domenica 30 aprile 2017

Le mie donne #12: Krista

"... lo sguardo e la lingua tagliente  di una cinica bodyguard  dalla battuta pronta, femminile ma non troppo." - dal blog "Sognando tra le righe"


Care consorelle e confratelli,
nel mondo creato per "Pandemonium Road" (leggi qui la trama), Krista è sicuramente il personaggio più bizzarro. Divenuta cyborg a seguito di un incidente motociclistico, adesso alle dipendenze di Raoul all'interno dell'organizzazione che si occupa di recuperare gli infetti del contagio, è una lesbica assai mascolina, tanto che la protagonista inizialmente la scambia per un ragazzo. Incaricata di ricondurre Tessa da Raoul a seguito di notizie allarmanti sulla diffusione del contagio, si ritroverà costretta a barcamenarsi fra un inghippo e un altro, ma il suo umorismo e la sua forza la renderanno un'ottima spalla (ho faticato a non affidare nemmeno un paragrafo al suo pov, perché ha tentato spesso di rubare la scena, alla maniera di Damien di Spettabile Demone). Nonostante ciò, neppure lei è infallibile, e prima o poi sarà al centro di azioni che metteranno a rischio l'intera operazione. Vi lascio alla scena in cui la vediamo per la prima volta...
Che la Dea vi benedica

Fra il pensare di cominciare a scappare e il chiedersi cosa potesse farle mai l’innocuo inquilino del terzo piano, s’intromise il rombo di un motore, e un ragazzo con lunghi capelli chiari si stagliò in sella a una moto nel passaggio per le auto. Solo per un breve istante Tessa notò che un lato della testa era occupato da una lastra metallica e un braccio doveva essere bionico, perché la moto finì a terra in un battibaleno, così come il presunto innocuo inquilino, bloccato dalla mano artificiale dietro al collo.
«Vedo che la cavalleria è arrivata in tempo» disse il ragazzo, con uno strano timbro di voce lievemente sabbiato. L’innesto cibernetico manteneva fermo l’uomo, che non diceva niente né tentava di muoversi, mentre l’altro braccio, lasciato scoperto da un’ampia maglia smanicata e cosparso di tatuaggi culminanti con un cerotto sulla spalla, estraeva una pistola da una fondina.
«No, ma non...» balbettò Tessa, fissando l’arma.
«Guardalo bene negli occhi.» Con una mossa secca, il ragazzo sollevò il tipo per il collo e le mostrò la faccia del vicino di casa. Tessa saltò dallo sguardo spento di lui, che conosceva bene, a quello duplice del ragazzo, che aveva un occhio scuro e uno chiaro, frutto di un innesto. Più qualche piercing, per non farsi mancare troppo il metallo. «Non c’è speranza di salvarli, quando sono ebeti in questa maniera.»
«Io però...» farfugliava, e non sapeva né che dire né che fare, perché stava succedendo tutto troppo in fretta.
«Concediamo un ultimo desiderio al morente» disse “la cavalleria”, accompagnandosi con un cenno affermativo del mento. Aveva un viso così strano anche lui... «Cosa vuoi? Una birra?» Uno scatto, e il ragazzo spaccò il vetro del distributore con la testa del tipo. «Eccoti la birra» concluse, mentre lattine e snack rovinavano a terra.
«Tu sei pazzo!»
«Mi chiamo Krista, dolcezza.» Piantò la canna della pistola dietro al collo dell’uomo. «E non sono pazza.»
Lo sparo partì secco e deciso come l’urlo di Tessa, che si coprì il volto intenzionata a scappare non appena le gambe fossero riuscite a schiodarsi da terra.
«Tranquilla, ti aveva avvertita Raoul, no?»
Raoul?
«Tranquilla un cazzo! Cosa sta succedendo?»
«A quanto so ti ha detto che te lo avrebbe spiegato di persona» replicò l’altra, risollevandosi. Era quasi un metro e novanta, meglio riflettere un istante, e con la moto l’avrebbe riacciuffata in un battibaleno.
Tessa scosse il capo, incredula. Il cuore correva, il respiro gli andava dietro.
Per uno strano meccanismo, forse legato al nervoso che la stava portando quasi a ridere, la prima sciocchezza a cui le venne da pensare fu: “O non vuole trovarmi il fidanzato o sta tentando l’ultima spiaggia.”
Rise. Davvero.
E Krista allargò le braccia, scuotendo il capo. «Tanto non l’avrebbe bevuta.» Indicò una lattina di birra a caso con la canna della pistola. «Era te che voleva mangiarsi.»
Sembrava uno zombie...
«Ma cosa stai dicendo?» Doveva far mente locale. «Lui è uno zombie? Tu un robot?»
«Tesoro, sono solo una cyborg, ed è il primo giorno di ciclo, quindi porta pazienza e ti spiegherò qualcosa. Prima però fammi girare l’indirizzo al medico del nucleo.» Con perfetto aplomb, ripose l’arma e trasse dalla tasca posteriore dei jeans il comunicatore, digitando quanto doveva digitare...

Immagine: 123rf/stokkete

sabato 29 aprile 2017

I miei uomini #16: Jacko

"L'autrice (...) gioca a equilibrare il carisma di protagonisti statuari e potenti,  con i loro punti deboli e i loro momenti di défaillance." - dal blog "Sognando tra le righe"


Care consorelle e confratelli,
nella scheda di presentazione di Pandemonium Road (leggi qui l'intera trama) di Jacko si legge: "è un musicista che vive al nucleo Venti da quando è sbarcato dalle vecchie Americhe. Uno dei transatlantici che recuperano uomini sui continenti più desolati lo ha portato sulla Pandemonium Road con la sua ragazza Aisha, e insieme hanno iniziato una nuova vita. Ma il destino di Jacko è segnato e il contagio lo attende dietro l’angolo del garage. L’organizzazione del Dieci, però, sa benissimo che alcuni infettati possono guarire grazie a un misterioso programma di recupero..." Mi fermo qui, ma non sarà spoiler farvi intuire che in qualche maniera ce la farà, dato che nel romance l'happy end è tassativo. Il punto sarà scoprire come, quando e quali saranno le conseguenze. E non sarà semplice, perché, dato il problema specifico, i paragrafi dal suo punto di vista, a partire dal contagio fino alla piena guarigione, non potranno essere del tutto 'coscienti' e saranno costruiti in maniera bizzarra come discorsi liberi di qualcuno che sta cercando di ritrovare a poco a poco se stesso. E sicuramente sarà un se stesso assai diverso rispetto a quello iniziale, che vi mostro di seguito...
Che la Dea vi benedica

Era sempre eccitante per Jacko guardarsi allo specchio mentre Aisha gli faceva la barba. I dreadlock crescevano selvaggi ma curati per entrambi – per quanto, nonostante i tempi che correvano, ci fosse ancora gente convinta che non si potessero lavare – e per lui era maniacale soprattutto mantenere la sagoma del pizzetto scuro che quasi si confondeva con la pelle caffellatte, leggermente più chiara di quella di Aisha.
Originariamente discendente – per diverse generazioni di deportati – afro, era ultimamente un po’ cubano, un po’ giamaicano, ma aveva nel tempo inglobato anche ascendenze sioux, irlandesi e olandesi, per cui la sua faccia, fra zigomi e labbra, andava dal bianco colorato al nero smussato, e si rivelava un misto di geni che Aisha descriveva in adorazione come “il meglio dell’universo”; cosicché lui cercava di accontentarla mescolando all’r&b tanti elementi vari e variabili quali pop, rock, soul, reggae, metal, ballate, violino, voglia di saltare, eros e malinconia, nell’unica commistione fra generi – in tutti i sensi – razze e colori ormai possibile e credibile sulla Pandemonium Road.
Scrutare la sua donna di sbieco mentre si prendeva cura di lui e osservarla al contempo nella lastra riflettente in quel gesto di estrema intimità e tenerezza lo riempiva di gioia, e il momento che preferiva era quando i mugolii di concentrazione di lei trasformavano a poco a poco quella gioia in qualcosa di più sensuale. Piccola e minuta, Aisha doveva sollevarsi sulla punta dei piedi per seguire al meglio i tratti del suo volto, e quell’instabilità rendeva le sue perdite d’equilibrio più piacevoli che pericolose.
«Sei stupendo, amore» mormorò Aisha. «Ancora non riesco a credere che uno come te abbia scelto proprio me.»
«Sciocchina...» replicò, per l’ennesima volta in sei anni. Sei anni che vivevano insieme in quel nucleo numero Venti da quando erano sbarcati dalle vecchie Americhe. Si erano conosciuti a bordo di uno dei pochi transatlantici che ancora recuperavano uomini sui continenti più desolati, per radunarli sulla Pandemonium Road, e avevano ricominciato in tre quella nuova vita.
Nel Venti non si stava male. L’area era favorevole per clima e risorse, e diversi nuclei erano organizzati a seconda delle varie culture, per favorire l’ambientazione. Lì intorno vivevano perlopiù africani o neri già occidentalizzati nei tratti e nel background come lui, ma la gente era comunque poca dappertutto e non era difficile farsi spazio. Ultimamente girava pure un asiatico, doveva essere nel giro delle ronde dell’ex centrale di polizia. Ovunque si parlava l’inglese standard e per loro la lingua era stato l’ultimo dei problemi. Certo, quel microcosmo non era un nuovo Eden. Tanti luoghi ormai assomigliavano o a devastati territori di battaglia o a città abbandonate da decenni, e persino all’interno dei nuclei numerose case e palazzi erano l’emblema del vuoto.
«Sì, sono una sciocca, mentre tu sei l’uomo più intelligente del mondo.»
Gli dispiaceva aver dovuto abbandonare i sogni di bambino. Aisha stava esagerando, ma, in effetti, aveva sempre sperato di dedicarsi alla fisica o all’ingegneria aerospaziale, per studiare l’eventualità di raggiungere nuove forme di vita. Però che importava adesso al mondo degli extraterrestri o del suo quoziente intellettivo ben oltre la media? Si occupava perlopiù del ripristino delle abitazioni per una ditta senza nome del nucleo, e la sera, talvolta, portava avanti la band rhythm & blues per divertirsi con gli amici del Venti.
«Chissà, magari saranno gli alieni a venire da noi.» Era persuaso che Aisha lo avesse seguito nei pensieri, da quanto non si nascondevano mai nulla. «Con tutto il posto che c’è...»
«Così nel tempo libero ti metterai a confabulare con loro» replicò, con una punta di acidità, «e rientrerai prima la sera.»
«Uhm...» La faccenda della band andava chiarita. L’eccitazione nel frattempo si stava smontando, non pareva proprio il momento adatto.
Aisha cominciava a essere un po’ troppo insofferente per i suoi gusti, visto che oltretutto non aveva niente di cui preoccuparsi. Gli occhi per vedere le altre donne li aveva come tutti, ovvio. E non nascondeva a se stesso di essersi lasciato travolgere, mesi addietro, anche se solo con lo sguardo, da una bella ragazza fra il pubblico che gli aveva dato la carica per arrivare fino in fondo, in una serata disturbata dalla gelosa e inusuale presenza di Aisha. Si era addirittura sentito in colpa nel rammaricarsi per non averla più vista. Forse era solo di passaggio. Ma non avrebbe tradito mai la sua donna, sebbene lei si mostrasse sempre impaurita, ritenendosi inferiore in tutto e per tutto. Però non poteva negargli svaghi innocenti! Se continuava a rompere con quella faccenda della musica e dell’educazione di Sam, di cui pretendeva il monopolio per questioni di sangue, cominciava a infastidirlo sul serio. Ma la sera avanti aveva suonato al pub del Ventuno e, quando gli show erano freschi, lei era sempre leggermente più acre. Le sarebbe passata.
«Sto guardando una storia di paura.» Sam era appena apparso nel vano della porta con la sua aureola di fitti ricci e il visore portatile in mano. Appariva una versione in miniatura di Aisha, ma era cresciuto assai da quando lo aveva conosciuto a pochi mesi tra le braccia della madre, sul transatlantico. Il padre non aveva voluto saperne, e lui lo aveva cresciuto come un figlio suo. «Ve la racconto?»
«E perché vorresti spaventare pure noi?» gli chiese.
«Ascolta, c’è una strana creatura fatta di gelatina che si chiama Blob» esordì il bambino, facendo finta di non aver sentito la domanda. «Viene dallo spazio e si mangia la gente.»
«Fico!» spalancò gli occhi nei suoi.
«Lo stai traviando» interloquì Aisha, con falso rimprovero. «Abbiamo già visto un sacco di volte questa storia, è vecchissima.»
«Però è divertente» le rispose, mentre lei gli stava tamponando gli ultimi residui di schiuma da barba sulla faccia con la cocca di un asciugamano. «Così com’è divertente quando mi senti suonare, vero Sam?» buttò lì, in cerca di un alleato.
«Ma quand’è che suoni in qualche posto diverso dal garage? Così posso venire anch’io!»
«Quando sarai più grande» rispose Aisha, infastidita, tuttavia dando evidentemente per scontato che lui non avrebbe smesso mai. Lo fece ridere.
«E nel garage devo andare proprio adesso» sbottò, incamminandosi nel corridoio. «Ho da cambiare una corda del basso. Vieni con me, campione?»
«No, voglio finire di vedere il film» ribatté Sam, correndo verso la sua cameretta col visore stretto fra tutte e due le manine.
«Non vai al lavoro oggi?» gli chiese Aisha.
«No, oggi non ce n’è bisogno» disse lui, aprendo la porta d’ingresso. «Mi dedico al mio hobby senza farti stare in pensiero.» E le rilanciò un occhiolino, uscendo di casa...

Immagine: 123rf/Elnur Amikishiyev

venerdì 28 aprile 2017

Le mie donne #11: Tessa

"Una storia d'amore che inizia dalla crescita emotiva di una giovane donna illusa, delusa e combattiva,  prosegue sulla consapevolezza di un sentimento  crescente e..." - dal blog "Sognando tra le righe"


Care consorelle e confratelli,
la protagonista del mio ultimo romanzo,"Pandemonium Road" (leggi qui la trama), è leggermente diversa rispetto a quelle dei libri precedenti. Non solo perché si tratta di un essere umano e non di una strega, ma anche perché è più giovane, per cui, se è meno smaliziata e più capricciosa, è anche meno disillusa, e di conseguenza più pronta per imbarcarsi in nuove avventure senza farsi troppe paranoie. Per meglio dire... un po' se le fa, ma sono quelle fissazioni da cui con fatica riusciamo a staccarci entrando nell'età adulta e basta una scintilla per prendere d'istinto nuove strade.
Inizialmente, sembra di trovarsi davanti alla classica eroina di storie risalenti a secoli fa: è orfana, è sola, ha un tutore che non la comprende del tutto e sta per partire per un viaggio pieno di pericoli. Il punto è che Tessa vive in un mondo decimato da una pandemia, il suo tutore è anche l'uomo di cui è infatuata da sempre e che apparentemente non la ricambia, e il viaggio è imbastito proprio per tornare da lui. Forse, quindi, non tutto è perduto. Però, se Tessa un anno e mezzo addietro si è trasferita proprio per togliersi dalla testa quest'uomo, c'è anche il caso che lo strampalato viaggio attraverso la Pandemonium Road le dimostri quanto non si sarebbe mai aspettata, e sicuramente, alla fine del romanzo, il suo modo di pensare sarà molto diverso rispetto a quello che vediamo in questo estratto dal primo capitolo...
Che la Dea vi benedica

Il vetro del distributore automatico di bibite e snack le rimandò un’immagine di se stessa che non le piacque.
Non c’era niente che non andasse nel vestitino a motivi floreali che Tessa aveva acquistato al mercato orientale del nucleo Trentuno, e la messa in piega appena fatta al nucleo di residenza, il Trenta, metteva in risalto le ampie onde del suo biondo naturale, che creava un piacevole contrasto con gli occhi scuri.
Erano proprio gli occhi, però, il problema.
Fra tre pacchetti di cracker senza nome e una lattina di soda senza nome, lo sguardo era annoiato, infastidito, esausto.
E non perché quelle etichette neutre le riportassero alla mente il tempo in cui, da piccola, era solita acquistare prodotti con un nome. No, quello no. Ormai il trauma era stato assorbito da anni; ma il pensiero di dover affrontare di nuovo Raoul, proprio adesso che stava riuscendo a togliersi dalla testa quell’amore platonico e impossibile che si portava dietro dall’infanzia, la stava devastando. Lui continuava a trattarla come una bimba bizzosa, nonostante fosse ormai un’adulta responsabile e più che attraente. Stronzo! “Attraente”... a parte lo sguardo annoiato, infastidito ed esausto.
Inspirò a fondo e inserì le monete per prendersi una merendina al cocco. La solita. Senza nome. Perché, da quando erano rimasti in pochi, non c’erano più corse ai posti di lavoro, né concorrenza fra aziende, e i prodotti giravano così, fra gente che non aveva problemi di denaro – a parte i soliti ingordi che ne volevano comunque sempre di più – giacché le cose andavano come andavano. Tipo lei, che si trastullava da sera a mattina e da mattina a sera, perché gli orfani della pandemia avevano ricevuto fondi che li avrebbero mantenuti a vita. Tutori stronzi permettendo.
Già tanto che io sia fra i pochi privilegiati che hanno ancora una sorta di parente, d’accordo.
Certo, valutò, dando un’occhiata al desolato parcheggio sotterraneo del grattacielo in cui abitavano in cinque... un meccanico o un fornaio erano utili quanto un venditore di abiti nuovi – non usati come quelli che si trovavano negli appartamenti disabitati – o un rifornitore di distributori come quello, oppure un medico, come Raoul, ma chi avrebbe mai più pensato di fare l’avvocato o l’ingegnere aerospaziale, per dire? Che importava degli extraterrestri se il mondo ormai si riduceva a una lunga e non troppo affollata strada cosparsa di nuclei abitativi attraverso l’Europa?
Rumori. Cigolii dall’alto. Nel vuoto.
Si strinse nelle spalle e sgranocchiò la merenda. Pandemia da resistenza agli antibiotici metabolizzata. Si andava avanti. Bisognava pensare che l’estate era calda ma non troppo, luminosa e allegra. Olé!
Era Raoul che porca miseria... La sera prima se lo era guardato ben bene sullo schermo del comunicatore. I capelli erano ancora leggermente allungati e scuri, non un filo bianco, e gli occhi severi le perforavano l’anima. Si era irrobustito rispetto al giovane che si era preso cura di lei alla morte dell’amico, e forse aveva pure un po’ di pancetta, ma così le faceva addirittura più sangue, accidenti! Un paio di jeans e una virile camicia a quadri rossi. In fondo, a casa, poteva sembrare nient’altro che un taciturno boscaiolo. Ed era uno degli aspetti di lui che le piacevano tantissimo.
Raoul stava al nucleo Dieci, da dove lei si era allontanata un anno e mezzo addietro per cambiare aria. Con grande gioia del suo tutore, ovviamente, che pensava solo al suo bene, ma che nondimeno non mancava di tenersi in contatto per seguire le sue mosse. Cosa che lei mal tollerava, perché non l’aiutava nel proposito di levarselo dal capo una volta per tutte. Tanto era inutile insistere. Per lui sarebbe sempre stata la bimba imprudente che si arrampicava sugli alberi o l’adolescente ribelle che scappava per andare ai concerti rock, anche se lui per lei invece era già un eroe, un guerriero d’altri tempi, un cavaliere senza macchia e senza paura, che salvava le vite in mille modi, compresa la sua.
“C’è una cosa importante di cui dobbiamo parlare, quando presto verrai qui” le aveva detto, con quell’aria scoglionata da padre stufo di esibirsi nella solita ramanzina. Ma che aveva fatto di male, quella volta? E poi, perché era convinto che sarebbe andata a trovarlo presto? “Però lo faremo di persona. Intanto ti mando qualcuno che si prenderà cura di te prima di portarti da me.” Adesso voleva pure trovarle il fidanzato e farsi chiedere la sua mano per togliersi ogni rottura dai piedi? No, basta, non gli aveva nemmeno risposto e aveva chiuso, sentendosi fortissima e onnipotente.
Ma tu guarda che storia...
Continuò a mangiare la merendina, lo sguardo perso nel vuoto, un mugolio di insoddisfazione che rimbombava per l’enorme ambiente pressoché sgombro. Udiva rumori sempre più definiti provenire dall’ascensore interno al parcheggio. Forse qualcuno dal palazzo lo aveva chiamato e stava scendendo.
Alla fine, scema, aveva come al solito selezionato il “localizza” sul comunicatore, per vedere se Raoul fosse davvero al Dieci. Persino sulle cazzate, la metteva in ansia.
Perché invece di pensare a lei non pensava a se stesso, tanto per incominciare? Uno come lui, in giro per la Pandemonium Road, di donne se ne portava a letto parecchie di sicuro. Ma il non averle mai conosciute le alleggeriva il cuore, perché di certo non si trattava di niente di serio. Il giorno in cui gliene avesse presentata una, però, Tessa avrebbe avuto la prova del contrario. Tuttavia le donne erano uno dei tanti argomenti che Raoul si rifiutava di intavolare con lei.
Lei, che aveva tentato più volte di relazionarsi con qualcuno, da quando si era trasferita, ma ai primi appuntamenti già si annoiava a morte. E, se continuava a ragionare da ottimista, era solo perché il viaggio di andata le aveva regalato una sensazione nuova: la certezza che qualcuno, al di là di Raoul, avrebbe prima o poi potuto attirare le sue attenzioni, vista la fissazione che le era presa per quel cantante rhythm & blues incrociato al nucleo Venti. Fissazione che si era evoluta anche meno della cotta per Raoul, dato che il tizio, sceso dal palco, aveva abbracciato una ragazza guardandola con occhi da innamorato cronico, e il viaggio per lei doveva comunque proseguire. Ma quel particolare, quel tuffo nella pancia che l’aveva travolta vedendo quel semidio dalla pelle brunita che si muoveva sotto i riflettori, un ragazzo mai visto prima, un ragazzo che non era Raoul – incredibile! – le aveva dimostrato che una speranza di guarigione prima o poi ci fosse. Non sapeva ancora con chi sarebbe successo, ma era finalmente disposta e di conseguenza determinata a farselo succedere.
D’un tratto, la sua attenzione fu catturata dal tizio del terzo piano che stava uscendo dall’ascensore. Ciondolava, come se fosse ubriaco, e la luce mattutina, che entrava dirompente dalla saracinesca per il passaggio delle auto, glielo mostrò ancora più annebbiato di quanto probabilmente non fosse.
In effetti, era in grado di reggersi sulle gambe, camminare e mantenere una direzione, ma, come lei, aveva qualche problema nello sguardo. Più che infastidito, però, sembrava spento.
«Tutto okay?» provò a chiedergli.
Niente. Nessuna risposta. Lui continuò ad avanzare pericolante, le braccia penzoloni lungo i fianchi. Tuttavia la guardò e si mise a fissarla muovendosi verso di lei. Pareva uno zombie. Anche se non procedeva lentissimo come uno zombie. E cominciò a preoccuparla.
Un passo all’indietro. E lui aumentava la velocità. Due passi all’indietro. E lo sguardo vacuo, visto più da vicino, la disorientò...

Immagine: Pixabay

mercoledì 26 aprile 2017

Pandemonium Road

Può un breve viaggio attraverso il caos ribaltare gli amori di una vita?


Tessa ha deciso di trasferirsi al nucleo Trenta per togliersi dalla testa Raoul, l’uomo irraggiungibile che si è preso cura di lei quando una pandemia ha decimato la popolazione terrestre, ora accentrata in un’unica strada che attraversa l’Europa. Raoul è a capo di un’organizzazione del nucleo Dieci e sta cercando di arginare i danni provocati da un contagio che si attacca al cervello, nutrendosi di pensieri. Gli umani infettati sono mine vaganti e si comportano come zombie, per cui Tessa non si stupisce quando Raoul le invia uno dei suoi collaboratori affinché la riporti indietro. O forse questo amore non è più così platonico?

Jacko è un musicista che vive al nucleo Venti da quando è sbarcato dalle vecchie Americhe. Uno dei transatlantici che recuperano uomini sui continenti più desolati lo ha portato sulla Pandemonium Road con la sua ragazza Aisha, e insieme hanno iniziato una nuova vita. Ma il destino di Jacko è segnato e il contagio lo attende dietro l’angolo del garage. L’organizzazione del Dieci, però, sa benissimo che alcuni infettati possono guarire grazie a un misterioso programma di recupero. Cosa, di preciso, Raoul metterà a rischio, nel momento in cui deciderà di affidare il caso a un collaboratore che è di strada?

Genere: paranormal romance/horror/thriller/scifi
Numero di pagine: 264
Editore: Self
Prezzo: 1,99 euro (ebook); 10,99 euro (acrtaceo)
Data di uscita: 3 maggio 2017

lunedì 24 aprile 2017

L'albero di Giuda

Dai giardini alle insalate.


Care consorelle e confratelli,
il cosiddetto albero di Giuda, coltivato in genere nei giardini e meno presente allo stato spontaneo, può superare i 5 metri. I fiori compaiono prima delle foglie, rosa e in calice, mentre i frutti sono dei legumi rossastri di circa 10 cm.
I fiori si raccolgono all'inizio della primavera, ma non hanno un utilizzo erboristico, bensì solo decorativo. I boccioli, però, possono essere usati alla stregua dei capperi, se conservati in salamoia, oppure per colorare insalate e fritture.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

domenica 23 aprile 2017

La fluorite

Un amplificatore di attenzione e concentrazione.


Care consorelle e confratelli,
la fluorite è un cristallo di floruro di calcio che si cristallizza in forme cubiche. Molto diffusa, si presenta in colori variabili, e per tradizione è associata ai benefici sui denti e sulla decalcificazione ossea.
Sul piano mentale, sviluppa la capacità di comprensione e di apprendimento ed è in definitiva un amplificatore di attenzione e concentrazione.
Applicata sul terzo occhio, potenzia veggenza e intuizione e, al giorno d'oggi, viene ritenuta un ottimo agente protettivo per chi è solito lavorare con i computer.
A seconda dei colori, poi, la fluorite viola agisce di più sul piano spirituale, mentre quella azzurra contro i pensieri negativi; quella gialla stimola l'attività fisica, e quella trasparente è utile per il sistema nervoso; la fluorite rosa, invece, risveglia i buoni sentimenti, così come quella verde dilata le percezioni.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

sabato 22 aprile 2017

Preparati di luppolo

Non solo birra.


Care consorelle e confratelli,
il luppolo non è solo uno degli ingredienti principali della birra. Oltre al luppolino, elabora acidi, resine, inulina (una fibra di fruttosio da non confondere con l'insulina) e un olio essenziale che viene utilizzato in erboristeria come sedativo, tonico e stimolante del flusso mestruale.
In cucina, i germogli vengono consumati lessati o in insalata, ma anche in minestre, risotti e salse.
Per un rapido infuso, ci occorrerà una manciata di coni di luppolo da lasciare in infusione in 1 l d'acqua bollente per 15 minuti, dopodiché si potrà filtrare e zuccherare a piacere.
Una tisana composta, oltre che dei coni di luppolo, necessiterà di coni di centaurea e di artemisia. I componenti andranno miscelati in parti uguali, per essere aggiunti in piccola quantità all'acqua calda. Otterrete così una bevanda digestiva e calmante.
Con 60 gr di luppolo e 1 l d'acqua possiamo infine preparare un impacco. Basterà mettere in infusione l'erba nell'acqua e lasciarla raffreddare, per poi utilizzarla sulla pelle secca.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

venerdì 21 aprile 2017

La milzadella

Una commestibile falsa ortica.


Care consorelle e confratelli,
questa pianticella che ricorda l'ortica comune, soprattutto per la forma delle foglie, è tuttavia priva di peli urticanti. I fiori bianchi sbocciano dalla primavera all'autunno, e la possiamo trovare lungo i sentieri umidi o le scarpate delle zone collinari. Se ne raccolgono le tenere cime e le foglie, prima della fioritura, perché in seguito il gusto non è più lo stesso. Le sommità lessate possono essere consumate come qualsiasi altra erba.
La milzadella produce zuccheri e sali di potassio, e in erboristeria viene usata come vasocostrittore ed emmenagogo (stimolante dell'afflusso di sangue nella zona pelvica e dell'utero).
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

Immagine: Franz Xaver, Wikimedia Commons

mercoledì 19 aprile 2017

L'occhio di falco

Per favorire la nostra percezione.


Care consorelle e confratelli,
l'occhio di falco appartiene alla famiglia dei quarzi, proviene prevalentemente dal Sud Africa, e si mostra in un colore azzurro madreperlaceo che produce gatteggiamenti.
Da un punto di vista magico-terapeutico, esalta le capacità visive e favorisce una giusta percezione di cose e/o persone. Se usata con perseveranza, la capacità dovrebbe aumentare.
D'altro canto, evidenzia anche i nostri difetti e abitudini negative, anche all'interno dei sogni.
Si potenzia alla luce della Luna.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

Immagine: Ra'ike, Wikimedia Commons

martedì 18 aprile 2017

Il crisoprasio

Un tranquillante per il corpo e per la mente.


Care consorelle e confratelli,
il crisoprasio è la varietà più preziosa di calcedonio, e deriva il suo nome da 'chrysos' (oro) e 'prason' (porro). Di colore verde, talvolta tendente al giallastro, è reperibile sui monti Urali, in California, Brasile e Australia.
Da un punto di vista terapeutico, agisce sul sistema nervoso, tranquillizzando sia sul piano fisico sia su quello mentale. Porta via le emozioni negative, tonifica e rilassa.
L'energia fisica del crisoprasio favorisce la circolazione sanguigna e la salute degli organi genitali.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

sabato 15 aprile 2017

Il diavolo e la strega in promo

"Il diavolo e la strega" in promo a 99 centesimi fino a lunedì!


Care consorelle e confratelli,
volevo segnalarvi che "Il diavolo e la strega" è in promo a 99 centesimi fino a lunedì, quando saranno terminate le celebrazioni per la rinascita primaverile (chi è curioso può leggere qui le origini delle feste di questo periodo dell'anno appartenenti a più religioni). Il cartaceo rimarrà a 10,99 euro come per tutti gli altri titoli (tranne Killer di cuori e altri semi che costa solo 4,99 euro anche in cartaceo). Vi lascio la trama e la rassegna dedicata a questo romanzo.
Che la Dea vi benedica

Le donne ne sanno una più del Diavolo. Figurarsi le streghe…

Selene viene licenziata da una cooperativa di assistenza domiciliare, quando, tramite un annuncio, entra in contatto con una ricca disabile: una bizzarra bambola gotica sessantenne costretta su una sedia a rotelle a causa di un misterioso incidente. La signora Lilly è simpatica, la paga ottima, e Selene non ci pensa due volte a firmare quello strampalato contratto, nonostante i sei figli gemelli della donna, con cui dovrà convivere, la mettano in soggezione…

Nergal non è bruno come i gemelli. Ha un occhio nero come loro, e uno d’oro come la madre. Suo padre è il Diavolo e ha in programma la genesi di colui che distruggerà il mondo. La prescelta è Selene, che si concederà a uno dei fratelli in lotta fra loro. Ma Nergal è in conflitto con la natura umana ereditata dalla madre. Per questa sua diversità, una frangia demoniaca l’ha scelto quale spia del disegno del padre: si sospetta che la prescelta sia una figlia della Dea, della Femmina Innominabile, e un’unione con lei darebbe vita alla bambina che riporterà l’equilibrio fra luce e tenebre. La missione gli fa perdere terreno nei confronti dei fratelli; lo studio delle parole della Femmina Innominabile, nel tentativo di far emergere la strega in Selene, lo contamina. La Dea dell’amore e dei desideri salverebbe la progenie del Demonio, se si arrendesse a un potere più grande di lui?

Genere: urban fantasy/paranormal romance/horror
Numero di pagine: 222
Prezzo: 1,99 euro 0,99
Data di uscita: 30 aprile 2016
Su Amazon: www.amazon.it/dp/B01ENXYW26

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"Più crudo di Spettabile Demone, meno articolato della trilogia Le spose della notte, Il diavolo e la strega è una lettura a tratti struggente di grande impatto emotivo, forte di una cifra stilistica elegantissima e polimorfa che sa conferire leggerezza, dramma, surrealismo, sentimento ove queste componenti siano funzionali alla narrazione. Il risultato è un romanzo completo, sostanzioso, avvincente e romantico, che consiglio agli estimatori di una  bravissima autrice, e agli amanti del paranormal romance non troppo sdolcinato, inscritto in un contesto scenico inscindibile dalle altre componenti della vicenda." - La recensione in anteprima completa su Sognando tra le righe

"Avrete occasione di assistere a un amplesso nel corso di un Sabba che ha davvero qualcosa di magico: un passo ricco di eros e poesia in cui l’immagine di un uomo e una donna che si uniscono si fonde letteralmente con la natura, divenendo specchio dell’amore universale. Finora ho amato tutti i romanzi di questa scrittrice, ma probabilmente è proprio ne Il diavolo e la strega che ha dato il meglio di sé." - La recensione completa su Il flauto di Pan

"La narrazione è poetica e vibrante, ha un'intensità non comune riuscendo al contempo a risultare fluida e scorrevole se il lettore vuole leggere la storia solo come intrattenimento, o densa di insegnamenti, di emozioni e di realtà se si vuole intendere la trama su un livello più profondo. (...) Un mondo magico molto reale che vi conquisterà e incollerà alle pagine!" - La recensione completa su Storie di notti senza luna

"Come è successo anche con i precedenti romanzi della stessa autrice che ho letto, amo il modo in cui descrive le azioni, i luoghi, i pensieri, e come riesce ad aggiungere una vena di ironia senza farla risultare fuori luogo, ma piuttosto alleggerisce il racconto in modo piacevole e ti porta anche a fare qualche sorriso. Lo stile di Anonima Strega ha fatto in modo che il romanzo fosse un insieme di amore, horror e tanto mistero, che non guasta mai, rendendo la trama sempre più interessante." - La recensione completa su Tratto Rosa

"Il personaggio di Nergal è stata una scoperta, poco a poco riuscivo a capire qualcosa di nuovo su questo ragazzo, incastrato in qualcosa di più grande di lui. Misterioso quanto triste. (...) Consiglio questo libro agli amanti del fantasy, dell’occulto e di tutto ciò che ci gira intorno. Lo stile dell’autrice, con questa trama dark e un po’ misteriosa hanno fatto sì che il libro fosse un mix di amore, horror e mistero." - La recensione in anteprima completa + mini-intervista su The Reading's Love

"L'autrice gioca con i nomi dei protagonisti, aiutando Selene e il lettore a fare chiarezza sull'intera vicenda, ma senza svelare mai troppo, continuando a tenere teso il filo della suspense; e quando pensi di aver intuito come si svolgerà il capitolo successivo, ecco che cambia le carte in tavola, giocando con i suoi personaggi e facendo compiere loro scelte diverse da quelle previste. E ancora una volta il finale è stato come un fulmine a ciel sereno: un autentico colpo di genio!" - La recensione completa su Romance and fantasy for cosmopolitan girls

"Nergal resta il mio preferito. Leggendo queste pagine mi sono attaccata al suo personaggio così combattuto, così misterioso, così tra due fuochi, così pronto al sacrificio e così sensibile alla scoperta di un mondo a lui negato ma voluto, cercato e respinto. Di questo mondo magico Anonima Strega ne è la regina, lei scrive di magia con una passione tale da farti credere nella magia, nelle streghe e nei demoni" - La recensione completa su Emozioni fra le pagine

"Anonima Strega fa un po’ la carogna, sappiatelo: svela qualcosa, poi cambia le carte in tavola. Ti spinge a dire “Ah, ho capito, adesso succede questo” e subito dopo ti spiazza. E così arrivi a un finale con il botto." - La recensione completa su Babette Brown legge per voi

Intervista su Tratto rosa

venerdì 14 aprile 2017

Aggiornamenti sul nuovo romanzo

Qualche anticipazione sul mio prossimo romanzo...


Care consorelle e confratelli,
l'arrivo del mio nuovo romanzo non è lontanissimo, ma spero che non vi stiate abituando troppo a uscite ravvicinate, perché prima o poi ho intenzione di prendermi un anno sabbatico, in senso accademico... :) Le cosine già pronte nel cassetto dell'antro sono terminate, dunque per il prossimo lavoro ci sarà da aspettare un bel po'. Tuttavia, contando questo, di titoli in commercio ormai ce ne saranno ben nove, quindi si può sempre leggere o rileggere qualcosa. Per non parlare del materiale sul blog.
Ma veniamo a qualche anticipazione...
Chi mi segue su Facebook, Twitter e G+ saprà che si tratterà di autoconclusivo, e forse avrà pure seguito lo pseudo scherzo sul busto nudo e incatenato in copertina. Non era per prendere in giro il trend, stavolta lo farò davvero, anche se dietro a tutto questo ci sarà una ragione 'contenutistica'.
Un'altra anticipazione che ho dato è stata quella riferita al genere.
"Dire Scifi in libreria è come dire Voldemort a Hogwarts, quindi il mio prossimo romance sarà un horror post apocalittico zombesco", così ho scritto sui social.
Che faccio, allora, mi tiro la zappa sui piedi da sola? Be', per quanto fantascienza e non fantasy, sempre di FANTA si tratta, e non ci saranno né astronavi né risvolti tecnologici, anzi, qualche tazzina di tè verde spunterà comunque. Immaginatelo più come un paranormal (sempre romance, ovviamente), intrecciato con l'horror 'zombesco' e il thriller adrenalinico in stile serie tv.
Essendo un autoconclusivo, la storia d'amore ovviamente non verrà tirata avanti per le lunghe e in maniera tormentatissima come per esempio è successo a Dunia della trilogia delle Spose della notte, ma tutto sarà più rapido nel tempo, alla maniera di Spettabile Demone o Il diavolo e la strega, con l'unica differenza che qui sarà proprio tutto di corsa per ragioni di trama e d'azione, che ancora non posso rivelarvi. Mi auguro possiate leggerlo come se foste davanti alla tv. Se poi ci sarò riuscita, sarete voi a farmelo capire.
Chiudo dicendo che stavolta il cartaceo uscirà più o meno in contemporanea al digitale (qui potete trovare tutti i formati dei miei titoli già usciti) e che le info saranno come al solito divulgate con qualche giorno di anticipo, grazie alla prevendita.
Che la Dea vi benedica

giovedì 13 aprile 2017

Il cardoncello o calcatreppolo

Per composizioni floreali o per bollirne la radice.


Care consorelle e confratelli,
conosciuto anche come cardoncello, il calcatreppolo è una piantina spinosa alta circa mezzo metro. Il fusto è ramificato, le foglie spinose e i fiori sono riuniti in capolini. Il frutto è di colore bruno, ma se ne mangia la radice bollita.
Comune dalle colline al mare, il calcatreppolo viene messo a essiccare, perché spesso i fiori sono utilizzati per composizioni, ma ciò che ci interessa, la radice, si raccoglie quando l'estate si avvicina, perché si tratta dell'unico periodo in cui è commestibile. Contiene tannino, insulina, un amaro, sali e saccarosio, e in erboristeria è usata come tonico e diuretico.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

Immagine: Rocco Mariani, Wikimedia Commons

mercoledì 12 aprile 2017

Infuso di pungitopo

Un augurio diventato "specie protetta."


Care consorelle e confratelli,
molto conosciuto come pianta augurale durante le feste natalizie, il pungitopo è stato in pratica razziato, fino a essere reso "specie protetta." Sempreverde, vive al limitare dei boschi, e fiorisce da ottobre a marzo-aprile.
Ha proprietà aperitive, antiartritiche e diuretiche.
Con 20 gr di rizoma spezzettato è possibile prepararne un infuso in 1 l di acqua bollente. Colato e filtrato, può essere bevuto nella misura di 2-4 tazze al giorno.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

martedì 11 aprile 2017

La carota selvatica

Tante vitamine, anche nelle foglie!


Care consorelle e confratelli,
la carota selvatica, così come la consorella più nota, è conosciuta perlopiù per l'uso culinario, ma non dobbiamo dimenticare che è ricca di vitamine, e pertanto, da sola o unita in insalate ad altri vegetali, fa comunque bene. Se ne possono gustare anche le foglie fresche, sempre in insalata, se raccolte ancora tenere. La carota selvatica contiene inoltre insulina, lecitina e asparagina.
Se in estate la troviamo in larghe macchie, oppure in luoghi petrosi, potremo raccogliere la nostra radice facilmente, senza procurare danni alla vegetazione, ma è opportuno non sradicare proprio tutte le pianticelle e lasciarne qualcuna a terra, in modo che successivamente possano ricrescere.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

lunedì 10 aprile 2017

La pirite

Una pietra di fuoco per apparire più luminosi.


Care consorelle e confratelli,
questo minerale tipicamente cubico di colore giallo-ottone lucente deriva il suo nome dal greco "pyrites", ovvero "pietra di fuoco", per la capacità di produrre scintille se percossa.
Sul nostro pianeta è molto abbondante e sul piano magico è considerata un potente ricostituente. Favorisce l'ossigenazione del sangue, protegge la circolazione e agisce anche sul sistema nervoso, promuovendo le capacità intellettive e aiutandoci ad apparire agli altri più forti e luminosi.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

domenica 9 aprile 2017

Tisana di primula, anice, finocchio e farfara

Un espettorante per la primavera.


Care consorelle e confratelli,
la primula fiorisce nei nostri prati in primavera ed è nota appunto anche col nome di "primavera odorosa." Il suo rizoma, in infuso, ha proprietà espettoranti, mentre le foglie sono antireumatiche e i fiori sono infine calmanti. In riferimento alle proprietà espettoranti, la primula agisce in particolar modo sulle bronchiti croniche degli anziani: allevia la tosse, ma attiva pure la circolazione, grazie a ulteriori proprietà diuretiche.
In questo senso, una buona tisana contro la tosse potrebbe essere quella che vede unita la primula (20 gr di radice e 10 di fiori) all'anice (5 gr di frutti spezzettati), il finocchio (5 gr di frutti spezzettati) e la farfara (15 gr di foglie). Su 2 gr di cucchiai da tè di questo preparato, andranno versati 2,5 dl di acqua bollente, da far riposare per 10 minuti, per poi filtrare e addolcire con il miele (a piacere). Se ne possono bere fino a due tazze al giorno.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

sabato 8 aprile 2017

Giveaway con Le Harmonyne

Spettabile Demone partecipa al giveaway delle Harmonyne!


Care consorelle e confratelli,
volevo segnalarvi che il gruppo Facebook delle Harmonyne ha organizzato un giveaway per le feste di rinascita primaverili (vedi qui il mio post sulle origini della Pasqua e delle altre celebrazioni religiose derivate dagli antichi calendari pagani). Da parte mia, ho messo in palio una copia dell'ebook di Spettabile Demone (vedi qui la scheda con la rassegna), che - pur essendo autoconclusivo - ha già un seguito il Legione Magica, dove si intreccia con alcuni personaggi delle Spose della notte.
Per partecipare al giveaway, sarà necessario seguire alcune semplici regole specificate nell'evento a questo link: www.facebook.com/events/134945257040888.
L'iniziativa si concluderà alle ore 12:00 del 14/04/17 e nel pomeriggio ci sarà l'estrazione dei vincitori.
Che la Dea vi benedica

venerdì 7 aprile 2017

Il finocchio selvatico

Un digestivo da campi e scarpate.


Care consorelle e confratelli,
quest'erbacea dalle foglie finemente lanciniate e filiformi, esibisce fiori gialli in ampi ombrelli, e frutti formati da semi bruni. Fiorisce da luglio ad agosto ed è molto aromatica. Il finocchio selvatico, come da nome, cresce nei campi incolti, e persino lungo le scarpate.
Se ne utilizzano i fusti pre-fioritura, nonché le foglie tenere e i semi aromatici. Un tempo le foglie tenere si consumavano crude, per accompagnare gli arrosti. I semi servono ancora per aromatizzare dolci e liquori, pani e condimenti. Se ne può preparare anche una tisana digestiva e aromatica. Contiene difatti amido, zuccheri, pectina e un olio essenziale balsamico.
In fitoterapia è usato per stimolare la secrezione del latte e soprattutto per combattere l'aerofagia.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

mercoledì 5 aprile 2017

Preparati di iperico

Per una bevanda corroborante e aromatica.


Care consorelle e confratelli,
già vi ho parlato dell'iperico 'scacciadiavoli' da un punto di vista magico, ma per le sue proprietà antiflogistiche, vasodilatatorie, astringenti e vulnerarie è utile anche in infuso e in tisana.
Per la prima soluzione, ci occorrerà un cucchiaio di sommità fiorite di iperico, da mettere in infusione in mezzo litro d'acqua bollente. Dopo aver lasciato riposare per 10 minuti, si potrà dolcificare a piacere con il miele.
La tisana sarà invece 'composta' con epilobio, ribes rosso, foglie di rosa canina e gemme di mugo, da miscelare all'iperico in parti uguali. Le piante dovranno essere state essiccate all'ombra in vasi di vetro. Potremo usufruirne ogniqualvolta sentiamo il bisogno di una bevanda corroborante e aromatica. Basteranno due cucchiaini di miscela per tazza, da lasciare a riposo per venti minuti.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

martedì 4 aprile 2017

L'eliotropio

In mancanza del mantello dell'invisibilità...


Care consorelle e confratelli,
appartenente alla famiglia dei diaspri, l'eliotropio è una pietra di colore verde e rosso, scurissimi, tanto da essere chiamato appunto 'diaspro sanguigno.'
Da un punto di vista magico, favorisce l'eliminazione delle tossine e agisce in caso di insufficienza di ferro; tonifica i tessuti cerebrali, frena le emorragie, stagna il sangue dal naso (basta premerne un burattato sul setto) e previene la formazione di cisti.
Stimola il coraggio, sublima l'energia sessuale ed è pertanto molto usata da chi pratica tantra yoga.
Nell'antichità, si riteneva che possedere un eliotropio donasse l'invisibilità, per eludere l'attenzione di personaggi ostili.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

domenica 2 aprile 2017

L'Alchimista Innominato in promo

L'ebook dell'Alchimista Innominato a 99 centesimi!


Care consorelle e confratelli,
volevo segnalarvi che la versione digitale dell'Alchimista Innominato è in promo a 99 centesimi fino a domani. Il cartaceo scende a 8 euro partendo dai 10,99 di tutti gli altri (tranne Killer di cuori e altri semi che costa solo 4,99 euro). Per ricordarvi di cosa si trattava, vi lascio la scheda di presentazione e i pareri dei blog...

E se i promessi sposi fossero vissuti nella Firenze del Trecento?
Se Lucia fosse stata una filatrice a favore dei diritti delle lavoratrici?
Se l’Innominato si fosse dedicato alla ‘conversione’ del metallo in oro?

Firenze, 1348. La filatrice Lucia è promessa al lanaiolo Lorenzo de’ Tramaglini, ma il notaio ser Roderico ha scommesso che la sposerà. Nonostante il vantaggioso cambio di programma, Lucia oppone resistenza al progetto del notaio, che minaccia di screditarla agli occhi della legge a causa delle sue idee politiche. Per rinviare le nozze, Roderico organizza il rapimento della ragazza e chiede aiuto all’Innominato, un nobile despota che si nasconde nelle campagne di Fiesole grazie alla sua protezione, per la quale riceve in cambio favori di natura criminale. Nel frattempo, però, la vita isolata e gli studi stanno portando l’Innominato su un’altra strada. La crisi di coscienza e il conflitto con la prigioniera gli offrono spunto sulla ‘conversione’ del metallo in oro letta alla luce di una tradizione arrivata dalla via della seta: l’unione con la compagna predestinata per compiere insieme la Grande Opera, la trasformazione dell’energia sessuale nel corpo dell’adepto, per risalire all’armonia perduta. Ma questo non rientra nei piani di Roderico...

Genere: romance/storico
Numero di pagine: 238
Editore: Self
Prezzo: 1,99 euro
Data di uscita: 6 luglio 2016

“L'Innominato e Lucia nel corso della vicenda instaurano un rapporto esclusivo di quelli che fanno impazzire le lettrici rosa: angosce, battibecchi, tentazioni, ripicche, approcci prima delicati poi più sfacciati, fino al crearsi di un legame irrinunciabile e salvifico. Tra le righe le affinità tra due individui appartenenti a ceti diversi sembrano manifestarsi spontaneamente in un crescendo di emozioni e di senso di appartenenza, e si traducono in momenti di passione irrefrenabile, dai risvolti candidi e talora comici.” - La recensione completa su Sognando tra le righe

"Anonima Strega ancora una volta stupisce il lettore dimostrando una versatilità fuori dal comune. (...) Ci si aspetta di leggere una storia già sentita e ci si ritrova invece in un universo del tutto nuovo, in una visione alternativa che stupisce e che racchiude in sé anche un pizzico di magia. L’autrice (...) ha saputo e voluto con stile e personalità mettersi in gioco, scomponendo una storia conosciuta e rivisitandola in modo totalmente nuovo, senza la pretesa di volersi paragonare all’opera manzoniana." - La recensione completa su Storie di notti senza luna

"La bravura della scrittrice sta nel creare una sorta di attesa; il lettore è conscio della crescente attrazione che nasce tra i protagonisti, è consapevole che qualcosa accadrà ma non del come si arrivi alla scena fatidica che, vi dico subito, rispetta appieno le aspettative che ci si crea durante la lettura." - La recensione completa su Romance and fantasy for cosmopolitan girls

"Un retelling ardito, piccante e innovativo che, pur nel rispetto di un grande classico, riesce a spiazzarci e a proporci spunti di riflessione di sorprendente attualità. (...) Pur percorrendo un sentiero diverso dal solito, leggendo si riconoscono le tematiche ricorrenti anche nelle altre opere della stessa autrice. La magia dell’amore e del sesso, il potere spirituale e terreno della femminilità trovano spazio e un loro peculiare sbocco anche ne L’Alchimista Innominato." - La recensione completa su Il Flauto di Pan

"... la storia prende una vera e propria svolta, la convivenza difficile e conflittuale porterà a enormi sorrisi ma non toglierà nulla alla componente misteriosa, marchio inconfondibile della scrittrice. L'alchimista non accetta di prendere Lucia per paura nei confronti di Ser Roderico, ma solo e unicamente per i suoi scopi, le serve una donna, per completare il suo esperimento - Anonima Strega non ha rinunciato nemmeno in questo romanzo alla sua nota magica, ed ha fatto bene - Lucia e L'Innominato saranno pedine e protagonisti in questo nuovo libro stupefacente, sensuale e romantico." - La recensione completa su The Reading's Love

"... il libro è un continuo “crescendo”, le evoluzioni dei personaggi sono significative e ben strutturate, una storia superbamente articolata e mai noiosa. Parte in sordina per poi lasciarti senza fiato, impossibile staccarsi da queste pagine." La recensione completa su Emozioni fra le pagine

L'Alchimista Innominato è stato segnalato da I miei sogni tra le pagine - Dragonfly - Literary Blog - Leggere romanticamente - Romance and fantasy for cosmopolitan girls - The reading's love - Il flauto di Pan - Sil-ently aloud - Libro Café - Chicchi di pensieri - Il rumore dei libri - Babette Brown legge per voi - Over the hills and far away - Tutto sui libri - Notting Hill Books - Franci lettrice sognatrice - Leggere è sognare - Il mercatino dei libri fantasy - Leggere è un modo di volare senz'ali - Mille e un libro - Emozioni tra le righe - Insaziabili letture - Atelier di una lettrice compulsiva - Leggere in silenzio - Leggimi nel pensiero - Italians do it better - Il colore dei libri - La libreria di Beppe - Il giornale di Roberto B. - Suitcase di libri - Autori d'Italia.