lunedì 1 maggio 2017

I miei uomini #17: Raoul

"Due uomini affascinanti e diversissimi tra loro per ruolo ed esperienza..." - dal blog "Sognando tra le righe"


Care consorelle e confratelli,
mettiamo che la popolazione terrestre sia stata decimata da una pandemia da resistenza agli antibiotici e che adesso i pochi sopravvissuti vivano su una caotica e unica strada che attraversa l'Europa, la Pandeonium Road. Ci sono tanti mestieri che non servono più a niente e altri che devono essere inventati. Un'organizzazione di medici e paramedici si trasforma così in servizio d'ordine, anche perché, nel frattempo, è arrivato qualcos'altro o qualcun altro ad attaccare quest'umanità indebolita. Chi è a capo di questa organizzazione dovrà dunque mostrasi in un determinato modo e non si tratterà certo di un agnellino. Se però la nostra protagonista è infatuata di Raoul da quando era piccola, forse non è solo perché lo vede come un deus ex machina, un eroe di altri tempi o un cavaliere senza macchia e senza paura. Anzi, forse sono proprio le sue macchie ad affascinarla, e non è detto che siano macchie negative. Dovremmo però vedere cosa combinerà di giusto o di sbagliato questo deus ex machina all'interno dell storia (leggi qui la trama). Intanto vi rivelo quanto in realtà dentro di sé la pensi diversamente di come dà a vedere...
Che la Dea vi benedica


La notte si mostrava fitta di luci dall’ultimo piano del grattacielo situato nel centro esatto della via del nucleo Dieci. Dai lampioni alle insegne, dai fari al movimento dei passanti giù in strada, tutto funzionava ancora alla perfezione, e sicuramente si trattava di uno dei nuclei migliori in cui vivere, da quel punto di vista.
Da un’altra soggettiva, invece, Raoul si era convinto che fosse uno dei più pericolosi, motivo per cui aveva fatto buon viso a cattiva sorte, quando Tessa gli aveva comunicato la sua decisione di partire.
Per certi versi si sarebbe sentito più sicuro a tenersela vicina, per altri sarebbe stato meglio che lei andasse a vivere dove il contagio non era ancora arrivato.
A quel tempo così riteneva. Ma adesso bisognava cambiare l’espressione in “non si era ancora manifestato”, perché poi era stato costretto a cambiare idea.
E non vedeva l’ora che la sua piccola tornasse, perché l’idea che fosse in giro per la Pandemonium Road, lontana da lui, con tutti i pericoli che giravano per quella demoniaca strada, gli rodeva le viscere.
Si diresse verso il mobiletto bar e si versò sovrappensiero due dita di whiskey, sorseggiandolo poi con estrema lentezza.
C’era stato un tempo in cui Tessa per lui era solo la figlia di Hans, suo ex compagno di Liceo e migliore amico, e nei momenti cruciali della prima pandemia non ci aveva pensato due volte a prendersi cura di quella bambina rimasta sola al mondo. Raoul aveva fatto del suo meglio per starle vicino, anche se in realtà poi Tessa era stata messa in mano ad assistenti o insegnanti donne che sarebbero state in grado di capirci qualcosa più di lui, e probabilmente lei lo aveva visto e vissuto come un parente distante che mal la tollerava, a quanto aveva capito.
La sua esistenza e i suoi modi di fare dovevano esserle apparsi tuttavia come qualcosa di grandioso, e la ragazzina aveva finito con l’infatuarsi di lui, ma era giustappunto una ragazzina e, sebbene con gli anni fosse diventata molto carina, Raoul cercava di non darle peso e di scoraggiarla in tutti i modi possibili.
In seguito era ahimè diventata una donna bellissima, e pure un tantino testarda in corso di battibecco, tanto da scaldargli il sangue. Raoul aveva così cominciato a interrogarsi sui pensieri di lei, fino ad arrivare ai suoi, e aveva ammesso con se stesso che, se lei fosse stata un’altra, a quel punto sarebbe stata nel suo letto da tempo.
E la faccenda si faceva ancora più complicata, perché lui, in quel letto, o in altri, era abituato a portarsi donne di cui non gli importava un accidente. Aveva già tanti pensieri di suo, non voleva altri inutili grattacapi; quindi, meglio trastullarsi con donne sempre diverse che, per quanto in minoranza dall’avvento della pandemia, non disdegnavano mai di accaparrarsi i soggetti – come dire... – più richiesti. Sempre gentile, sempre chiaro sin dall’inizio, ma niente rotture di scatole. E, se si trattava solo di una notte, ancora meglio.
Per questo il provare attrazione sessuale per una donna a cui era affezionato da anni lo metteva in subbuglio. Si tratteneva da solo, cacciava il pensiero, e addirittura si convinceva che per Tessa fosse una cottarella meno problematica della sua; che avrebbe fatto meglio a smettere di pensarci e che, se una donna da più di una notte era una seccatura, figurarsi il provare dei sentimenti per una che avrebbe dovuto persino proteggere da qualcosa che stava arrivando.
Sì, perché stava quasi per cedere, quando avevano cominciato a girare le prime notizie sull’invasione e gli infetti, e dunque il primo pensiero doveva essere quello di metterla al sicuro e di cacciare dalla mente tutto quanto lo aveva angustiato in precedenza.
Osservò distratto il fondo del bicchiere ormai vuoto e decise che altre due dita non gli avrebbero fatto male, anzi, lo avrebbero aiutato a prendere sonno. Era da un po’ che dormiva da solo e non era semplice con tutti i pensieri che lo attanagliavano. Probabilmente, con i sottoposti, negli ultimi giorni era più burbero del solito.
Si rendeva conto a posteriori di aver trattato Tessa con troppa durezza, talvolta, ma era la forma di difesa con cui aveva cercato di allontanarla da sé, nella speranza di trovare presto per lei un posto più sicuro.
Per lui si era rivelata una manna dal cielo la conversazione con cui era venuto a sapere dell’intenzione di Tessa di andarsene di sua spontanea volontà, e aveva studiato al dettaglio il nucleo dove lei aveva programmato di trasferirsi, nonché i confinanti, e pareva si trattasse del posto perfetto per allontanarla dal pericolo imminente.
Eppure gli mancava un casino e, ogni volta che la sentiva attraverso il comunicatore, aveva voglia di mandare tutto e tutti al diavolo e andarla perlomeno a trovare; ma il raffigurarsela altrove, insieme a lui, distante dagli spazi che l’avevano vista bambina, diversa, lo portava a immaginare che in un’altra maniera avrebbe potuto svilupparsi pure la faccenda, per cui continuava a legarsi mani e quant’altro da solo...

Immagine: Pixabay

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