mercoledì 30 novembre 2016

La cornalina

La gemma degli antichi oratori.


Care consorelle e confratelli,
la cornalina (o corniola) è una varietà di calcedonio ornamentale conosciuta sin dai tempi più remoti. La tradizione magica le assegna la proprietà di proteggere le abitazioni dai fulmini, nonché di donare fiducia e sicurezza.
Si dice che sia anche la pietra dell'eloquenza, perché gli oratori erano soliti portarsene dietro un pezzetto quando dovevano parlare in pubblico. Per alcuni autori, dona vigore ed energia sessuale (soprattutto agli uomini, essendo legata al Sole), ma pare che sia utile anche per le malattie della pelle e del ricambio.
Che la Dea vi benedica

Elemento: Fuoco, Aria.
Divinità: Osiride, Ra, Lug, Apollo.
Sfera d'azione: proiezione, protezione, salute, eloquenza, rinvigorente.

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

martedì 29 novembre 2016

L'elleboro

La rosa di Natale.


Care consorelle e confratelli,
questa pianticella perenne nota anche come "rosa di Natale" (fiorisce fra dicembre e marzo), è diffusa nei boschi dalla zona submontana a quella alpina. Le foglie sono glabre e ampie; il rizoma grosso e corto, di dolore nerastro, mentre i fiori sono grandi e bianchi. In genere, l'altezza della piantina oscilla fra i 20 e i 50 cm.
Anticamente usato per la cura delle malattie mentali, l'elleboro è in verità una pianta velenosa e va usata come purgante esclusivamente dietro prescrizione medica.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

domenica 27 novembre 2016

Quarzi e cristalli

Tante forme e tanti colori per il minerale più diffuso tra i collezionisti.


Care consorelle e confratelli,
oggi vorrei parlarvi di un minerale molto conosciuto che si distingue per tante varietà e colori.
Il più diffuso è sicuramente il quarzo bianco. Si differenzia dal cristallo di rocca (trasparente) per un processo di raffreddamento più rapido, ed è meno prezioso. Adatto all'introspezione e alla ricerca delle emozioni, promuove i rapporti con la Madre.


Il già citato cristallo di rocca (o quarzo ialino), invece,  deriva il suo nome dal greco "kristallos", cioè "ghiaccio", perché gli antichi pensavano che fosse ghiaccio tanto indurito da non potersi più scongelare. Racchiude in sé tutti i colori dello spettro ed è considerata per questo una gemma universale, utile per ogni scopo. Si tratta di una "pietra guida" che dona chiarezza. Le sfere per la divinazione sono in cristallo di rocca e alcune credenze ritengono questo quarzo capace di preservare dagli incubi e dalla follia. Gli sciamani lo usano per invocare la pioggia, ma è noto anche per le proprietà emostatiche.


Il quarzo rosa è una pietra d'amore che stimola la dolcezza e viene indossato sul cuore per risvegliare ciò che c'è di meglio in noi. Di conseguenza, in farmacopea, è stimato come cardio-protettivo, ma viene usato anche negli elisir di acqua di rosa per conservare la giovinezza.


Il quarzo citrino deriva il suo nome dal limone perché è di colore giallo. Apporta benessere, gioia, allegria e ottimismo. Sblocca le tensioni e le angosce, e allontana i pensieri negativi come un sole interiore. Considerato un ottimo amuleto contro i mali dell'apparato digerente, per la farmacopea minerale è un buon agente pure contro la depressione e la tossicodipendenza. L'ametrina è una particolare combinazione tra ametista e quarzo citrino; elimina i blocchi, mitiga il dolore fisico e mentale, la depressione e lo stress, favorisce sonno profondo e sereno.


Il quarzo fumé va dal grigio-fumo al bruno ed è un cristallo 'crepuscolare' che aiuta a percepire la presenza del soprannaturale; in più, apporta luminosità all'interno di esistenze un po' eclissate, e rende l'esistenza più sopportabile, dissolvendo le negatività. Viene impiegato anche per i viaggi astrali, le meditazioni e le esperienze oniriche.


Il quarzo rutilato ('capelvenere'), grazie alla sua trasparenza, lascia intravedere dei filamenti dorati di rutilio. Il rutilio stimola il sistema immunitario e agisce su pelle e capelli, stimolando rigenerazione e ricambio. Qui sopra vedete un quarzo muschiato.


Il quarzo blu non è mai trasparente e apporta pace e tranquillità. Svolge un'azione antiinfiammatoria sul cavo orale e riequilibra la tiroide. Aiuta contro il logorio della vita quotidiana e chi è sottoposto a stress.


Il quarzo tormalinato presenta filamenti di tormalina nera, rosa o verde. Cristallizza le forze negative e stimola la proiezione astrale. Aiuta nelle scelte della vita e a far buon uso delle energie.

Piaciuta la sfilata?
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

sabato 26 novembre 2016

L'amanita muscaria

La casa dei Puffi non è così innocua...


Care consorelle e confratelli,
l'amanita muscaria viene spesso confusa con la mortale amanita phalloides, ma, per quanto tossica, la prima ha semplicemente effetti allucinogeni, non letali. Nel Medioevo era difatti chiamata anche "fungo dei folli" ed era considerata satanica, venendo spesso associata al rospo.
Per quanto si tratti dunque del tipico fungo delle illustrazioni per bambini, i suoi effetti sono incontrollabili: si va dalla trance ipnotica (utilizzata nell'antichità da streghe e sciamani) alle danze sfrenate e gli accessi di collera. Per contro, era per le stesse ragioni considerata cibo degli dèi, come il peyotl, ed era di conseguenza usata soprattutto dai saggi del gruppo o della congrega, per un consumo strettamente divinatorio.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

venerdì 25 novembre 2016

Preparati di viola mammola

Il fiore spontaneo dei nostri giardini contro il raffreddore.


Care consorelle e confratelli,
conosciutissima anche semplicemente come mammola o violetta, questa pianticella fiorisce spontanea nei nostri giardini. Non tutti però sanno che le sue radici hanno proprietà emetico-espettoranti, mentre le foglie sono lassative, così come i fiori, che sono pure emollienti.
La pianticella intera, inclusi i fiori quindi, è utile contro bronchiti e raffreddori. Basta mettere una mezza manciata di fiori freschi o secchi in 1 l di acqua e berne 4 tazze al giorno. Non solo, ma se ne può preparare anche uno sciroppo: 100 gr di fiori freschi dovranno rimanere in infusione per 12 ore in 1 l di acqua. Dopo aver colato il tutto, si unirà a 1,8 kg di zucchero. Basteranno 4-6 cucchiaini al giorno.
Per uso esterno, invece, la tisana è utile per impacchi, lozioni, pediluvi e bagni alle mani. Occorre una manciata di fiori freschi o secchi per ogni litro d'acqua.
Il decotto purgativo è fatto con le radici (mezza manciata per ogni litro d'acqua). Il preparato deve bollire per 15 minuti e se ne può bere una tazza al giorno.
Che la Dea vi benedica

giovedì 24 novembre 2016

L'argento

Il metallo per eccellenza delle streghe.


Care consorelle e confratelli
come attestano alcuni oggetti risalenti al Neolitico, l'utilizzo dell'argento da parte dell'uomo è antichissimo. Nel culto della Luna peruviano era l'unico metallo usato; gli altari dedicati a Diana ed Efeso erano in argento in onore della Luna; è correlato a quasi tutti i rituali della Grande Madre e ogni strega che si rispetti ne possiede una mezzaluna con inciso il proprio nome stregonico. L'associazione deriva ovviamente dal colore freddo e lucente come quello dell'astro notturno ed è molto utilizzato nella fabbricazione di talismani lunari.
In magia, favorisce i sogni profetici, dona autocontrollo, stimola la fantasia, protegge i bambini e propizia amore, denaro e fortuna. Se esposto sul davanzale durante il Plenilunio, il suo potere "si ricarica."
Che la Dea vi benedica

Elemento: Acqua.
Divinità: la Grande Madre e tutte le dee lunari.
Sfera d'azione: favorisce i sogni, accresce le facoltà psichiche, amore, prosperità, fortuna.

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

martedì 22 novembre 2016

Il timo

Legno che arde, profuma e purifica.


Care consorelle e confratelli,
questa piantina perenne somigliante all'origano prende il suo nome dal greco thyos ("legno che arde con profumo"). I Greci difatti lo usavano come una specie di incenso nel corso di cerimonie religiose proprio per il suo buon profumo. Questo utilizzo ha portato la tradizione e diffondere l'idea che elimini le impurità e che preservi dalla corruzione (Egizi ed Etruschi lo usavano addirittura per imbalsamare i morti). L'olio essenziale ricavatone ha proprietà vermicide e batteriostatiche, pertanto è utilizzato anche in farmacia e cosmesi. Il timo inoltre è antispasmodico e digestivo, per cui non deve mancare nemmeno in cucina.
La tradizione magica ha mantenuto l'uso di bruciarlo con l'incenso come agente purificatore, ma le streghe sono solite preparare anche filtri e bevande afrodisiache a base di timo nei rituali volti all'amore.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

domenica 20 novembre 2016

Le Spose 2 e 3 in promo

"Luna di notte" e "La fine della notte" in promo a 99 centesimi fino a venerdì 25!


Care consorelle e confratelli,
per facilitare chi volesse leggere il sequel di Spettabile Demone - Legione magica - dopo la trilogia delle Spose della notte, i cui personaggi secondari confluiscono in questo spin off, ho lanciato su Amazon gli ultimi due titoli della serie in offerta. Si tratta di Luna di notte: Le spose della notte 2 e La fine della notte : Le spose della notte 3, in promo a 0,99 euro fino a venerdì prossimo (25/11).
Buona lettura, e che la Dea vi benedica! :)

sabato 19 novembre 2016

I vini delle streghe #4

Altre 4 brevissime ricette di vini magici.



Care consorelle e confratelli,
dopo le puntate sui vini numero 1, numero 2 e numero 3, eccomi con un quarto episodio dedicato ai vini stregonici derivati da piante selvatiche.

VINO D'IPERICO

Occorrente: 1 l di vino bianco, 20-30 gr di sommità fiorite d'iperico.

Le sommità fiorite d'iperico devono macerare nel vino bianco per 2 settimane, prima di essere filtrate attraverso una tela.

VINO DI LUPPOLO

Occorrente: 1 l di vino bianco secco, una manciata di fiori di luppolo.

I fiori di luppolo devono macerare nel vino per pochi giorni. Annusate voi per sapere quando più vi soddisfa. Di conseguenza filtrate.

VINO DI MAGGIORANA

Occorrente: 1 l di vino bianco, 40-50 gr di sommità fiorite di maggiorana.

Le sommità fiorite dovranno macerare nel vino per 8-10 giorni. Dovrete agitare spesso il recipiente durante la macerazione. In seguito, potrete colare e filtrare.

VINO DI SALICE

Occorrente: 1 l di vino bianco, una manciata di corteccia di salice essiccata.

La corteccia deve bollire nel vino per 10 minuti. Il tutto dovrà macerare per 10 giorni.

Per approfondimenti:
Roberto Chiej Gamacchio - Piante selvatiche (Demetra)

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

venerdì 18 novembre 2016

Il cipresso

Un sinistro slancio verso il cielo che è anche rigenerazione.



Care consorelle e confratelli,
questo albero alto e dal portamento raccolto è stato da sempre associato ai viali che conducono al cimitero proprio per la sua sagoma che richiama uno slancio verso il cielo (i primi papi della Chiesa cattolica erano sepolti in bare ottenute dal legno del suo tronco). Nell'antichità, era però sfruttato anche per proteggere i raccolti dal vento, dunque, oltre che ad Ade, era associato a Gea e alla Terra in generale, e per la sua forma fallica è stato legato anche ai rituali della fertilità e della rigenerazione.
Le foglie di cipresso servono alle streghe moderne per accrescere i poteri della mente e le congreghe che privilegiano lo spirito a discapito della materia sono solite accendere i falò con il suo legno. Il cipresso è difatti un ottimo agente purificatore e in farmacopea è noto per le sue proprietà antisettiche.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

giovedì 17 novembre 2016

Infuso di eufrasia

Un collirio decongestionante naturale.


Care consorelle e confratelli,
questa pianta erbacea assai frequente nei boschi, nei prati e negli incolti dalla pianura alla montagna, fiorisce da maggio a settembre e ha proprietà decongestionanti, astringenti, toniche e oftalmiche. Difatti molto noto è il collirio di eufrasia, che si può preparare con un infuso di 30 gr di pianta essiccata e sminuzzata per ogni litro d'acqua o con un decotto al 10%.
L'infuso in tazza, invece, si prepara con una manciata di pianta essiccata e triturata, lasciata a macerare per 20 minuti in 1 l d'acqua bollente. 3-5 tazzine al giorno aiutano contro le affezioni catarrali.
Un infuso per uso esterno può inoltre essere utile in caso di acne: versare due cucchiaini da tè di parte verde di eufrasia in 2,5 l d'acqua bollente; dopo aver lasciato riposare per circa 10 minuti, si può filtrare. Si dovrebbe lavare il viso mattino e sera con questo infuso in maniera regolare.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

mercoledì 16 novembre 2016

Il berillo

Gli angeli di John Dee.


Care consorelle e confratelli,
il berillo è un silicato verde-azzurro che si presenta in forma cristallina, ma può assumere diverse varietà, dallo smeraldo all'acquamarina, fino al dorato dell'immagine.
Il mago della corte di Elisabetta I John Dee diceva di vedere gli angeli in un blocco di questo minerale, tutt'oggi conservato al British Museum.
In magia e in stregoneria, in definitiva, il berillo svolge le stesse funzioni dell'acquamarina e dello smeraldo, dunque promuove la fedeltà, rinsalda le amicizie e protegge contro le negatività (in particolare i naviganti). In Oriente si dice che favorisca le nascite e che guarisca le malattie oculari, quelle del fegato e la depressione.
Tra le sue proprietà c'è però anche quella di propiziare le visioni e i contatti con le altre dimensioni. I grimori medievali, per esempio, vedevano vincitore di ogni contesa colui che ne portava sempre un pezzetto con sé, rendendo timorosi gli avversari.
Che la Dea vi benedica

Elemento: Acqua.
Divinità: tutte le dee e gli dèi del mare.
Sfera d'azione: protezione, guarigione, sensitività.

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

martedì 15 novembre 2016

L'aconito

Un allucinogeno dell'era dei processi alle streghe.


Care consorelle e confratelli,
questa pianta che si trova nei pascoli e nei boschi umidi, dalle Alpi agli Appennini, fiorisce da giugno ad agosto e ha proprietà antidolorifiche, decongestionanti, diuretiche e sedative. Il suo utilizzo è tuttavia fortemente sconsigliato in ambito familiare, a causa della sua tossicità, sopratutto delle foglie. La prescrizione e le dosi sono di competenza del medico, che può contrastare gli eventuali effetti tramite altre sostanze.
Per uso esterno è impiegato nella preparazione di tinture antidolorifiche, ma anche in questo caso sarà lo specialista a controllare le conseguenze.
Nell'epoca dei processi inquisitori, le streghe erano solite cospargersi la pelle di acqua d'aconito per procurarsi allucinazioni nel corso dei festini, dato l'effetto allucinatorio dell'uso epidermico.
Che la Dea vi benedica

lunedì 14 novembre 2016

I miei uomini #14: Seth di Atlantide

"Il nuovo conturbante e ingestibile sex symbol..." - Dal blog "Sognando tra le righe"


Care consorelle e confratelli,
mi viene spesso detto che i personaggi maschili dei miei romanzi sono molti oscuri, per quanto non si spingano fino al dark, e in un paranormal romance può rivelarsi non troppo malvagia l'idea del "ti darò all'uomo nero, che ti tenga un mese intero", tanto che stavolta ho pensato di darvelo nero in tutti i sensi. Di Seth in verità sappiamo poco, dunque non potrò rivelarvi moltissimo in questa sede, poiché entreremo in possesso di maggiori dettagli solo con lo scorrere delle vicende, grazie soprattutto ai rituali di ipnosi regressiva a cui viene sottoposta la protagonista per mezzo di una consorella. Perché l'ipnosi regressiva? Perché si tratta di un demone molto particolare, un Avo Caduto, uno dei primi dannati arrivati sulla Terra migliaia di anni fa. In pratica, la caduta l'ha inventata lui, ed è legato alla protagonista, Maya, da un ciclo di reincarnazioni irrisolto. Lo incontriamo per la prima volta su un tetto, di notte, mentre Maya sta tentando il suicidio... e diciamo che la faccenda acquista risvolti imprevisti:

Osservando meglio la figura, notò che si trattava di un uomo statuario, completamente nudo, dalla carnagione caffellatte, e lunghe, finissime, lucide treccine nere che gli ricadevano sulla schiena.
Qualcuno le stava regalando una bella visione, prima della dipartita.
Rise di nuovo, e ancor più si sentì euforica e stralunata quando un paio di ali nere spuntò sulla schiena dell’uomo, sbattendo e frusciando senza che il corpo si librasse in volo né che compisse il minimo movimento.
Oltre alla vista ottenebrata dall’alcol, adesso Maya cominciava a vedere le immagini distorte, per l’effetto ipnotico del sonnifero. Le linee si mescolavano, si allungavano, si ammorbidivano e cambiavano colore, mentre le luci circostanti della città addormentata si facevano raggio laser per le sue pupille.
Mosse alcuni passi verso lo sconosciuto, sgranando gli occhi offuscati, e gli girò intorno come si può fare con una scultura antica.
Se tanto doveva andarsene, se ne sarebbe andata con un “BOOOM!”
Il volto era di una bellezza sconvolgente, e i tratti potevano sembrare quelli di un mulatto dei tempi moderni, ma l’allucinazione glielo mostrava come un arcaico abitante della terra del Nilo, o del Tigri, o dell’Eufrate... come se avesse in sé tutte le razze, o nessuna, o solo i segni distintivi migliori di ognuna. Le sopracciglia aristocratiche, gli zigomi alti sotto gli occhi chiusi dalle lunghe ciglia nere, il naso dritto e non camuso, nonostante la pelle scura, e le labbra carnose inespressive ma da baciare. Indossava una collana di piccoli turchesi infilzati, un’altra di un materiale che poteva essere bronzo, con un pendente a forma di scarabeo, anch’esso in turchese, più o meno gli stessi materiali e temi che gli avvolgevano le caviglie e gli pendevano dalle orecchie. Poco più in là, giacevano un paio di pantaloni e una maglia dall’aria più moderna, buttati lì, così, chissà perché.
D’un tratto, le palpebre dell’uomo si alzarono di scatto e i laser dei lumi della città si fecero vicinissimi e tangibili in quegli occhi, davanti ai suoi. Una luce porpora che la ipnotizzava, un lampo di terrore e disperazione paradossale, giacché spaventata avrebbe semmai dovuto essere lei.

«Avanti, saltami addosso!» lo incitò, allargando le braccia e facendole ricadere subito lungo i fianchi, con una rassegnazione in verità compiaciuta...

Dunque... chi ha letto Spettabile Demone sa benissimo che dire una cosa del genere a un caduto su un tetto di notte può essere rischioso, ma può avere anche conseguenze più che piacevoli. Quindi vedete voi continuando a leggere. Sempre chi conosce l'universo demoniaco incontrato col romanzo sopra citato, saprà pure che i caduti ottengono dai loro superiori una villa nel luogo preciso in cui sono discesi, quindi, essendo Seth di Atlantide, ci troviamo in pratica di fronte a un demone senza fissa dimora, dato che la sua casa non c'è più. Se aggiungiamo che per un particolare motivo (quale?) non è interessato alla redenzione e vuole evitare di farsi ritrovare dai personaggi legati alla protagonista, la trama romance rischia di sfaldarsi. Vogliamo che tutti i nodi vengano al pettine e che per questo nuovo romance ci sia l'atteso happy end? Dovremo allora ricordarcelo in svariate epoche e svariati luoghi, grazie agli espedienti magici di cui sopra, per ricomporre il puzzle del vicende passate. Qui, per esempio, lo vediamo in un flashback ambientato nell'era delle Cattedrali, alla corte di Federico II:

... dove il marmo chiaro e liscio delle strade contrastava con il bianco-rosato dell’irregolare pietra che si alternava armoniosamente col tufo, soprattutto nella zona del porto di quell’Apulia dominata dalla casata Sveva; vie strette e tortuose, che l’avevano condotta fino alla Cattedrale, maestosa e monolitica. Entrò come al solito ammaliata nella sottostante Chiesa e da essa sgusciò nel sacello inferiore. Poi salì una scalinata e si ritrovò nella Chiesa superiore, dove, come ogni volta che seguiva quell’affascinante percorso, rimase accecata dagli addobbi e dai colori. Impressionata dall’altezza della navata centrale, sostò immobile di fronte all’altare e cercò di captare ogni sensazione che risaliva su dai piedi fino alla testa.
E le colonne divennero tronchi d’albero, i giochi di luce penetranti le vetrate trasfigurarono nei raggi del sole attraverso le foglie, e antichi canti di gioia celtici le risuonarono nelle orecchie, anche se adesso dominava ormai la musica liturgica.
Lì sotto, prima, sorgeva un antico tempio pagano.
“L’Imperatore che ti diverti a servire, anche se possiedi maggiori ricchezze di lui, ha praticato sin da bambino sia ebrei sia musulmani e alla sua corte accoglie artisti, scienziati, giuristi e filosofi di ogni credo e di ogni colore.”
“Mi stai dicendo che non ho ancora imparato la lezione?” disse Seth, alle sue spalle. “Sento cosa c’era un tempo qua sotto. La Cattedrale non si scuoterà perché un demone con la faccia da saraceno ne ha oltrepassata la soglia. Ma anche tu dovresti aver capito quanto mi sforzo di venire incontro alla tua Casa, di quanto nei secoli ho imparato a mantenere il controllo delle mie reazioni, per te, per non farti del male, anche se solo con una carezza.”
“No, ti stavo dicendo che devi imparare ad amare gli altri così come ami me, altrimenti tutti i tuoi tentativi di trovare un modo per metterti in comunicazione con i Bianchi saranno inutili.”
“Anche tutto quello che provo per te, mi sembra inutile, se ogni volta fai la stessa cosa. La prima ci siamo persi, e in Egitto non me lo sarei aspettato, ma in Britannia mi avevi promesso che non lo avresti fatto, e invece lo hai fatto di nuovo. Manterrai la promessa, stavolta?”
“Non lo so.”

Di quale promessa stiamo parlando?
Be', anche questo lo si potrà scoprire solo leggendo qui.
Che la Dea vi benedica

domenica 13 novembre 2016

Lo smeraldo

La gemma di Venere.


Care consorelle e confratelli,
tra le gemme più preziose in assoluto, lo smeraldo è la varietà più verde del berillo e di conseguenza in magia è associato a Venere.
Usato dai maghi come pietra d'amore, per il suo colore è correlato anche alla sfera della salute, in particolare alle malattie dell'occhio. La proprietà è intesa anche in senso metaforico in relazione al Terzo Occhio e pertanto lo smeraldo favorisce i viaggi astrali. I maghi ne preparano addirittura un elisir immergendo la gemma in una scodella colma di acqua pura per un giorno intero.
Lo smeraldo è anche una pietra di protezione occulta.
Che la Dea vi benedica

Elemento: Acqua.
Divinità: Cerere, Visnù, Iside, Ondine.
Sfera d'azione: guarigione, amore, protezione.

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sabato 12 novembre 2016

La cicuta

Il veleno che condannò Socrate.


Care consorelle e confratelli,
conosciuta anche come "erba di Socrate", dato che fu col suo veleno che l'antico filosofo venne condannato a morte, la  cicuta è una pianta erbacea bienne che vive in tutta Italia.
Per quanto siano note le sue proprietà sedative, come tutti i veleni è sconsigliatissimo servirsene in assenza di un medico. Bisogna stare molto attenti, perché alla vista ricorda molto il prezzemolo. Al di là delle foglie più sottili e frastagliate, la si può riconoscere perché, strofinandola fra le dita, emana un odore fetido.
Che la Dea vi benedica

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venerdì 11 novembre 2016

Self Publishing: sì o no?

Un mio intervento sul blog di Babette Brown.


Care consorelle e confratelli,
con questo post vorrei reindirizzarvi sul blog Babette Brown legge per voi, che oggi ospita un mio intervento sul self publishing, all'interno di un articolo dedicato a questa nuova forma di editoria. Questi interventi nascono dalle chiacchiere sull'argomento settimanale (il giorno fissato è il mercoledì) proposto sul gruppo Facebook collegato al blog, a cui vi invito a partecipare (qui il link per iscriversi). Ne approfitto per segnalare a chi se lo fosse perso, che Babette ha ospitato in precedenza anche un mio post un po' particolare dedicato alla scrittrice Giulia Beyman (lo trovate qui). Buone letture, dunque, e che la Dea vi benedica

Il link diretto all'articolo
L'approfondimento del 13/11 sulle recensioni

giovedì 10 novembre 2016

Preparati di edera

Infusi, decotti, cataplasmi e tisane.


Care consorelle e confratelli,
tutti noi conosciamo benissimo l'edera e già ve ne ho parlato dal punto di vista della tradizione magica (vedi qui il post); oggi mi limiterò quindi a fornirvi dei suggerimenti per quanto riguarda infusi, tisane e decotti.
A seconda della varietà, l'edera può produrre delle bacche, che però sono velenose, per cui ogni preparato si riferisce alle foglie. Queste ultime sono difatti balsamiche, espettoranti e, per uso esterno, l'edera si rivela anche detergente, antinevralgica, antireumatica ed emolliente.

INFUSO

20 gr di foglie sminuzzate in acqua bollente dovranno rimanere in infusione per 30 minuti. Una volta colato e filtrato il tutto, se ne possono bere fino a 2-3 tazze al giorno come espettorante.

DECOTTO

Bollire una manciata di foglie tritate per un quarto d'ora im 1 l di acqua oppure di vino; filtrare e colare. Bevuto in cucchiai dopo i pasti, aiuta a lenire i cicli mestruali dolorosi.

CATAPLASMA

La poltiglia di foglie fresche va applicata direttamente sulla parte da curare; in alternativa è possibile mescolare un quarto di foglie a farina di riso.

TISANA

Mettere in infusione 1-2 cucchiaini di pianta essiccata in 200 cc d'acqua; coprire, far raffreddare e filtrare. Si può addolcire con il miele o miscelare con altre piante aromatiche.

La pianticella denominata invece "edera terrestre" (conosciuta anche come "glechoma") è completamente diversa, ma ha anch'essa proprietà espettoranti e toniche. Citata in farmacopea sin dai tempi di Carlo Magno, veniva usata per curare le affezioni dei bronchi e dei polmoni.


DECOTTO E INFUSO DI EDERA TERRESTRE

Da 10 a 20 pizzichi di fiori o foglie in 1 l d'acqua. Se ne possono bere fino a 2-3 tazze al giorno.
La TISANA prevede invece 1-2 cucchiaini per ogni tazza d'acqua.

LATTE DI EDERA TERRESTRE

Mettere una piccola manciata di pianta fresca in 1 l di latte e bollire. Berne una tazza prima di coricarsi aiuta contro i disturbi della respirazione.

CATAPLASMA DI EDERA TERRESTRE

Foglie e  fiori schiacciati direttamente sulla pelle o mischiati a farina di riso sono utili contro i dolori e la cellulite.

Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

mercoledì 9 novembre 2016

Le mie donne #9: Maya

"Anonima Strega stupisce, spiazza e conquista nuovamente con protagonisti nuovi e comprimari conosciuti." - dal blog "Storie di notti senza luna"



Care consorelle e confratelli,
la protagonista femminile del mio nuovo romanzo, Maya di Legione Magica, racchiude in sé tutti i personaggi femminili incontrati finora nelle mie storie. Si tratta di una strega, come Dunia delle Spose della notte, ma non sa di esserlo, come Selene di Il diavolo e la strega, e oltretutto la sua esistenza terrena è davvero agli sgoccioli, come quella di Iris di Spettabile Demone. Se non fosse che proprio con dei demoni avrà a che fare a partire dal momento in cui penserà di farla finita, lanciandosi dal tetto del suo palazzo...


Con l’elastico, Maya stirò sulla nuca la coda di cavallo nera come gli occhi, mediterranea come la pelle olivastra, riflettendo nello specchio l’immagine di una ragazza che, nonostante i propositi, le appariva ancora bella, per quanto offuscata dall’alcol. Solo un abitino stantio con cui sarebbe dovuta andare a dormire, e che invece l’avrebbe fatta volare.
Rise di sé, poggiando i palmi sul bordo del lavandino, e constatò per l’ennesima volta che ormai non c’erano più speranze, niente per cui valesse la pena di vivere. Desolante, da giovani.
Perché gli uomini le preferiscono brutte e sciocche?
Si era risposta tante volte: per fare i loro comodi e passare per maschi vincenti e non cornuti davanti agli amici al bar, tanto Penelope era a fare la calza.
Di sicuro, in quel momento, lo stava facendo pure lui, con la nuova gallina.
Perché i datori di lavoro li preferiscono senza titoli e a basso quoziente intellettivo?
Si era risposta più volte anche a quello: perché altrimenti avrebbero dovuto pagarli di più e rischiare di farsi mettere i piedi in testa da qualcuno conscio di essere raggirato, dato il loro altrettanto basso quoziente.
E, nel frattempo, i soliti raccomandati avevano sempre il coraggio di spargere in giro la voce menzognera per cui se i laureati si trovavano senza un impiego era perché non si ‘abbassavano’ a svolgere lavori più umili...
Fottetevi tutti!
No, scosse il capo. Aveva bevuto troppo poco, riusciva ancora a ragionare in maniera realistica, lucida e razionale. Non andava bene.
Uscì nel corridoio e si diresse verso il comodino della cameretta, che le sarebbe stata pignorata a breve insieme a tutto il resto – poco, a ben vedere – lasciandola sola e senza la minima idea di dove andare, a parte la sede di qualche associazione caritatevole. Un paio di amiche avrebbero potuto ospitarla, per quanto non a vita, dato che loro i galletti se li erano tenuti e avevano pure sfornato pulcini. Motivo per cui si erano un po’ perse.
Sola, senza parenti che misteriosamente non erano mai esistiti, al di là di due genitori ancora più misteriosamente soli che l’avevano fatta sentire diversa per tutta la vita, finché non se n’erano andati in un incidente stradale alcuni anni addietro.
Giocherellò col blister del sonnifero, poi prese a spremersi pastiglie nel palmo. Neanche aveva intenzione di contarle.
Le ingoiò senz’acqua e rise ancora, niente affatto pentita del gesto.
Adesso avrebbe potuto togliersi i sandalini e sdraiarsi nel letto, in attesa della morte. Ma c’era il rischio che qualcosa andasse storto e la svegliasse un salvifico pompiere che, fra l’altro, non se la sarebbe nemmeno filata, di sicuro.
Oppure poteva tornare nel corridoio e mantenere il proposito di volare.
Aprì la porta d’entrata, fece qualche passo sul pianerottolo, fra soffitti umidi e mura dall’intonaco scrostato, poi imbucò la rampa di scale che portava sul tetto del palazzo...


A seguito di un interludio con un demone misterioso che scompare, intenzionato a non lasciare traccia di sé, s'imbatté nientepopodimeno che in Damien, una nostra vecchia conoscenza (da Spettabile Demone) che sarebbe bene tenere alla larga se incontrato di notte su un tetto. Ma a Maya è stata cancellata la memoria dal precedente demone di passaggio, per cui all'inizio del romanzo la vedremo prevalentemente con gli occhi di questo secondo personaggio dal carattere assai discutibile...


«Ehi...» La scrollò con più vigore.
Lei si svegliò con un sussulto e si alzò sui gomiti portandosi una mano alla fronte. «Chi sei?» Si guardava attorno, poi di nuovo lui. «Dove sono?»
In che senso “dove sono?” Lei avrebbe perlomeno dovuto ricordare il motivo per cui era sul tetto. Quello che non doveva rammentare era solo l’incontro con Seth. Così funzionava la cancellazione della memoria.
«Sei sul tetto di un palazzo» le rispose. «Non ricordi proprio niente?» Lei lo guardò sbalordita, scuotendo il capo. «Come ti chiami?»
«Maya» mormorò.
«Io sono Damien.» Le tese una mano, che lei afferrò come in trance, e lui ne approfittò per sollevarla. «E poi cosa ricordi?»
Lei continuava a scuotere la testa, e l’odore di demone e di femmina che spirava intorno a loro non lo aiutava a ricapitolare le idee.
Portarla al pronto soccorso o alla stazione di polizia avrebbe significato perdere dati su Seth, anche se avrebbe potuto a seguito rintracciarla. Meglio non rischiare.
«E quella?» Rivolse un cenno del mento alla carta che lei teneva nell’altra mano. «Non ricordi nemmeno che ci facevi con quella su un tetto a mezzanotte?»
«Ricordo che è mia.»
Siamo bene...
Ma come mai Seth le aveva cancellato la memoria completamente? E perché dal Capo Guardiano dei demoni Bianchi era stata considerata una buona azione? La carta le era stata consegnata quasi di sicuro dal demone, e avrebbe potuto essere considerata una buona azione in sé, se fosse stata davvero spontanea, anche se non da meritare una redenzione, quindi la faccenda aveva a che fare con la cancellazione totale della memoria.
«Dove stai?»
Lei scosse di nuovo il capo, distogliendo lo sguardo. «Forse dovrei farmi vedere da qualcuno...»
«Ma no, figurati» reagì lui, svelto. «Se andiamo al pronto soccorso a quest’ora, ne usciamo per l’ora di pranzo. Vieni a dormire da me e domani vediamo come stai. Semmai ti ci porto poi in giornata se ancora non ti senti bene.»
La vide squadrarlo da capo a piedi, con aria poco convinta. «Nello stato in cui mi trovo, non mi sembra il caso di accettare l’invito di uno sconosciuto.»
«Che oltretutto ha l’aria poco raccomandabile, vero?» cantilenò lui, toccandosi a turno tatuaggi e piercing. «E invece sono pieno di soldi» la beffeggiò, dondolando capo e spalle con le mani sui fianchi, «e posso darti una stanza degli ospiti mentre io me ne vado in camera mia senza toccarti con un dito. Scommettiamo?»
C’era riuscito altre volte, ci sarebbe riuscito pure quella.
Lei si guardava ancora intorno, spaesata. Non aveva l’aria di una che ha intenzione di cedere a qualche lusinga, ma nemmeno di rifiutare l’invito, visti i presupposti.
«Io ti consiglio di venire a riposarti» riprese, assumendo un tono più serioso, «e domani ne riparliamo.»
«Tu potresti avermi drogata per portarmi a casa tua e farmi fare qualcosa di legato a un affare losco.»
«Sì, e ti lasciavo la carta di credito» replicò meno serioso, gesticolando verso la sua mano.
«Si tratta comunque di qualcosa di inspiegabile e io non credo che...»
«Si tratta sicuramente di qualcosa di inspiegabile, e vedremo di trovare una soluzione domani a mente fredda, se riesci a fidarti di questo metallaro piovuto su un tetto così come ci sei piovuta tu.» Poi l’istinto lo fece piegare sul collo di lei, che si ritrasse di scatto, mentre lui alzava i palmi. «E io puzzerò di tabacco, ma tu di alcol, cara mia, quindi non credo tu sia la santarellina per cui vorresti spacciarti, ubriaca, su un tetto, a mezzanotte, con una carta di credito in mano.»
E pure di demone, puzzi... Ma questo non poteva dirglielo.
O forse sì?
Poteva parlare chiaramente, spiegarle tutto con calma, passo dopo passo, e vedere se c’era un appiglio, un dato, qualcosa per cercare di capire come mai i Bianchi erano convinti che lui avrebbe potuto rintracciare... Seth di Atlantide. Ma porca puttana!
Insomma, poi le avrebbe cancellato di nuovo la memoria. Se era già smemorata, però, c’era il caso che l’appiglio non fosse nascosto da alcuna parte.
«Prendere o lasciare» riattaccò, «altrimenti sei liberissima di andartene al pronto soccorso per conto tuo.» Allargò le braccia e fece qualche passo indietro, mentre i bracciali tintinnavano e il silenzio veniva interrotto da un motore una decina di piani sotto. «Se ti ricordi dov’è...» E rise, sentendosi furbo e perfido al tempo stesso.
Lei si strofinò la fronte con un palmo e mugolò: «Possibile che io non ricordi niente di niente? Esistono droghe che lo consentono?»
«Probabilmente non mi crederai» le rispose, calmo e sereno, «ma non sono un grande esperto, quindi non so davvero che dirti se non che sono pronto a ospitare una persona che sembra meno raccomandabile di me e di cercare una risposta insieme a mente fredda.»
«Perché lo faresti?» sibilò lei, socchiudendo gli occhi. «C’è qualcosa che potrei darti in cambio?»
Mentire non rientrava nelle buone azioni.
Bastava sviare.
«Ti ho detto che dormiremo in camere separate.» Le rilanciò un sorrisetto forzato.
«Io intendevo qualcosa di riferito all’affare losco, per cui vorresti che stessimo lontani da polizia e pronto soccorso.»
«Guarda...» Alzò un palmo. «Ti giuro che quelli non sono un problema, ma non mi crederai di nuovo, quindi... buonanotte, baby» sbottò, volgendole le spalle. «Io me ne vado a letto.»
Non mosse qualche passo che la pollastra lo richiamò indietro: «Aspetta!»
«Sì?» biascicò con finto fare annoiato, e voltandosi con l’aria di quello che non ne aveva alcuna voglia.


Rintracciando il misterioso demone che si è dileguato, Damien potrebbe guadagnare la redenzione, seppur a costo di vincolarsi ai servizi segreti magici guidati dal potente Magus Jeremiah (proveniente dalle Spose della notte); Maya invece capirà a poco a poco di non essere la comune mortale che ha sempre creduto, e di essere legata da un ciclo di reincarnazioni irrisolto al demone scomparso.
Lo ritroveranno?
La risposta è solo qui.
Che la Dea vi benedica

martedì 8 novembre 2016

Il prezzemolo

Un alimento comune usato un tempo come abortivo.



Care consorelle e confratelli,
appartenente alla famiglia delle ombrellifere e conosciutissimo in campo alimentare, il prezzemolo è noto anche all'interno della tradizione magica. Associato comunemente alla stregoneria, nel Medioevo veniva seminato di solito il venerdì santo (giorno in cui le influenze maligne erano scongiurate) ed era impiegato per preparare filtri e pozioni. Le antiche streghe lo utilizzavano addirittura come abortivo, ma la difficoltà del dosaggio da parte del popolo portava a risultati assai negativi. Al giorno d'oggi, la tradizione wicca lo connette perlopiù all'acquisizione di poteri legati alla sfera mentale.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

domenica 6 novembre 2016

Lo zaffiro

Il tramite fra i Grandi Maghi e il Cielo.


Care consorelle e confratelli,
di zaffiri ce ne sono molte varietà e la tradizione magica assegna le proprietà in base al colore. In generale, sono considerati ottimi agenti per la salute dello spirito e del corpo, in particolare in relazione alle malattie dell'occhio, ai disturbi del ricambio ormonale e ai dolori articolari; combattono inoltre le negatività e rafforzano le difese psichiche, riarmonizzano l'aura e donano ispirazione.
Lo zaffiro più conosciuto, il blu (appartenente ovviamente all'elemento Acqua), è la pietra del Cielo usata dai Grandi Maghi, e pertanto fa da tramite tra le varie dimensioni.
L'arancione, raro e prezioso, è una gemma d'amore correlata sempre all'elemento Acqua e alla dea Venere.
Il giallo è una pietra d'amore legata alla salute, al Sole e all'elemento Fuoco.
Il viola, sempre raro (dedicato a Saturno e alla Terra), conferisce facoltà paranormali e protezione magica.
Che la Dea vi benedica

Elemento: diversi.
Divinità: diversi.
Sfera d'azione: salute, fortuna, armonia protezione, poteri paranormali.

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

sabato 5 novembre 2016

Il noce

L'albero delle streghe per antonomasia.


Care consorelle e confratelli,
la tradizione popolare assegna al noce la caratteristica di "albero delle streghe" per antonomasia. Quello di Benevento ci corre subito alla mente e ci raffiguriamo il sabba che nel Medioevo si svolgeva sotto le sue fronde. Già il vescovo Barbatus, patrono della città, aveva tentato di distruggerlo nel VII secolo, ma sarà abbattuto solo nel XVII.
Le credenze sulla negatività degli alberi di noce in generale si diffusero soprattutto perché difficilmente vi crescono altri alberi intorno e si riteneva addirittura che chi si addormentava sotto una di queste piante si svegliasse col mal di testa. La verità è che le radici contengono una sostanza tossica che impedisce alla vegetazione nei dintorni di propagarsi.
L'olio di noce era tuttavia apprezzato sin dagli antichi romani e veniva usato per combattere calcoli e coliche, ma già i greci lo avevano associato a Ker, poi Cora, assorbita dalla Proserpina romana, non certo fra le dee meno inquietanti.
La religione pagana, in realtà, considera il noce un albero di saggezza (il frutto somiglia a un cervello umano), abbondanza e prosperità. Le streghe utilizzavano i frutti come afrodisiaci, e pure gli antichi indù (un'antica ricetta del Kama Shastra vede il succo di mallo e la polvere di foglie di noci impastati con burro, miele e zucchero candito, per mantenere la virilità degli uomini).
Posto sotto la Luna, è legato anche a Giove, e si presta per essere lavorato in tutti i rituali a essi correlati.
Che la Dea vi benedica

venerdì 4 novembre 2016

Infuso e decotto di consolida maggiore

Una piantina multiuso.


Care consorelle e confratelli,
la consolida maggiore è una pianta erbacea perenne abbastanza comune un po' ovunque sul nostro territorio. Fiorisce in primavera/estate e in alcune località è nota per l'uso culinario che si può fare dei suoi germogli, lessati come asparagi.
Le sue radici sono toniche, astringenti, emollienti ed espettoranti, mentre le foglie e i fiori hanno proprietà calmanti, antidolorifiche e cicatrizzanti.
Se ne può preparare un infuso di radici e foglie (30-40 gr) da mettere a bollire per 30 minuti in 1 l d'acqua. In seguito si può colare e filtrare. Per uso esterno, questo infuso risulta antidolorifico e vulnerario, anche in presenza di scottature. Le foglie fresche pestate, infine, se usate in forma di cataplasma sono utili come cicatrizzante.
Per quanto riguarda il decotto, ci occorrerà una manciata di radici fresche da bollire per 20 minuti in 1 l d'acqua. Dopo che il preparato ha riposato per 15 minuti, può essere addolcito con zucchero a piacere.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

giovedì 3 novembre 2016

L'alchechengi

Minuscole lanterne buone da mangiare.


Care consorelle e confratelli,
questa simpatica pianticella dai caratteristici fiori rossi che somigliano a delle lanterne cinesi fiorisce da maggio a giugno e matura i frutti in luglio-agosto. Si trova abbastanza facilmente nei boschi di latifoglie e negli spazi incolti.
Le bacche sono leggermente acide, tuttavia hanno un buon sapore e si possono mangiare, sia come frutta da dessert sia come marmellata o canditi, mentre le parti verdi sono velenose.
Un consumo eccessivo dei frutti ha un effetto lassativo, ma l'alchechengi ha anche proprietà diuretiche e febbrifughe.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

mercoledì 2 novembre 2016

La festa di Epona

2 novembre: non solo un giorno di morte.


Care consorelle e confratelli,
se per una larga parte della società occidentale odierna il 2 novembre è correlato al giorno dei morti (le radici di questa tradizione sono da ricercarsi nelle stesse su cui è stata costruita la festa di Halloween, vedi il post), alcuni calendari pagani ancora lo ricollegano quando a Loki quando alla festa degli Antichi Spiriti.
Per tradizione mediterranea, varrà la pena ricordare che in questo giorno veniva celebrata anche la festa di Epona, dea romana di origine celtica, protettrice dei cavalli e dei carrettieri. Di solito, le immagini di questa divinità venivano infatti custodite all'interno delle stalle.
Alcuni autori distinguono Epona da Ippona: la prima sarebbe la dea degli asini, la seconda dei cavalli.
Che la Dea vi benedica

Immagine: Fab5669, Wikimedia Commons