mercoledì 31 maggio 2017

Il sonco e la cicerbita

Da tempo immemore nei minestroni.


Care consorelle e confratelli,
il sonco (o cicerbita, ma in alcuni trattati sono due piante erbacee diverse, seppur appartenenti alla stessa specie) è noto per essere mangiato sia crudo sia cotto nelle minestre, ma anche in salse e frittate. Difficile distinguere gli esemplari selvatici di ciò che talvolta è chiamato sonco e talaltra cicerbita. Le foglie sono lanceolate, lunghe e pennate in entrambi i casi, così come sono gialli i capolini di ambedue le piante. Quest'erba è comunissima, dagli orti privati ai prati incolti (quella nella foto è spuntata nel mio antro), ma la si riconosce bene (che la vogliamo chiamare in un modo o in un altro) perché quasi sempre si presenta solitaria. Date le parche quantità usate per comporre piatti con l'aiuto di altre erbe, si può comunque raccogliere senza troppe preoccupazioni nell'ambiente circostante (preferibilmente i getti primaverili). Nell'antichità, il sonco è stato usato come tonico e come stimolante della secrezione lattea.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

martedì 30 maggio 2017

La celestina

Per eliminare lo stress e per allentare la tensione muscolare


Care consorelle e confratelli,
già dal nome, con la celestina (o celestite) non abbiamo problemi a capire di che colore sarà, ma a volte la sua tonalità può virare anche verso il giallo-bruno e il bianco.
In magia è considerata una gemma utile per eliminare lo stress e per allentare la tensione muscolare accumulata. Potenzia la creatività, favorisce le capacità comunicative e l'eloquenza.
Sul piano fisico, stimola l'attività ovarica e aiuta e ritrovare l'equilibrio ormonale a seguito di lunghi periodi in cui si è fatto uso di anticoncezionali, così come al termine di un allattamento.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

lunedì 29 maggio 2017

Tisana di melo

Un amaro/digestivo di melo e cotogno.


Care consorelle e confratelli,
non tutti sanno che le foglie di melo hanno proprietà toniche e diuretiche, e in composizione con quelle del cotogno (ricco di vitamina C) possono dar vita a un amaro/digestivo.
Per prepararne una tisana ci occorreranno foglie di melo e di cotogno in parti uguali. Le foglie essiccate dovranno essere in seguito sminuzzate e messe a macerare nell'acqua bollente per 45 minuti. Basteranno tre cucchiaini di miscela per ogni tazza.
Successivamente si potrà filtrare e zuccherare a piacere.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

domenica 28 maggio 2017

Impacco di calendula

Un preparato antisettico per gli occhi stanchi.


Care consorelle e confratelli,
già vi ho parlato della calendula in riferimento alla preparazione di infusi e, date le proprietà antisettiche e vulnerarie, questa pianticella è utile anche per i mali dell'occhio.
Ci occorreranno 2 dl di acqua, 10 gr di fiori di calendula, 10 gr di foglie di malva, 5 gr di foglie di lavanda e 5 gr di foglie di noce.
Le erbe, essiccate e mischiate, devono rimanere in infusione per 10 minuti. Filtrato il preparato, va consumato nell'arco delle 24 ore oppure lo si può congelare in cubetti utilizzandone due al giorno per una settimana.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

sabato 27 maggio 2017

Infuso di maggiorana

Un amaro, un tonico e uno stimolante in un un'unica bevanda.


Care consorelle e confratelli,
la maggiorana è un'erbacea che va dai 20 ai 30 cm d'altezza e che fiorisce in estate. Molto rara allo stato selvatico, viene coltivata soprattutto come aromatico (amaro, tonico e stimolante).
Se ne può preparare un infuso con 40-50 gr di sommità fiorite essiccate per litro d'acqua, che dovranno rimanere in infusione per 20 minuti.
In seguito, si potrà zuccherare a piacere e colare, filtrando.
Che la Dea vi benedica

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venerdì 26 maggio 2017

Il cipollaccio

Un ricercato sostituto della cipolla.


Care consorelle e confratelli,
il cipollaccio, o lampascione, è una piantina dai fiori azzurro-viola che fiorisce ad aprile. Predilige i terreni incolti, ma ultimamente viene coltivato per la raccolta dei bulbi.
Se ne sconsiglia un uso fai-da-te perché i bulbi possono essere facilmente scambiati con altri non commestibili.
Da un punto di vista erboristico, contiene tannino, mucillagine e gomma, ma è usato perlopiù in cucina alla stregua della cipolla, tuttavia i bulbi possono essere conservati pure sottaceto.
Che la Dea vi benedica

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giovedì 25 maggio 2017

Tisana di olmaria

Menta e spirea per una bevanda calmante.


Care consorelle e confratelli,
in erboristeria, dell'olmaria (o spirea olmaria/ulmaria) si usano le sommità fiorite, che hanno proprietà diuretiche, antiinfiammatorie e calmanti. Se ne può pertanto preparare una tisana dal gusto gradevole grazie a un preparato che unisca due parti di olmaria e una di menta.
Un cucchiaino di miscela dovrà rimanere a macerare in una tazza di acqua bollente finché la tisana non si sarà intiepidita. Nel frattempo, il recipiente dovrà restare coperto, in modo che i vapori profumati non si disperdano nell'ambiente.
Che la Dea vi benedica

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mercoledì 24 maggio 2017

La cianite

Una lucentezza che amplifica le energie sottili.


Care consorelle e confratelli,
minerale molto diffuso, si presenta in cristalli a lamelle che possono raggiungere anche i quindici centimetri.  Il nome deriva dal greco "kyanos" (blu), ma la sua lucentezza può variare dal verde al grigio.
Questa lucentezza è in grado di amplificare le energie sottili, aiutandoci nella meditazione. A seconda della durezza, poi, favorisce o l'assunzione di posizioni determinate o l'allentarsi della fermezza. In 'collaborazione' con il legno pietrificato, può infine ricercare il filo conduttore delle nostre vite precedenti.
Da un punto di vista fisico, rallenta i processi di invecchiamento e combatte in generale gli squilibri energetici.
Che la Dea vi benedica

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martedì 23 maggio 2017

La spirea

Due varianti per combattere gli acciacchi.


Care consorelle e confratelli,
la spirea è una pianta che può oltrepassare i 2 metri dalle foglie ovate e fiori bianchi riuniti in pannocchia. Si trova in montagna e in collina, perlopiù in zone umide e boscose.
Si raccoglie in primavera ed è un diuretico, utile per combattere anche i reumatismi.
I polloni si possono lessare come gli asparagi oppure conservare sottolio.
La variante olmaria (o ulmaria, che vedete sotto) è un po' più bassa e i fiori, sempre bianchi, invece che in pannnocchia sono riuniti in un corimbo. Se ne raccolgono le foglie, che vanno essiccate e sminuzzate. Anch'essa è impiegata come diuretico, ma è anche un antispasmodico.
Che la Dea vi benedica


NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

lunedì 22 maggio 2017

Olio di achillea

Per frizionare arrossamenti e irritazioni.


Care consorelle e confratelli,
dell'achillea, o millefoglie, ho già parlato più volte in questo blog (vedi anche i post Tisana di angelica e achillea e Tisana di achillea, menta e camomilla), perché è una pianta dotata di diverse proprietà e pertanto addetta a milleusi come le sue foglie. Oltre a quelle emostatiche, ne ha pure di antispasmodiche, diuretiche e astringenti, e sulla pelle è ottima anche per frizionare arrossamenti o irritazioni in generale.
Se ne può preparare un olio per massaggi utilizzando 1 l di germe di mais o di olio alle mandorle, più 400 gr di fiori di achillea. I fiori (freschi) andranno messi nel germe o nell'olio e lasciati a macerare per un mese. Trascorso questo tempo, sarà possibile utilizzare l'olio ottenuto per frizionare la pelle.
Che la Dea vi benedica

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domenica 21 maggio 2017

L'azzurrite

Per liberarsi dai pensieri negativi.




Care consorelle e confratelli,
l'azzurrite è un carbonato di rame di colore giustappunto azzurro e per la sua fragilità non è molto usata in gioielleria. Spesso la si trova in cristalli a contatto con altre gemme quali la malachite o la calcite, e i più belli in genere arrivano dalla Francia.
L'azzurrite stimola i pensieri positivi e amplia la consapevolezza di sé, ma fa emergere anche i pensieri negativi, proprio per analizzarli e allontanarli. Porta di conseguenza in superficie tutte le energie di cui dobbiamo liberarci.
Sul piano fisico, l'azzurrite combatte artriti e reumatismi e si rivela efficace contro osteoporosi e fratture.
In campo esoterico, è applicata in ogni rituale che abbia a che fare con il Terzo Occhio, per favorire i contatti con il mondo superiore e avere sogni profetici.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

sabato 20 maggio 2017

Tisana di agrimonia e stellina odorosa

Un sedativo naturale per tosse e mal di gola.


Care consorelle e confratelli,
l'agrimonia (che vedete nell'immagine sopra) è una pianticella che fiorisce dalla primavera all'autunno, ma il periodo balsamico si concentra fra maggio e agosto. Le foglie per uso culinario o tisane vanno raccolte dunque prima della fioritura. Per la presenza di acido citrico è spesso impiegata contro raffreddori e mal di gola.
La stellina odorosa viene usata perlopiù come aromatizzante, ma in farmacopea trova applicazione anche come antispasmodico, sedativo e diuretico.
Se ne può preparare una gradevole tisana 'combinata' con una tazza d'acqua, mezzo cucchiaino di agrimonia e mezzo di stellina. Dopo aver tenuto le erbe in infusione, è necessario filtrare a freddo. 
Che la Dea vi benedica

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venerdì 19 maggio 2017

Preparati di balsamite

Un olio balsamico contro il grasso nei capelli.


Care consorelle e confratelli,
la balsamite è una pianticella selvatica di cui si usano le foglie, che hanno un gradevole profumo e sono aromatizzanti (è conosciuta anche con il nome di tanaceto). L'olio essenziale viene utilizzato come sedativo e antispasmodico, ma combatte anche l'aerofagia, permette il corretto funzionamento del fegato ed è uno stimolante dell'afflusso sanguigno nell'utero.
Per una tisana balsamica, ci occorrerà che l'acqua raggiunga i 40/50° e andrà versata direttamente nel recipiente con la pianta essiccata, nella quantità preferita da chi la berrà. Il recipiente andrà coperto con un coperchio (se una tazza, basterà un piattino), cu su apporre un paio di cubetti di ghiaccio. Il ghiaccio condenserà i vapori e l'olio essenziale profumato ricadrà nella tisana. Si potrà filtrare dopo circa 45 minuti e zuccherare a piacere.
Se ne può preparare anche un infuso a scopo cosmetico, per combattere il grasso nei capelli. Per ogni tazza di acqua bollente, dovremo mettere in infusione tre cucchiaini di miscela contenente 20 gr di balsamite, 20 gr di melissa, 10 gr di aghi di pino mugo e 5 gr di menta. Lasciata raffreddare, si potrà bere fino a tre volte al giorno.
Che la Dea vi benedica

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giovedì 18 maggio 2017

La crisocolla

La sorella minore del turchese.


Care consorelle e confratelli,
in greco, "chrysocolla" significa "colla per l'oro" e il nome è stato attribuito alla pietra a causa della sua somiglianza con i materiali che venivano usati per la saldatura di questo metallo prezioso. Di colore azzurro-verde, spesso viene confusa con il turchese, ed è diffusa un po' ovunque.
Per tradizione, è la pietra della pace interiore, perché diminuisce la tensione, allontanando i sensi di colpa. Di conseguenza, è utile contro lo stress e i traumi psicologici.
Sul piano fisico, agisce come anti-infiammatorio del vortice laringeo, soprattutto per chi soffre di afonia o in generale di problemi alle corde vocali.
Che la Dea vi benedica

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mercoledì 17 maggio 2017

Lo scardaccione

Dai getti primaverili del cardo campestre...


Care consorelle e confratelli,
lo scardaccione, conosciuto anche come stoppione o cardo campestre, è una piantina poco più bassa di un metro, dai tipici capolini porpora, che fiorisce in estate. Si trova perlopiù ai margini delle strade, sugli argini e i prati incolti. Dalle sue ampie colonie è possibile raccogliere quanto ci occorre senza danneggiare l'ambiente. Di solito si prelevano i getti primaverili, che non pungono e sono mangiabili (lessati in minestre o uniti all'insalata).
Questa pianta elabora un amaro e sali che vengono impiegati come tonici, stimolanti e diuretici.
Che la Dea vi benedica

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martedì 16 maggio 2017

Tisana di tiglio, menta e cedrina

Per un fresco aperitivo.


Care consorelle e confratelli,
già vi ho parlato più volte sia della menta sia della cedrina, per tisane, decotti e infusi (vedi la scheda Consigli magici) e oggi vorrei suggerirvi una tisana composta che prevede anche il tiglio e il pelargonio.
Le erbe andranno miscelate in parti uguali e conservate in un recipiente ben chiuso. Al momento dell'utilizzo, ci occorreranno tre cucchiaini di preparato in tazza, su cui versare direttamente l'acqua bollente.
Dopo il filtraggio, si potrà dolcificare a piacere e magari impreziosire con una foglia di mentuccia fresca. Servita fredda, difatti, questa bevanda si rivelerà un ottimo aperitivo.
Che la Dea vi benedica

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lunedì 15 maggio 2017

Impacco di malva

Un impacco emolliente e antinfiammatorio.


Care consorelle e confratelli,
la malva è sempre stata ben presente su questo blog (leggi il post Decotto e infuso di malva), così come nel mio orto (vedi sopra), e oggi vorrei suggerirvi un impacco utile in caso di infiammazione della pelle o della bocca.
Per un litro di acqua (bollente) ci occorreranno 40 gr di malva essiccata, che dovrà rimanere in infusione per circa 5 minuti. Una volta che il preparato avrà riposato fino a raffreddamento, potrà essere usato come impacco emolliente o lozione per risciacqui.
Che la Dea vi benedica

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venerdì 12 maggio 2017

Pandemonium Road a 99 centesimi!

"Pandemonium Road" è in promozione a soli 0,99 euro per tutto il week end!


Può un breve viaggio attraverso il caos ribaltare gli amori di una vita?

Tessa ha deciso di trasferirsi al nucleo Trenta per togliersi dalla testa Raoul, l’uomo irraggiungibile che si è preso cura di lei quando una pandemia ha decimato la popolazione terrestre, ora accentrata in un’unica strada che attraversa l’Europa. Raoul è a capo di un’organizzazione del nucleo Dieci e sta cercando di arginare i danni provocati da un contagio che si attacca al cervello, nutrendosi di pensieri. Gli umani infettati sono mine vaganti e si comportano come zombie, per cui Tessa non si stupisce quando Raoul le invia uno dei suoi collaboratori affinché la riporti indietro. O forse questo amore non è più così platonico?

Jacko è un musicista che vive al nucleo Venti da quando è sbarcato dalle vecchie Americhe. Uno dei transatlantici che recuperano uomini sui continenti più desolati lo ha portato sulla Pandemonium Road con la sua ragazza Aisha, e insieme hanno iniziato una nuova vita. Ma il destino di Jacko è segnato e il contagio lo attende dietro l’angolo del garage. L’organizzazione del Dieci, però, sa benissimo che alcuni infettati possono guarire grazie a un misterioso programma di recupero. Cosa, di preciso, Raoul metterà a rischio, nel momento in cui deciderà di affidare il caso a un collaboratore che è di strada?

Genere: paranormal romance/horror/thriller/scifi
Numero di pagine: 264
Editore: Self
Prezzo: 1,99 euro (ebook); 10,99 euro (acrtaceo)
Data di uscita: 3 maggio 2017
Su Amazon: www.amazon.it/dp/B071RL9MYX

AUTOCONCLUSIVO!

Per chi non possiede un lettore Kindle:

questo link è possibile scaricare alcune applicazioni gratuite per leggere gli ebook di Amazon su tutti i tipi di cellulari, tutti i sistemi del fisso o, ancora più comodo, sul tablet.

LEGGI ALCUNI ESTRATTI GRATUITI


***

"Un romanzo da leggere tutto d'un fiato, che conquista per fluidità, ritmo incalzante e impatto emozionale. Una storia d'amore che inizia dalla crescita emotiva di una giovane donna illusa, delusa e combattiva, prosegue sulla consapevolezza di un sentimento crescente e in mutazione che coinvolge due uomini affascinanti e diversissimi tra loro per ruolo ed esperienza, e culmina nella sdrammatizzazione di spasimi e riflessioni attraverso lo sguardo e la lingua tagliente  di una cinica bodyguard  dalla battuta pronta, femminile ma non troppo." - La recensione in anteprima su Sognando tra le righe

"È stata una bellissima scoperta, un mondo nuovo e appassionante come i suoi personaggi che trasudano personalità e forza, ma anche cinismo e ironia (...) per quel che mi riguarda ha fatto centro a 360 gradi, sempre restando fedele al suo stile unico e oserei dire inimitabile." - La recensione in anteprima su Emozioni fra le pagine

“Un romanzo intelligente, futuribile ed emozionante che colpisce al cuore!” - La recensione completa su Storie di notti senza luna

giovedì 11 maggio 2017

Tisana di mugo

Un olio balsamico contro le affezioni delle vie respiratorie.


Care consorelle e confratelli,
il pino mugo è particolarmente noto in erboristeria perché contiene un olio essenziale balsamico, utilissimo in caso di affezioni alle vie respiratorie, di asma e bronchiti.
Se ne può preparare una tisana composta con ginepro, angelica, levistico, menta e crespino.
Le erbe (ben essiccate) vanno miscelate in parti uguali e per l'infusione ci occorreranno tre cucchiaini (per ogni tazza di acqua bollente) di questo preparato.
La tisana dovrà rimanere a riposo per circa 30 minuti, in seguito potrà essere filtrata e dolcificata con miele (di acacia o millefiori) a piacere.
Che la Dea vi benedica

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mercoledì 10 maggio 2017

Infuso di sigillo di Salomone

Via le bacche, teniamo il rizoma!


Care consorelle e confratelli,
quest'erbacea perenne, conosciuta anche come "frassinella" o "poligonato", vive nei boschi e nei prati dalla pianura alla montagna. Le sue bacche sono velenose e vanno dunque usate solo dietro stretto controllo medico: sono emetiche, e agiscono come un violento purgante. Ha anche proprietà antiflogistiche, antireumatiche, astringenti ed emollienti; cura contusioni, slogature, ecchimosi e gotta.
Con un decotto di rizoma per uso esterno al 6% in relazione a queste ultime proprietà (o per cataplasmi e per curare le ferite) non ci sono pericoli di sorta, così come con l'infuso ottenuto dalla macerazione in acqua bollente (per mezz'ora) di 30 gr sempre di rizoma essiccato e frantumato. Se ne possono bere fino a 2-3 tazze al giorno.
Che la Dea vi benedica

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martedì 9 maggio 2017

Il cappero

Bocciolo in cucina, radice in farmacia.


Care consorelle e confratelli,
il cappero è da sempre utilizzato in cucina come condimento con cui insaporire una miriade di piatti. I boccioli in salamoia possono essere preparati pure in casa, perché la raccolta spontanea è più che abbondante per le necessità culinarie/casalinghe. Predilige i muri, dove può formare ampie colonie, o comunque zone soleggiate. I boccioli si raccolgono non ancora schiusi, per esigenze alimentari, ma in fitoterapia è usata perlopiù la radice.
I componenti del cappero sono la capparirutina, la saponina, sali e un olio essenziale. In farmacopea è utilizzato come diuretico, vasocostrittore e depurativo.
Che la Dea vi benedica

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lunedì 8 maggio 2017

Tisana di levistico

Un gradevole depurante di sedano selvatico.


Care consorelle e confratelli,
il levistico è una pianta che supera i due metri d'altezza ed è conosciuto anche come "sedano selvatico." Nella farmacopea popolare è sempre stato utilizzato come tonico e diuretico, e possiamo pertanto prepararne una tisana depurante, gradevole anche come aperitivo. Dobbiamo mischiare il levistico in parti uguali all'angelica e il preparato andrà conservato in un vaso a chiusura ermetica. Basteranno due cucchiaini di miscela da lasciare in infusione in una tazza di acqua bollente. Infine è possibile aggiungere zucchero di canna a seconda dei gusti.
Che la Dea vi benedica

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domenica 7 maggio 2017

La calcite

Pura o colorata per diverse funzioni.


Care consorelle e confratelli,
tra i minerali più diffusi sul nostro pianeta, la calcite allo stato puro è trasparente, ma può assumere svariate colorazioni. In generale, la gemma pura favorisce la limpidezza di pensiero e la telepatia.
Quella gialla aiuta il pensiero creativo, mentre quella arancione supplisce a improvvisi cali energetici; la calcite blu agisce sui disturbi di origine psicosomatica, mentre quella verde rinfresca la mente, riportando ordine nei pensieri. Viene impiegata anche in caso di stress, dolori muscolari e infiammazioni.
Che la Dea vi benedica

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sabato 6 maggio 2017

Infuso di biancospino

La pianta 'del cuore.'


Care consorelle e confratelli,
del biancospino già vi ho parlato da un punto di vista magico in riferimento al calendario celtico degli alberi, ma per le sue proprietà sedative è anche un noto cardiotonico, per cui è possibile prepararne una bevanda per calmare aritmie e palpitazioni.
Ci servirà un cucchiaio di fiori essiccati per ogni mezzo litro d'acqua (bollente), da lasciare in infusione per circa quindici minuti. Una volta filtrata, la bevanda potrà essere dolcificata con miele o zucchero di canna a piacere.
Che la Dea vi benedica

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venerdì 5 maggio 2017

Tisana di crespino

Una gradevole tisana aromatica.


Care consorelle e confratelli,
questo arbusto spinoso di un metro o due dalle caratteristiche bacche rosse sfruttate per marmellate e liquori, produce dei germogli ricchi di acido citrico che vengono cotti come gli spinaci, oppure consumati freschi in insalate.
Nella farmacopea tradizionale è stato usato come astringente e antiscorbuitico, ed è possibile prepararne una tisana aromatica.
Per una tazza, ci occorreranno due cucchiaini di sommità essiccate e della scorza di arancia o limone. Le sommità vanno poste in infusione nella tazza e, a seguito del filtraggio, potremo aggiungere la scorza.
Che la Dea vi benedica

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mercoledì 3 maggio 2017

I miei uomini #18: Tobei

"La condivisione, spesso muta, di sensazioni ora piacevoli ora  sgradevoli, genera guarigione e porta a scelte imprevedibili." - dal blog "Sognando tra le righe"


Care consorelle e confratelli,
Tobei è un personaggio assai misterioso di Pandemonium Road (leggi qui la trama). Ombroso, veste sempre di nero, con occhiali scuri... inizialmente è chiamato perlopiù "l'asiatico", o "quello delle ronde dell'ex centrale di polizia." Di lui sappiamo poco, anche perché non apre bocca quasi mai e, se siamo a conoscenza del fatto che è stato infettato e - guarito - è entrato a far parte da immune dell'organizzazione capitanata da Raoul, è solo grazie ai discorsi di qualcun altro. Non ha mai paragrafi dal suo punto di vista.
Questo. però, potrebbe dipendere anche dal fatto che lo stesso Tobei, il 'nuovo' Tobei, sa poco di se stesso e deve ancora riprendere del tutto in mano la sua vita. Difatti, nei suoi momenti tipici di silenzio, sapendo quanto sappiamo su di lui, è facile capire che nel suo cuore c'è più di quanto potremmo aspettarci...
Che la Dea vi benedica

«Ti preparo il caffè» disse, correndo in tuta e scalza dalla camera alla cucina. «Senza zucchero.»
«Grazie.»
E ora cosa gli chiedo? Da quale domanda parto?
«Ci sono novità?»
Non che sperasse in una risposta, ma almeno in un mugugno...
Così decise di parlare lei stessa del più e del meno, della vita di tutti i giorni, di Sam, in pratica chiacchierò da sola, o con il caffè che a poco a poco cominciava a gorgogliare nella moka.
Glielo servì come la volta precedente al tavolino del divano e si mise a scrutarlo in trepidazione mentre lui sorbiva la bevanda con estrema lentezza.
A un certo punto le parve che stesse per aprire bocca per dire qualcosa, ma poi lui scosse il capo e rimase zitto.
Aisha attese ancora, intanto che Tobei poggiava la tazzina sul tavolino e la schiena alla spalliera del divano. Non seppe quantificare con certezza i minuti di silenzio, ma era sicura che fossero stati molti, quando lui mosse di nuovo le labbra e spalancò i palmi come per iniziare un discorso.
Eppure, anche quella volta, non fiatò.
Aisha aspettò e aspettò, ma Tobei non proferì parola.
Le sembrò che fosse sul punto di parlare per un altro paio di volte, tuttavia lei non ebbe il coraggio di spezzare la tensione, speranzosa che l’altro partisse.
Nel momento in cui fu certa che fossero passati più minuti del solito dalla sua ultima falsa partenza, sbottò: «Io vorrei sapere...»
«E anch’io avrei bisogno di chiacchierare con qualcuno.»
«Ecco, e...» Ma non riuscì ad andare oltre, perché, ripensandoci, quella frase la stava spiazzando.
Lei era concentrata su se stessa e sulla sua situazione, tanto da dimenticare chi e cosa aveva davanti.
Pure lui aveva bisogno di parlare con qualcuno?
Certo, lui non aveva vissuto quello che stava vivendo lei, per il semplice fatto che lo aveva subìto in prima persona.
Quello non smorzava il lato egoistico di sapere quanto interessava a lei, ma guardò tutta la storia da un altro punto di vista e si vide davanti un Jacko diverso, muto e incomprensibile come Tobei, un qualcosa che non era più quanto lei aveva conosciuto.
Non riusciva ancora a comprendere gli accenni dell’asiatico al futuro, ma restò zitta anche lei, in attesa sul divano, mentre Tobei fece per parlare ancora una volta senza dire niente. Solo che, quell’ultima volta, il suo rimanere in silenzio le parve più scontato e meno incomprensibile, come se quei silenzi le stessero comunque raccontando una storia e tutto quanto di insopportabile, lacerante e indicibile c’era dietro.
«Mi spiace, ma non ci riesco» proruppe infine lui, alzandosi. Un mezzo inchino col capo, per poi dirigersi verso la porta.
E avrebbe voluto accompagnarlo, dirgli che, quando voleva, sapeva dove trovarli, ma rimase a osservare la sua tazzina ancora piena.
Muta.
Sul divano.

Immagine: Pixabay

martedì 2 maggio 2017

Le mie donne #13: Aisha

"Dichiarazioni di amicizia, affetto, amore: tutti questi elementi concorrono  a sospingere il lettore da un protagonista all'altro, da un'emozione struggente a una considerazione dissacrante..." - dal blog "Sognando tra le righe"


Care consorelle e confratelli,
se nei romance, di solito, la storia d'amore è incentrata su un'unica coppia, il caos della Pandemonium Road (leggi qui la trama del romanzo) creerà per forza di cose sviluppi secondari, e Aisha è fra i personaggi che partono con uno stato d'animo e delle convinzioni, per poi ritrovarsi alla fine in una condizione completamente diversa da quella che loro stessi si sarebbero aspettati.
A seguito della prima pandemia, è arrivata in Europa con uno dei vecchi transatlantici che recuperavano i sopravvissuti dagli altri continenti e qui si è costruita una nuova vita. L'arrivo del secondo contagio, però, la mette di fronte a una situazione tragica che sconvolgerà completamente la sua esistenza. Piccola, minuta, fragile, impaurita, convinta di sentirsi inferiore a tutto e a tutti, ma determinata a proteggere il suo bambino, troverà a poco a poco in sé una forza inaspettata, però in questa sede ovviamente non vi racconterò di più e ve la mostrerò nel momento in cui capisce che è appena successo qualcosa di spaventoso all'uomo che ama...
Che la Dea vi benedica

Non appena lo vide partire, Aisha cercò di raccapezzare le idee.
Doveva chiamare qualcuno. Doveva avvertire qualcuno. Ma non voleva che Sam capisse.
«Mamma, che è successo?»
Piangeva. Non poteva dirgli che era stato solo un gioco. Aveva compreso subito dallo sguardo di Jacko che c’era qualcosa che non andava. Non aveva idea di cosa lui avesse preso o di cosa lo avesse preso, ma il fatto che si fosse comportato in quel modo nonostante le sue grida era spaventoso.
«Vai in camera tua, dopo ti spiego.»
Cosa gli avrebbe spiegato? Cosa? Si strofinò i palmi sulla faccia. Aveva paura a staccarsi da lui. Eppure bisognava telefonare a qualcuno. Per dirgli che? Chi le avrebbe mai creduto se avesse detto che era molto strano? Era solo un musicista fatto. Ma non era da lui! Che gli era capitato là fuori?
Sospesa in un limbo di panico e incredulità, si sporse di nuovo sulla porta, fissando il punto in cui la macchina di Jacko era sparita.
Il quartiere era immerso nella solita atmosfera da fiaba, e lei stava vivendo un incubo.
D’un tratto, scorse sul marciapiede il tizio asiatico che ispezionava il nucleo, e gli corse incontro sul vialetto d’accesso, senza preoccuparsi dei vicini che si erano affacciati incuriositi dalle grida.
«Ehi!» urlò, agitando un braccio. «Aiuto!»
Lui si voltò di scatto. Era completamente vestito di nero. In più, aveva degli occhiali da sole scuri, e quello, per una convulsa e scoordinata associazione di idee, le riportò alla mente lo sguardo di Jacko. Ebbe paura. Ancora. Di chi avrebbe potuto fidarsi?
L’uomo la stava fissando al di là delle lenti. Immobile, come se la stesse studiando. Poi voltò il mento verso i vicini sulle porte e tornò su di lei, togliendosi gli occhiali.
Niente. Lo sguardo era... normale. Duro. Severo. Cupo. Stonava sui tratti da cartone animato che lo contornavano. Ma era... normale.
Non fece in tempo a elaborare del tutto il pensiero, perché se lo vide arrivare incontro di gran passo; la afferrò per un braccio e la riportò di corsa in casa, mentre lei cercava di divincolarsi ancora dubbiosa su chi o cosa avrebbe potuto farle del male.
L’uomo si richiuse la porta alle spalle e lei scappò verso il divano, le spalle leggermente reclinate in avanti, quasi per tenersi pronta a fronteggiare un attacco.
Sam era scappato in cameretta, forse impaurito dalla nuova presenza.
Non c’era più un rumore. Silenzio. L’uomo non parlava e la fissava intento, riponendo gli occhiali in una tasca dello spolverino, come se si aspettasse che fosse lei a proseguire a seguito della richiesta di aiuto.
«Chi sei? Che sei venuto a fare in questo nucleo?» tentò. Lui continuava a studiarla. Sembrava capire e sapere più di quello che mostrava. Non si sarebbe spiegato altrimenti il modo in cui l’aveva riportata in casa. In giro c’era una strana droga che faceva impazzire la gente. «Sai qualcosa di quello che è successo?»
La speranza di Aisha che l’uomo le chiedesse “Di cosa?” svanì nell’istante in cui lui non mutò espressione e continuò a rimanere in silenzio, quasi fosse consapevole del fatto che lei doveva ancora proseguire.
«Che droga è?» aggiunse. «Cos’ha fatto al mio Jacko?»
«Jacko è l’uomo che vive con te?» La calma e la lentezza di quella domanda quasi la ipnotizzarono, e lei annuì. «Dov’è?»
«Non so dov’è andato.» Si accasciò sul divano con la testa fra le mani. «Non ci capisco più niente.»
«Si è diretto verso il Diciannove o il Ventuno?»
«Diciannove.»
Uno scatto le fece sollevare la testa di colpo.
Tra le mani dell’uomo c’era adesso una pistola.
Oh Dio!
Ma non gliela stava puntando contro.
«Che vuoi fare?»
«Partiranno dei dispacci per i nuclei, presto saprai.»
Si sollevò dal divano e corse a bloccare la porta quando vide che lui se ne stava andando senza dire altro.
«Non puoi...» farfugliò, spiaccicando i palmi contro il legno. «Tu non...»
L’uomo le afferrò un polso con la mano libera, fissandola inespressivo, mentre lei ancora cercava di dibattersi, per difendersi non sapeva da cosa e da chi. E un colpo avrebbe sempre potuto partire accidentalmente.
«Se tu o tuo figlio vedete una strana poltiglia violacea, scappate.»
«Ma cosa...» mugolò.
«Dimenticalo.» Alzò gli occhi su di lui. Incredula. Di cosa stava parlando? «È spacciato.» Jacko? Stava parlando di Jacko?
«Non lo prenderai» ringhiò, cercando di agguantare la pistola. «Se n’è andato in macchina.»
«In macchina?»
Il tono di voce totalmente diverso attirò di nuovo la sua attenzione sull’uomo. Era cambiata anche l’espressione. Sembrava stupito. Interessato.
«Sì, se n’è andato con la macchina.» Si divincolò ancora. «Non lo prenderai tanto facilmente, chiunque tu sia e qualunque cosa tu voglia fargli.»
L’altro la stava fissando, la fronte corrugata. «Non ha tentato di farvi del male?»
«Sì, ma a un certo punto si è bloccato ed è come scappato.» Il silenzio dell’uomo la stava stordendo. «Non ucciderlo, ti prego.» E avrebbe voluto piangere, ma non ci riusciva, tutto era bloccato in gola. Però adesso lui stava perlomeno riponendo la pistola in una fondina appesa ai pantaloni...

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lunedì 1 maggio 2017

I miei uomini #17: Raoul

"Due uomini affascinanti e diversissimi tra loro per ruolo ed esperienza..." - dal blog "Sognando tra le righe"


Care consorelle e confratelli,
mettiamo che la popolazione terrestre sia stata decimata da una pandemia da resistenza agli antibiotici e che adesso i pochi sopravvissuti vivano su una caotica e unica strada che attraversa l'Europa, la Pandeonium Road. Ci sono tanti mestieri che non servono più a niente e altri che devono essere inventati. Un'organizzazione di medici e paramedici si trasforma così in servizio d'ordine, anche perché, nel frattempo, è arrivato qualcos'altro o qualcun altro ad attaccare quest'umanità indebolita. Chi è a capo di questa organizzazione dovrà dunque mostrasi in un determinato modo e non si tratterà certo di un agnellino. Se però la nostra protagonista è infatuata di Raoul da quando era piccola, forse non è solo perché lo vede come un deus ex machina, un eroe di altri tempi o un cavaliere senza macchia e senza paura. Anzi, forse sono proprio le sue macchie ad affascinarla, e non è detto che siano macchie negative. Dovremmo però vedere cosa combinerà di giusto o di sbagliato questo deus ex machina all'interno dell storia (leggi qui la trama). Intanto vi rivelo quanto in realtà dentro di sé la pensi diversamente di come dà a vedere...
Che la Dea vi benedica


La notte si mostrava fitta di luci dall’ultimo piano del grattacielo situato nel centro esatto della via del nucleo Dieci. Dai lampioni alle insegne, dai fari al movimento dei passanti giù in strada, tutto funzionava ancora alla perfezione, e sicuramente si trattava di uno dei nuclei migliori in cui vivere, da quel punto di vista.
Da un’altra soggettiva, invece, Raoul si era convinto che fosse uno dei più pericolosi, motivo per cui aveva fatto buon viso a cattiva sorte, quando Tessa gli aveva comunicato la sua decisione di partire.
Per certi versi si sarebbe sentito più sicuro a tenersela vicina, per altri sarebbe stato meglio che lei andasse a vivere dove il contagio non era ancora arrivato.
A quel tempo così riteneva. Ma adesso bisognava cambiare l’espressione in “non si era ancora manifestato”, perché poi era stato costretto a cambiare idea.
E non vedeva l’ora che la sua piccola tornasse, perché l’idea che fosse in giro per la Pandemonium Road, lontana da lui, con tutti i pericoli che giravano per quella demoniaca strada, gli rodeva le viscere.
Si diresse verso il mobiletto bar e si versò sovrappensiero due dita di whiskey, sorseggiandolo poi con estrema lentezza.
C’era stato un tempo in cui Tessa per lui era solo la figlia di Hans, suo ex compagno di Liceo e migliore amico, e nei momenti cruciali della prima pandemia non ci aveva pensato due volte a prendersi cura di quella bambina rimasta sola al mondo. Raoul aveva fatto del suo meglio per starle vicino, anche se in realtà poi Tessa era stata messa in mano ad assistenti o insegnanti donne che sarebbero state in grado di capirci qualcosa più di lui, e probabilmente lei lo aveva visto e vissuto come un parente distante che mal la tollerava, a quanto aveva capito.
La sua esistenza e i suoi modi di fare dovevano esserle apparsi tuttavia come qualcosa di grandioso, e la ragazzina aveva finito con l’infatuarsi di lui, ma era giustappunto una ragazzina e, sebbene con gli anni fosse diventata molto carina, Raoul cercava di non darle peso e di scoraggiarla in tutti i modi possibili.
In seguito era ahimè diventata una donna bellissima, e pure un tantino testarda in corso di battibecco, tanto da scaldargli il sangue. Raoul aveva così cominciato a interrogarsi sui pensieri di lei, fino ad arrivare ai suoi, e aveva ammesso con se stesso che, se lei fosse stata un’altra, a quel punto sarebbe stata nel suo letto da tempo.
E la faccenda si faceva ancora più complicata, perché lui, in quel letto, o in altri, era abituato a portarsi donne di cui non gli importava un accidente. Aveva già tanti pensieri di suo, non voleva altri inutili grattacapi; quindi, meglio trastullarsi con donne sempre diverse che, per quanto in minoranza dall’avvento della pandemia, non disdegnavano mai di accaparrarsi i soggetti – come dire... – più richiesti. Sempre gentile, sempre chiaro sin dall’inizio, ma niente rotture di scatole. E, se si trattava solo di una notte, ancora meglio.
Per questo il provare attrazione sessuale per una donna a cui era affezionato da anni lo metteva in subbuglio. Si tratteneva da solo, cacciava il pensiero, e addirittura si convinceva che per Tessa fosse una cottarella meno problematica della sua; che avrebbe fatto meglio a smettere di pensarci e che, se una donna da più di una notte era una seccatura, figurarsi il provare dei sentimenti per una che avrebbe dovuto persino proteggere da qualcosa che stava arrivando.
Sì, perché stava quasi per cedere, quando avevano cominciato a girare le prime notizie sull’invasione e gli infetti, e dunque il primo pensiero doveva essere quello di metterla al sicuro e di cacciare dalla mente tutto quanto lo aveva angustiato in precedenza.
Osservò distratto il fondo del bicchiere ormai vuoto e decise che altre due dita non gli avrebbero fatto male, anzi, lo avrebbero aiutato a prendere sonno. Era da un po’ che dormiva da solo e non era semplice con tutti i pensieri che lo attanagliavano. Probabilmente, con i sottoposti, negli ultimi giorni era più burbero del solito.
Si rendeva conto a posteriori di aver trattato Tessa con troppa durezza, talvolta, ma era la forma di difesa con cui aveva cercato di allontanarla da sé, nella speranza di trovare presto per lei un posto più sicuro.
Per lui si era rivelata una manna dal cielo la conversazione con cui era venuto a sapere dell’intenzione di Tessa di andarsene di sua spontanea volontà, e aveva studiato al dettaglio il nucleo dove lei aveva programmato di trasferirsi, nonché i confinanti, e pareva si trattasse del posto perfetto per allontanarla dal pericolo imminente.
Eppure gli mancava un casino e, ogni volta che la sentiva attraverso il comunicatore, aveva voglia di mandare tutto e tutti al diavolo e andarla perlomeno a trovare; ma il raffigurarsela altrove, insieme a lui, distante dagli spazi che l’avevano vista bambina, diversa, lo portava a immaginare che in un’altra maniera avrebbe potuto svilupparsi pure la faccenda, per cui continuava a legarsi mani e quant’altro da solo...

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