono pronta a scommettere che qualsiasi supposizione si allontana da quella che sarà la verità...
A presto per le delucidazioni.
Che la Dea vi benedica

venerdì 24 giugno 2016

Il rosmarino

La "rugiada marina" degli antichi.


Care consorelle e confratelli,
quest'oggi, nelle antiche culture, si celebra la notte delle erbe (vedi qui il post esplicativo dell'anno scorso) e vorrei parlarvi di una piantina umile ma utile.
Non starò a descrivervela, dato che è notissima, ma mi limiterò a mostrarvi il rosmarino del mio antro (lo vedete nella foto sopra).
Usato già in epoche antiche da Greci e Romani (questi ultimi lo chiamavano "rugiada marina", ed è esattamente da qui che deriva il suo nome), il rosmarino veniva posto sulle tombe, a mazzi, perché pareva assicurasse serenità nell'aldilà.
Nella farmacopea, ha invece proprietà cardiotoniche, antispasmodiche, antisettiche, cicatrizzanti e afrodisiache. La tradizione magica gli assegna anche virtù purificatrici, e le streghe moderne sono solite confezionarne aspersori con i rametti, per le benedizioni, oppure bruciarne le foglie con l'incenso. Perché non tenerne almeno qualche rametto sul davanzale, dunque?

giovedì 23 giugno 2016

Le Amazzoni e la cultura misogina

Guerriere come streghe: dalla Grande Madre a un corpo da violare.


Non sappiamo se le donne guerriere dell’Asia Minore siano esistite davvero o se le vicende su loro incentrate siano solo leggende, è certo però che ancora oggi ci domandiamo se non siano state in realtà un’arma dell’ideologia patriarcale stessa.
Uno dei temi ricorrenti inseriti nelle storie che le riguardano è l’uccisione dei loro compagni a seguito dell’accoppiamento, nonché dei figli maschi, e gli eroi Ercole e Teseo risultano vittoriosi contro la loro regina, per cui non sembra che agli occhi dei narratori appaiano molto positive, anzi, si presentano tremende e sanguinarie. Ma non dobbiamo dimenticare che a redigere questi racconti sono stati uomini... E che dire dell’eroe Achille, che uccide Pentesilea, nonché Tersite, quando lo biasima per l’atrocità della violenza sulla donna? Non è un caso se nell’opera della Wolf sia definito più volte “animale.” Si tratta di una risposta al tradizionale elogio dell’eroe, che lei paragona a un inno alla bellezza di un missile atomico.
Franz Baumer evidenzia il contrasto tra la fede nella Madre Terra e lo spirito distruttivo delle religioni patriarcali, in una “conquista volta a sfruttare la natura” ben esemplificata dalle ‘amazzoni’ indio dell’America del Sud osteggiate dagli statunitensi nel 1800.
Le amazzoni si fondono in questo senso con le streghe dell’Europa occidentale della Murray, bruciate dal cristianesimo per il divino che incarnavano nel materno: le donne ‘buone’ sono solo le vergini o le custodi del focolare. Per non parlare dell’impurità gridata dalle altre due religioni patriarcali. Altro discorso ovviamente per la cultura dell’Europa settentrionale, con dèi dal genere duplice o le leggende celtiche in cui il potere dei cavalieri è sempre infuso grazie a una donna; anche qui, tuttavia, con l’avanzare delle nuove religioni, le Valchirie, per esempio, vengono viste sempre più come dispensatrici di morte, piuttosto che come fanciulle guerriere.
L’eroe maschile che vince le Amazzoni non è altro quindi che la sconfitta della paura nei confronti del Grande Femminino, nel potere della Grande Madre, vissuto adesso nel suo aspetto spaventoso e letale, invece che dispensatore di vita e risanante: una donna che finisce con l’asservire la forza superiore dell’eroe maschile, trasformandosi essa stessa - da Madre di tutte le cose - in assassina.
La Dea dell’Amore è diventata un corpo da dominare e disprezzare.
Poi non domandiamoci perché mai, ancora oggi, chi è intriso di questa cultura compie atti atroci come quello di Achille...
Che la Dea vi benedica

Per integrazioni:
Le origini della Befana (6 gennaio 2016)
La caccia alle streghe (8 marzo 2015)

Per approfondimenti:
Baumer – La Grande Madre (ECIG)

mercoledì 22 giugno 2016

Infuso di alloro

Una tisana contro tosse e reumatismi.


(Il mio alloro)

Care consorelle e confratelli,
l'alloro ha moltissime proprietà, fra cui quella di combattere i reumatismi, ma anche i problemi ai bronchi, ed è un ottimo digestivo.
Immergerne delle foglie (ne basteranno 50 grammi) in un pentolino d'acqua (1 litro), e portarle a ebollizione, può fornirci quindi un utile infuso.
Basterà far raffreddare le foglie in immersione per circa dieci minuti e aggiungere un po' di scorza di limone.
Una volta lasciato il tutto in infusione per altri cinque minuti, si può filtrare e addolcire a piacere con il miele.

martedì 21 giugno 2016

Demetra e Persefone

Il mito della vegetazione che muore per risorgere.


Il declino e la rinascita della vegetazione è ben rappresentato del mito greco di Demetra e Persefone, simile a quello persiano di Afrodite/Astarte e Adone, a quello frigio di Cibele e Attis e a quello egizio di Iside e Osiride (per non parlare dei saccheggi cristiani). Abbiamo sempre una dea che piange l’amato: la vegetazione, il grano che muore per risorgere in primavera. Se però nelle leggende orientali il defunto è un amante, e in quella cristiana un figlio, in questo caso si piange una figlia.
L’Inno a Demetra (VII secolo a. C.) è il documento più antico che tratta di questa leggenda: la giovane Persefone sta raccogliendo fiori in un prato, quando si apre una voragine da cui emerge Plutone, dio dei morti, che la rapisce per farne la sua sposa nel mondo degli Inferi. Demetra la cerca per terra e per mare e, apprendendone la sorte, volta le spalle agli dèi: maledice la terra e fa sì che il grano non germogli più finché non le sarà restituita la figlia. Zeus convince così Plutone a liberare Persefone, ma, prima di farla partire, le fa ingerire dei chicchi di melograno, in modo che torni subito da lui. Zeus decreta tuttavia che da quel momento in poi Persefone trascorrerà due terzi dell’anno con la madre e uno negli Inferi, da cui tornerà ogni anno per ricoprire la terra di vegetazione.
Lo scopo del poeta è evidentemente quello di descrivere i Misteri Eleusini, nascosti in tutte le successive celebrazioni incentrate sul grano e le spighe. Le due dee ne sono esse stesse personificazione, soprattutto la figlia, con i suoi mesi sottoterra e quelli in cui sopra risorge. Frazer, nel celebre “Il ramo d’oro”, ipotizza addirittura che Demetra, la madre, potrebbe impersonare il raccolto dell’anno precedente che ha dato vita all'attuale, ma l’interpretazione più accreditata è quella che vede in Demetra la Terra, dal cui grembo nascono il grano e tutte le altre piante. 
In ogni caso, l’intera iconografia antica le considera entrambe associate alla figura del grano. La fede dei greci in Demetra è poi sopravvissuta tramite i romani con Cerere e Proserpina.

Sull'argomento, correlato a Frazer, vi potrebbe interessare anche il post La primaverile morte e resurrezione degli dèi.

Vi ricordo inoltre, in riferimento al cambio delle stagioni, che - come ho spiegato qui - il solstizio d'estate quest'anno è caduto ieri, non il 21.

lunedì 20 giugno 2016

L'erica e il solstizio d'estate

Tanti auguri per il Gran Sabba dell'estate!


Care consorelle e confratelli,
visto che già l'anno scorso ho pubblicato un post sui giorni del solstizio d'estate e la notte delle erbe di San Giovanni (che potete leggere qui), quest'anno mi soffermerò sulla pianta che il calendario celtico degli alberi (l'Ogham) dedica a questo magico giorno (che quest'anno cade il 20 e non il 21 come succede solitamente), ovvero l'erica ("Ura", nell'antico alfabeto).
Pianta tradizionale della Scozia, è dunque il simbolo del Grande Sabba del solstizio d'estate.
Come agente magico infonde serenità, combatte le ossessioni e le passioni deleterie, e in genere allontana tutti i tipi di negatività, nonché l'oscurità della stagione invernale ormai alle spalle.
In ambito prettamente stregonico, dal suo arbusto e dai suoi rami si ricava la celeberrima scopa magica, oppure l'aspersorio per le benedizioni rituali.
Vi ricordo che avete tempo fino alla notte delle erbe del 24 per avere la trilogia delle Spose a un prezzo dimezzato, dopodiché i costi si adegueranno a quelli di Spettabile Demone e Il diavolo e la strega.
Che la Dea vi benedica

venerdì 17 giugno 2016

Aggiornamento sui prezzi delle Spose della notte


Care consorelle e confratelli,
in questi mesi c'è stato modo di far girare la mia trilogia sulle streghe, così come il tempo di mettersi in pari, per quanto le uscite siano state ravvicinate.
Ho così posto il limite dei festeggiamenti per il solstizio d'estate (che quest'anno cadrà il 20 e non il 21, ma io conterò il 24, con le celebrazioni finali per la notte delle erbe) per uniformare i prezzi dei tre volumi (attualmente a 0,99 centesimi) a quelli dei due autoconclusivi, Spettabile Demone e Il diavolo e la strega (1,99 euro).
Avete dunque tempo ancora una settimana per acquistare tutti e tre i volumi o quelli che vi mancano fra Le spose della notte, Luna di notte e La fine della notte a un prezzo conveniente, prima che i numeri si livellino.
Gli indecisi possono cliccare QUI per reperire tutti i dati e i pareri correlati alle tre uscite.
Vi ricordo infine che prossimamente (ancora non so dirvi quando) uscirà uno spin-off di Spettabile Demone, dato che in tanti/e mi avete chiesto notizie su Damien, e che stavolta il metallaro ribelle dovrà vedersela con alcuni personaggi della trilogia Le spose della notte, quali Wulfran e Fulke, ma soprattutto Jeremiah (visto per la prima volta in Luna di notte/Le spose della notte 2). In La fine della notte/Le spose della notte 3 sono chiare le ragioni di fondo.
Che la Dea vi benedica

giovedì 16 giugno 2016

Tè nero al latte e spezie

Un profumato antiossidante arricchito con il calcio.


Care consorelle e confratelli,
per questa ricetta vi occorreranno mezzo litro d'acqua, 0,5 cl di latte, semi di cardamomo, cannella, 1 chiodo di garofano, zenzero grattugiato, pepe nero, 2 cucchiai di tè nero e zucchero di canna (se il tè vi piace zuccherato). Preparati gli ingredienti, dovrete unire acqua, latte, cardamomo, cannella, chiodo di garofano, zenzero e pepe in una pentola. Mescolate alcuni minuti a fuoco basso, e versate in seguito a poco a poco il tè, per poi spegnere il fornello. Dopo aver lasciato in infusione per qualche minuto, basta aggiungere zucchero a piacere e servire.
Come tutti i tè, anche il nero (lo vedete nell'immagine in una delle mie tazze cinesi con cestello filtrante in porcellana) è antiossidante, ma con il latte aggiungiamo anche il calcio, e le nostre ossa ce ne saranno grate.

mercoledì 15 giugno 2016

L'Occhio di gatto

Una delle pietre preferite dagli Antichi Egizi.


Care consorelle e confratelli,
l'Occhio di gatto (nell'immagine è quello in primo piano, davanti al diaspro verde e alla sodalite) rientra fra le varietà di quarzo, ed è conosciuto sin dall'antichità per i colori che richiamano l'iride dei felini più amati dall'uomo. Non a caso era molto utilizzato dagli Antichi Egizi, che lo consideravano la "pietra della felicità" ed erano soliti sistemarne alcuni nel corredo funerario delle mummie.
Per Tradizione magica, attira energia e favorisce tutte le operazioni che hanno a che fare col denaro.
Le streghe moderne sono dunque solite associare questa pietra ai rituali volti a incentivare la sfera finanziaria. Scrivere su un foglietto l'intenzione del rito e sistemarlo con un proprio oggetto legato ai soldi vicino a un occhio di gatto e una candela dorata (da bruciare per un'intera notte di luna crescente) pare che attiri quello di cui abbiamo bisogno, a patto di indossare poi la pietra per una settimana.
Che la Dea vi benedica

Elemento: Terra
Divinità: Gea, Rea
Sfera d'azione: fortuna, denaro, successo

martedì 14 giugno 2016

Alchimisti famosi

Una carrellata fra alcune figure note dell'Opus...


Care consorelle e confratelli,
nella società medievale, si trovavano alchimisti veri e falsi in ogni classe sociale, dal clero agli ambienti più umili, ma è certo che fra i "fabbricatori d'oro" ce ne sono stati alcuni che hanno lasciato un segno più profondo, all'interno della tradizione, e vorrei presentarveli di seguito.

ALBERTO MAGNO (1193 - 1280) - Discendente da una nobile famiglia sveva, entrò nell'ordine dei domenicani nel 1222 ed è stata una delle più celebri voci della filosofia scolastica. Costretto a insegnare all'aperto, dato l'afflusso alle sue lezioni, acquistò a poco a poco fama di mago prodigioso, a causa di strani eventi ricollegabili alle sue pratiche alchemiche e astrologiche. Si racconta che, durante una visita del Conte d'Olanda, Alberto fece apparecchiare in giardino nella stagione invernale: la neve sparì, e gli alberi germogliarono, facendo fiorire la primavera tutt'intorno. Non solo, ma la leggenda dell'automa da lui costruito fece il giro del mondo, anche se pare sia stato poi distrutto da un Tommaso d'Aquino ancora allievo, assai spaventato dall'androide che il professore usava come domestico :) I Meravigliosi segreti di Alberto Magno sembra che non siano solo scritti di suo pugno, e alcune delle ricette magiche tratte dalla tradizione contadina paiono elaborate da un copista dallo spiccato senso dell'umorismo. Tuttavia, le sezioni dedicate alle proprietà dei minerali e dei vegetali dovrebbero risalire alla penna dell'illustre domenicano. Certo, sicuramente non sarà vera la leggenda per cui radunò con un talismano tutti i serpenti della sua diocesi per pagare dei debiti, ma, grazie ai suoi studi alchemici di laboratorio, l'allievo Tommaso giunse infine al procedimento che permise di preparare la soda caustica, nonché di svolgere le prime analisi chimiche su cinabro, biacca e minio.

RAIMONDO LULLO (1232- 1315) - Teologo, filosofo, poeta, missionario, nacque nobile e visse nell'ozio e nel lusso finché un'esperienza sentimentale traumatica non lo fece convertire alla fede. Donò così tutto ai poveri e si dedicò allo studio della logica, della geometria e dell'alchimia, che lo portò alla preparazione del bicarbonato di potassio. Secondo la tradizione, all'Università di Montpellier, Arnaldo di Villanova gli rivelò il segreto della Pietra Filosofale.

BASILE VALENTIN - Questo è il nome ermetico di un monaco benedettino di Eurfurt vissuto nel XV secolo. La tradizione vuole che abbia nascosto i suoi manoscritti e che siano stati liberati da un fulmine nella colonna di una chiesa. Finora non si è però scoperto il reale nome che si cela dietro le opere alchemiche Azoth e le Dodici chiavi della Filosofia.

NICOLAS FLAMEL E SUA MOGLIE PERNELLEUnito alla compagna predestinata, l'adepto avrebbe potuto ritrovare l'androginato perduto col peccato originale, e questo è il motivo per cui nel Medioevo troviamo anche coppie di alchimisti. Nato a Pontoise nel 1330 da una famiglia della piccola borghesia locale, Flamel ebbe il privilegio di essere istruito e di poter esercitare il mestiere di scrivano. Sapeva anche disegnare, e sue sono le miniature che decorano i suoi manoscritti. Giovanissimo, sposò felicemente un'ultraquarantenne di umili origini, dame Pernelle e, a seguito di un sogno, prese a studiare astrologia, cabala e alchimia sul Libro di Abramo l'Ebreo. Fu però dopo un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, nel corso del quale conobbe un maestro ebreo, che, con l'aiuto della moglie, riuscì a compiere la Grande Opera, con la trasformazione del mercurio in oro, o quanto di metaforico poteva sottintendere. Indubbio, comunque, che si ritrovò in possesso di un'immensa e misteriosa ricchezza, che trasformava tuttavia in generose donazioni, pertanto non ci dobbiamo stupire se, alla sua morte e a quella della moglie, si parlò di false esequie, e Nicolas e Pernelle continuano a vivere fra noi.

Per approfondimenti:
Scheda Alchimia in Nozioni magiche
Serge Hutin - La vita quotidiana degli alchimisti nel Medioveo (BUR)

lunedì 13 giugno 2016

Il mosaico della prosperità

Un'arte da sempre associata alla spiritualità.


Care consorelle e confratelli,
se a un primo impatto associamo i mosaici alla Storia dell'Arte religiosa, non dobbiamo dimenticare che nascono a partire dalla preistoria come oggetti ricavati dalla levigazione delle pietre e delle conchiglie. Col tempo sono stati legati all'energia dell'Aria, dell'Acqua e della Terra, ma è solo in Mesopotamia che iniziano a essere usati come decorazioni per gli edifici, e dai Sumeri come oggetti religiosi. Procedendo, tutti poi conosciamo i mosaici di marmo greci (pare che l'etimologia derivi dalla parola "Musa"), così come l'arte affinata dai romani grazie alla malta vulcanica. Tuttavia, piastrelle utilizzate per rivestire oggetti e templi sono usuali anche in Asia e America Centrale.
La tradizione stregonica fa uso di mosaici di ceramica per propiziare la situazione economica. Solitamente sono di forma quadrata, per richiamare la Terra, elemento associato al denaro.

Cosa vi occorre:

1 quadrato di legno lungo 24 cm, spesso poco più di 1 cm
21 piastrelle di ceramica verde di 2 cm e 1/2
60 piastrelle di ceramica bianca di 2 cm e 1/2
Colla
Malta
1 spatola
1 spugna
1 panno morbido
1 candela verde
1 porta-candele

Occorre tracciare sul quadrato una griglia di quadratini di poco più di 2,54 cm, segnare con una "b" quelli per le piastrelle bianche e con una "v" quelli per le piastrelle verdi, che sono solo la 2°, la 4° e la 6° delle righe 2, 3, 5 e 6 e la 3°, la 4° e la 5° della riga 4. Le piastrelle vanno attaccate con la colla, mentre la malta (sciolta in una ciotola d'acqua con la spatola) serve per riempire gli spazi vuoti fra una piastrella e l'altra. Quella in eccesso si toglierà con una spugna bagnata. A questo punto il mosaico va lucidato con un panno morbido e lasciato essiccare per tre giorni.
Affinché il mosaico funzioni, potete depositarvi vicino una banconota fermata dalla candela verde e recitare le vostre preghiere preferite.
Che la Dea vi benedica

Per approfondimenti:
Scott Cunningham e David Harrington - Gli strumenti magici (Armenia)

domenica 12 giugno 2016

L'alloro

La pianta più 'nobile' della tradizione mediterranea.


Care consorelle e confratelli,
l'alloro (o lauro, nella foto vedete quello del mio antro) è una pianta molto diffusa e i suoi cespugli possono arrivare fino a 10 metri di altezza, motivo per cui è sempre stato associato a qualcosa di regale. Le foglie di un bel verde acceso vengono usate in cucina per insaporire il cibo e anche le bacche, seccate, sono utili nel condimento degli arrosti.
Già gli antichi Greci lo dedicarono ad Apollo, e ne confezionavano coroncine per gli indovini, che masticavano le foglie per entrare in trance.
Anche per quanto riguarda la tradizione magica si tratta di un simbolo di luce e di trionfo del Bene sul Male, e viene associato a tutti i rituali volti a purificare, per fumigazioni o per confezionare talismani; ma è utile anche per rafforzare un'attività economica, un'azione giudiziaria e per ottenere l'ispirazione artistica.
Che la Dea vi benedica

sabato 11 giugno 2016

Infuso di menta e basilico

Un infuso per combattere ansia e mal di gola.


Care consorelle e confratelli,
il basilico e la menta (nelle immagini li vedete nel mio antro) hanno proprietà antinfiammatorie e digestive. Un infuso con queste due piante combinate può risultare utile per combattere gli stati influenzali come mal di gola e raffreddore, ma anche quelli ansiosi.
Mettete quindi sul fuoco un pentolino colmo d'acqua, più una radice di zenzero, e aggiungete un po' di scorza di limone non appena inizia a bollire.
Le foglioline di menta e basilico andranno in seguito immerse nell'acqua e lasciate in infusione per circa 5-8 minuti.
A questo punto si può filtrare e degustare.
Che la Dea vi benedica


NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

venerdì 10 giugno 2016

Il giorno della quercia

La festa dell'albero più rappresentativo per la tradizione druidica.


Care consorelle e confratelli,
per il calendario degli alberi, Ogham, nel giorno di oggi si celebra la festa della Quercia, l'albero forse più rappresentativo di tutta l'Antica Religione. Il suo nome, nelle lingue celtiche, significa "porta", e si tratta dunque di una Porta della Conoscenza, di un passaggio tra due mondi, nel mese in cui cade il solstizio d'estate ed 'entriamo' nella seconda metà dell'anno.
Simbolo di forza, protezione ed energia cosmica, è un albero solare, e il suo legno viene utilizzato per accendere i fuochi sacri. Longeva e imponente, incute rispetto. Era ai suoi piedi che i druidi amministravano la giustizia e compivano i rituali religiosi e divinatori, considerati ancor più efficaci se l'officiante aveva consumato delle ghiande.
Ovviamente anche i Romani furono attratti dalla maestosità di questa pianta e la usarono per preparare corone commemorative e celebrative. Il culto si protrasse fino al Medioevo e le streghe moderne ne usano le ghiande per la divinazione: lasciate per una notte in un calderone, indicano un responso positivo (se sono andate a fondo) o negativo (se stanno ancora galleggiando). Coroncine di ghiande sulle pareti di casa propiziano la fortuna, e la corteccia in polvere può essere usata nei sacchettini. Per prendere possesso di un albero, basta vagare per un bosco, 'riconoscerlo', e poggiare la mani sul tronco. Qui la strega potrà tornare ogni volta che avrà bisogno di 'ricaricarsi.'
Che la Dea vi benedica

giovedì 9 giugno 2016

Lo stagno

Un metallo un tempo utilizzato per la divinazione.


Care consorelle e confratelli,
questo metallo il cui colore ricorda quello dell'argento non è diffusissimo in natura, ma tutti lo conosciamo benissimo perché viene usato per rivestire altri metalli, anche se la sua vecchia mansione di conservare i cibi è stata conquistata dall'alluminio.
Posto sotto il dominio di Giove, per tradizione stregonica è legato a tutti i rituali volti ad attirare la fortuna, la fertilità e l'abbondanza, ma l'aspetto dimenticato è quello relativo alla divinazione effettuata sulla forma acquisita dalle gocce fuse che, cadendo nell'acqua fredda, si solidificano.
Le streghe moderne possono utilizzarne piccole lamine per incidervi simboli e segni grafici, sempre utili per la divinazione.
Che la Dea vi benedica

Elemento: aria
Divinità: Giove, Zeus, Odino
Sfera d'azione: fortuna, divinazione

lunedì 6 giugno 2016

La malva

Un'erba medicinale che favorisce anche l'amore.


Care consorelle e confratelli,
la pianta di cui vi parlerò quest'oggi è diffusissima nella nostra penisola, così come nel resto d'Europa, e il nome 'color malva' deriva proprio dai suoi simpatici fiorellini (ne vedete uno nell'immagine della malva del mio antro).
Vi sarà sicuramente capitato di sentir parlare qualche nonna in merito alle proprietà antiinfiammatorie dei decotti preparati con questa magica pianta, e la tradizione magica ne tesse le lodi degli infusi.
Legata al pianeta Venere, ha a che fare con tutto quanto riguarda l'amore, sia come vegetale sia come essenza, e con essa si può preparare un vero e proprio tè dell'amore, per attirare questo sentimento tanto positivo.

sabato 4 giugno 2016

La pomice

Una roccia che assorbe tutte le negatività.


Care consorelle e confratelli,
questa roccia vulcanica leggerissima, utilizzata comunemente come abrasivo, ha la facoltà di galleggiare in acqua, motivo per cui in magia è nota per le sue proprietà 'assorbenti.' Un po' come la sorella lava, infatti, è in grado di impregnarsi delle negatività di cui vogliamo disfarci. Un pezzetto di pomice posizionato in una stanza potrebbe quindi assicurare una buona 'pulizia' (ma è opportuno cambiare la pietra di frequente).
Secondo gli antichi, questa pietra favoriva il parto e le donne in procinto di partorire ne tenevano indosso un piccolo esemplare.
Le streghe moderne possono sminuzzarla per confezionare sacchettini, amuleti o talismani di protezione.
Che la Dea vi benedica

Elemento: Terra, Fuoco
Divinità: Vulcano, Prometeo
Sfera d'azione: purificazione, protezione

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

giovedì 2 giugno 2016

I pot-pourri magici

Essenze profumate con cui attirare la fortuna.


Care consorelle e confratelli,
l'abitudine di preparare miscele di erbe e fiori per profumare gli ambienti è nota sin dall'antichità ed è passata attraverso l'Egitto, il Rinascimento e l'età moderna (epoca in cui raramente ci si lavava, al contrario di quelle precedenti o successive) per arrivare fino a noi. Le essenze erano contenute in palline, anelli o sacchettini, per poi essere legate a sedie, letti o depositate sui tappeti. Oppure erano conservate in barattoli chiusi che, una volta aperti, rilasciavano il loro aroma nell'aria.
La proprietà originaria, in verità, era quella legata alla tradizione stregonica di curare le malattie, ma, a seguito dei processi inquisitori, questo aspetto venne dimenticato e rimase solo quello correlato al profumo.
Le streghe moderne possono tuttavia riunire i due aspetti, nonché trovare in erboristeria le piante difficili da rintracciare. Se invece riescono a raccoglierle da sole, vanno fatte asciugare su un vassoio per una decina di giorni, lontane dall'umidità. Riguardo i contenitori c'è libera scelta, l'importante è che la chiusura sia buona.
Qui di seguito trovate alcuni suggerimenti.
Che la Dea vi benedica

Pot-pourri "attira guadagno"

1 tazza di muschio di quercia
1 tazza di trucioli di cedro
1 tazza di patchouli
1/4 di tazza di vetiver in polvere
1 cucchiaio di noce moscata in polvere
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 pizzico di zenzero in polvere

Pot-pourri "proteggi casa"

1/2 tazza di bacche di ginepro
1/2 tazza di basilico
2 cucchiai di incenso in polvere
2 cucchiai di semi di aneto
2 cucchiai di semi di finocchio
2 cucchiai di chiodi di garofano
8 foglie di alloro sminuzzate

Pot-pourri d'amore

1/ tazza di petali di boccioli di rosa
1 tazza di lavanda
1/4 di tazza di camomilla
1/4 di capsula di vaniglia sminuzzata
2 cucchiai di calamo aromatico o benzoino in polvere
2 cucchiai di semi di cardamomo in polvere

Pot-pourri psichico

1 tazza di citronella
1/2 tazza di assenzio
1/4 di tazza di anice
2 cucchiai di timo
2 cucchiai di genepì
1 cucchiaino di macis
1 pizzico di zafferano

Pot-pourri curativo

1 tazza di rosmarino
1/4 di tazza di coriandolo
1/4 di tazza di sandalo in polvere o sminuzzato
1/8 di tazza di sassofrasso
2 cucchiai di menta
1 pizzico di semi di papavero

Pot-pourri "dona coraggio"

1/2 tazza di bacche di pepe nero
1/2 tazza di bacche di pimento
1/8 di tazza di timo

Per approfondimenti:
Scott Cunningham e David Harrington - Gli strumenti magici (Armenia)

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

mercoledì 1 giugno 2016

L'artemisia

Una pianta controversa legata all'immaginario femminile.


Care consorelle e confratelli,
questa pianta trae il suo nome dalla Dea Artemide, perché un tempo era considerata utile per le donne (ne vedete qua sopra un bel cespuglio lungo un fiume vicino a casa mia). Simbolo di fedeltà e castità, la Dea è però anche protettrice delle streghe moderne e, colta nella magica notte delle erbe di San Giovanni e messa fra i capelli, quest'erba favorisce l'amore. Recisa alla base nel momento in cui scocca la mezzanotte e appesa a testa in giù, è un ottimo amuleto contro la malasorte.
Le correlazioni con il mondo femminile riguardano però anche la proprietà di favorire i parti, ma pure di provocare l'aborto. In inglese antico, difatti, si chiamava "erba del crimine", e non dimentichiamoci che da questa pianta si ricava l'assenzio. Quest'ultimo pare che abbia proprietà vermifughe e gli antichi Germani erano soliti deporlo sulle tombe, per preservare i cadaveri.
Al giorno d'oggi, l'assenzio permane come digestivo (il vermouth ha come base l'artemisia), basta una manciata di fiori essiccati in 1/2 l d'acqua, ma l'uso smodato che se ne fece nel 1800 lo lega ancora a una cattiva fama.
Che la Dea vi benedica